“Il gusto proibito dello zenzero”, un romanzo delicato per inaugurare l’estate

20 Giugno 2025

Scopri “Il gusto proibito dello zenzero” di Jamie Ford, un romanzo commovente e poetico perfetto per aprire l’estate con una storia di memorie, speranza e amore senza tempo.

“Il gusto proibito dello zenzero”, un romanzo delicato per inaugurare l’estate

Il gusto proibito dello zenzero” di Jamie Ford è uno di quei romanzi che sanno evocare, con tenerezza e malinconia, un’estate interiore: fatta di ricordi, scoperte, primi amori e verità custodite a lungo. È un libro che non abbaglia, ma scalda; non urla, ma risuona.

E per questo, è perfetto per accompagnare l’inizio della bella stagione. Pubblicato in Italia da Garzanti e tradotto da Laura Noulian, il romanzo ha conquistato lettori in tutto il mondo per la sua capacità di unire storia e sentimento, realtà e poesia.

Non è solo un racconto d’amore: è un viaggio tra due epoche, tra ciò che siamo stati e ciò che possiamo ancora essere.

“Il gusto proibito dello zenzero” di Jamie Ford

Seattle 1942: la guerra, l’innocenza, un amore perduto

Tutto comincia con una scoperta. Henry Lee, un anziano uomo americano di origine cinese, assiste al ritrovamento di vecchi oggetti abbandonati nell’hotel Panama di Seattle, chiuso da decenni.

Tra quelle cose riaffiorano i ricordi dell’infanzia e, soprattutto, il volto di Keiko, una ragazza giapponese di cui si era innamorato da ragazzino, durante gli anni più duri della guerra.

Negli Stati Uniti del 1942, essere cinesi o giapponesi significava molto più di una semplice etichetta etnica: era una questione di sopravvivenza, di esclusione, di identità negata. Henry e Keiko si erano conosciuti a scuola, due outsider uniti da una timida amicizia che presto si era trasformata in qualcosa di più profondo.

Ma la storia, con le sue leggi e i suoi campi di internamento, li aveva separati.

Un’estate nel cuore della memoria

A distanza di quarant’anni, Henry decide di cercarla. Inizia così un viaggio silenzioso, fatto di luoghi, musiche e sapori che riaffiorano come polline al primo caldo.

La storia si muove tra passato e presente con grande naturalezza, alternando la voce dell’adulto alla delicatezza del ragazzino che fu.

Ciò che rende “Il gusto proibito dello zenzero” speciale è la sua capacità di restituire con autenticità i piccoli gesti: una tazza di tè, una lettera mai spedita, un vinile lasciato a metà. La scrittura di Ford è semplice ma mai superficiale, poetica senza mai indulgere nell’enfasi.

C’è rispetto nei suoi personaggi, persino nei loro silenzi. C’è speranza, anche laddove la storia sembra aver già deciso tutto.

Un libro per chi ama le seconde possibilità

Questo romanzo è una riflessione su ciò che avremmo voluto dire, su quello che resta sospeso. Ma è anche una celebrazione della possibilità di ricominciare. Henry è un uomo segnato, ma mai cinico

E Keiko, anche se per gran parte del libro è solo un’eco, è una presenza viva, incancellabile, che guida il lettore con grazia e forza. È anche un libro sull’identità, sulla memoria collettiva e personale, sul potere della cultura di unire o dividere. Senza mai diventare saggio o manifesto, Il gusto proibito dello zenzero ci invita a guardare alla storia non solo con gli occhi della cronaca, ma con quelli del cuore.

Perché è perfetto da leggere in estate

Perché è lieve e profondo. Perché ha il sapore di qualcosa che si scopre lentamente, come i primi giorni di sole dopo mesi di pioggia. Perché ha il ritmo giusto: non frenetico, non prevedibile, ma capace di cullare, di coinvolgere, di far pensare e sognare insieme.

E perché sa evocare, con un tocco appena accennato, l’odore dello zenzero, il fruscio di una lettera tra le mani, la nostalgia di un’estate mai davvero finita.

“Il gusto proibito dello zenzero” è un libro da portare in viaggio o da aprire in un pomeriggio di quiete, quando l’aria comincia a profumare di vacanza.

Inaugurare l’estate con una storia così significa scegliere la profondità gentile, l’incanto sobrio, la bellezza delle cose che restano.

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