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Il cuore dei booklovers di facebook batte per i libri di carta

L'odore della carta, il fruscio delle pagine sfogliate, le orecchie, le ditate – ''magari di Nutella'' scrive Flaviana Cattaneo –, i fogliettini che rispuntano inaspettati, pensieri, annotazioni, dediche, sottolineature: i booklovers, i fan della pagina facebook di Libreriamo, si schierano decisamente a difesa del cartaceo. Il libro sa regalare emozioni che l’ebook non è in grado di replicare, instaurando con il lettore un rapporto che non è solo intellettuale, ma anche materiale...

Per i fan della pagina facebook di Libreriamo non ci sono dubbi: gli ebook offrono dei vantaggi, ma il tradizionale libro cartaceo rimane insostituibile

MILANO – L’odore della carta, il fruscio delle pagine sfogliate, le orecchie, le ditate – “magari di Nutella” scrive Flaviana Cattaneo –, i fogliettini che rispuntano inaspettati, pensieri, annotazioni, dediche, sottolineature: i booklovers, i fan della pagina facebook di Libreriamo, si schierano decisamente a difesa del cartaceo. Il libro sa regalare emozioni che l’ebook non è in grado di replicare, instaurando con il lettore un rapporto che non è solo intellettuale, ma anche materiale.

LA DOLCEZZA DELL’AMORE, L’AMARO DELL’ABBANDONO – È quanto emerge dalle parole dei booklovers che hanno risposto al dibattito aperto sulla pagina facebook di Libreriamo: preferite il cartaceo o il digitale? Il libro di carta è unico e insostituibile: “Con le mani cautamente lo sollevi, lo soppesi, ne accarezzi dolcemente il dorso, lo poggi sul palmo facendo scorrere le pagine, ne senti il fruscio che altro non è che il sussurro delle sue parole” e poi “quando cominci a leggere senti la dolcezza dell’amore, l’amaro dell’abbandono. Questa esperienza non ha paragoni, ti cambia per sempre”, afferma Rosa Scuotto.

OGNI LIBRO UN’ESPERIENZA DI CRESCITA – “Cartaceo”, fa eco Lina Ciaccio, “perché non posso fare a meno dei cari libri che colorano gran parte delle pareti di casa; perché mi piace il loro odore; perché amo le copertine che li caratterizzano; perché voglio sottolineare le frasi più belle e fermare un’emozione con un segno di matita rossa; perché voglio ritrovare il vecchio segnalibro o la rosa evocativi di un’estate passata; perché voglio andare al mercatino dell’usato e acquistarne tanti e trovare nomi, appunti o foto dei loro vecchi proprietari per rendere la lettura più affascinante; perché ognuno rappresenta la mia crescita interiore.”

I LIBRI SONO DIARI DI UNA VITA – I libri di carta sono i diari di una vita, come sottolineato da Armelle Sacchet: “La vista dei miei libri, delle copertine, dei titoli, dei nomi degli autori mi riporta ai racconti letti, a ricordarmi uno scrittore, a rivivere anche il momento personale della mia vita mentre leggevo ‘quel libro’. Su ciascuno amo appuntare date e riflessioni da rivedere nel tempo e così ogni libro è anche un ‘mio diario personale’. Amo entrare in una libreria, guardare, toccare, esitare, decidere e scegliere il libro e portarmelo a casa, togliere l’involucro ed appoggiarlo da qualche parte. Ricevere o regalare un libro è un momento insostituibile di relazione interpersonale, sia affettiva che intellettiva. E altro e altro ancora…!”

 

SEGNALI D’APERTURA ALL’EBOOK – Eppure qualche segnale di apertura c’è. Sandra Olianas è l’unica che si schiera decisamente a favore dell’ebook: in un post pubblicato un anno fa nel suo blog, Sandra scrive di aver usato il suo ereader per tutta un’estate e di averlo trovato particolarmente utile. Si può leggere in spiaggia anche quando c’è vento, oppure sotto il sole – il suo modello di ereader non ha uno schermo retroilluminato e non riflette la luce – e la possibilità di caricare un gran numero di libri sul lettore assicura un’ampia gamma di scelta. L’ereader in effetti è leggero da portare in giro e in certe situazioni è più comodo del cartaceo – “Ho detto molte volte che non rinuncerei mai ad un libro per un e-book”, scrive Carmen Toffolon, “però ci sono libri tanto alti e pesanti che, per me che viaggio tutti i giorni in treno, diventano impossibili da gestire!” E anche Anna Schiattarella commenta: “Anch’io sono per il cartaceo, ma proprio stamattina osservavo una ragazza che leggeva da uno strumento piatto una pagina di un libro… devo dire non mi è spiaciuto, molto comodo in alcune condizioni.”

 

QUALCOSA DI BUON IN OGNI SCOPERTA – Anche Liana Ciaccio, che pure si schiera con il cartaceo e afferma che continuerà a leggere libri comodamente seduta in poltrona, ammette che “qualcosa di buono c’è in ogni scoperta”: “L’uso del computer ti permette di affiancare, di confrontare, senza prendere altri libri. È più efficiente e forse usandolo scopriremo nuove sensazioni che amplieranno le conoscenze o le miglioreranno.” Per gli aspiranti scrittori poi, il cartaceo è un territorio molto ostico, mentre il digitale offre più possibilità per esprimersi, come sottolinea Vincenzo Pastore: “Quale aspirante narratore non è stato rimbalzato da decine e decine di editor e case editrici? E non tutti quelli che arrivano al cartaceo hanno poi risultati confortanti. Il digitale è più aperto, visto che tutti possono scriverci.” Anche se, a ben vedere, “il suo pregio è anche il suo difetto, perché il lettore (o il potenziale lettore) viene investito da una quantità di libri incredibile.”

IL FATTORE ECONOMICO – C’è poi un altro fattore che gioca a favore degli ebook, un fattore che, soprattutto in questo periodo, ha il suo peso: costano meno. “Le mie finanze chiedono urgentemente il digitale”, scrive Silvia Piergentili: “la differenza di prezzo con quello cartaceo è notevole, e poi così potrei azzardare più acquisti per poi comprare in formato cartaceo i libri che per me sono risultati più significativi. A quel punto acquisterei la copia cartacea senza rimorso e con gioia a qualsiasi prezzo!”

IL FUTURO DEL LIBRO – Insomma, la rivoluzione digitale forse non si può arrestare e forse ha anche le sue buone ragioni: gli ebook offriranno sicuramente dei vantaggi. Ma l’amore e il profondo legame con il libro di carta di cui i booklovers hanno dato testimonianza lasciano ben sperare che il libro tradizionale non sia un oggetto destinato a scomparire tanto facilmente dai nostri scaffali e dalle nostre vite.

 

22 ottobre 2012

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