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“Il mio genere è la felicità”, sconfiggere i bulli con il sorriso

Riccaldo Aldighieri ci racconta "Genere Felicità", il libro in cui racconta come è riuscito a sconfiggere i bulli e a coronare il sogno di diventare stilista

MILANO – Riccardo Aldighieri è un ragazzo felice. Lo racconta nel suo libro, Genere: felicità, nei suoi post su Instagram e Facebook, nei suoi video su Youtube, nella passione che mette nel creare abiti e collezioni di moda. Ha 21 anni, vive in provincia di Padova, ed è nato con la Paralisi Cerebrale Infantile, una patologia neuromotoria che consiste in un danno irreversibile del sistema nervoso centrale che genera disturbi all’apparato muscolo-scheletrico. Nel suo libro Riccardo racconta delle numerose sfide che ha dovuto affrontare. La disabilità, certo, ma soprattutto il bullismo di tanti leoni da tastiera, che negli anni lo hanno tormentato per il suo handicap e per il suo orientamento sessuale. Ai bulli Riccardo ha sempre risposto con il suo motto: “Rendi la tua debolezza il tuo punto di forza”.

“L’idea del libro – ci racconta Riccardo Aldighieri – è nata durante un incontro sulla diversità di Genere a Milano nel 2017. Quando alla domanda di quale fosse il mio genere ho risposto: “il mio genere è la felicità” ho colpito moltissimo Valentina Martello e Alessandra Berello [di bookagency e Atlantyca, N.d.R] che mi hanno fatto la proposta”.

La grande scoperta che Riccardo racconta è che si può essere felici nonostante le difficoltà, e che anzi, a volte proprio grazie alle difficoltà ci si accorge di essere speciali. “Questa scoperta è avvenuta grazie a delle persone meravigliose incontrate durante gli anni delle superiori. Non mi facevano più sentire inadeguato ma come qualcuno da cui prendere esempio per coraggio e forza d’animo”.

Grazie al sostegno dei suoi amici, di mamma Manu e papà Mauro, Riccardo è riuscito a passare attraverso innumerevoli sfide. La prima è quella della disabilità: la sua patologia, secondo i medici, gli avrebbe per sempre impedito di camminare. Ora invece, con l’aiuto di un deambulatore, riesce a muoversi liberamente.

Questo ai suoi hater non è piaciuto. Tanti coetanei lo hanno preso di mira, tra insulti, pagine Facebook create apposta per ferirlo, tanta rabbia e livore riversati senza motivo – ovviamente sempre da dietro una tastiera. C’è un passaggio bellissimo nel libro, in cui Riccardo affronta faccia a faccia il gruppo di bulli che continuamente lo tartassava sui social: tutti ammutoliti di fronte a un ragazzo che li ha messi di fronte alla loro vigliaccheria.

La cattiveria deriva sempre da un forte senso di frustrazione interiore o di disagio. Chi dice/scrive certe cose non sta bene con se stesso.

 

Ai tanti ragazzi che stanno vivendo un periodo di difficoltà, Riccardo dice: “La vostra diversità è ciò che vi rende unici quindi non vergognatevi mai di voi stessi. Anzi imparate ad amarvi tantissimo senza permettere mai a nessuno di svilirvi”.

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