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I pets e i loro insegnamenti

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Da alcuni giorni Libreriamo ha dato il via ad una campagna social con gli utenti di Facebook e Twitter, denominata “Books and Pets”.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare rispetto al grave problema dell’abbandono degli animali, che si amplifica notevolmente proprio durante il periodo estivo.

Gli animali – tra l’altro – sono da tempo protagonisti della letteratura. Spesso e volentieri le storie di cui sono attori principali lasciano nell’animo del lettore insegnamenti profondi e indelebili.
A tal proposito ho voluto incontrare una scrittrice che da qualche mese è in libreria con un’opera dalla quale sono rimasta particolarmente affascinata.

Si tratta di Tiziana Cazzato ed il suo libro è “Matisse a quattro zampe” (Lupo Editore).
Ho fatto con lei una lunga chiacchierata, ma, come mi piace accada nel mio blog, oggi riporterò fedelmente le sue parole, lasciandovi immaginare che sia lei stessa a parlare a voi, raccontandovi di letteratura (dell’infanzia) e presentandovi il suo Matisse… Dal quale – manco a dirlo – ci sarà tanto, ma tanto, da imparare.

“In un breve rapido viaggio nella letteratura dell’infanzia è frequente incontrare degli animali, ai quali è stato assegnato il ruolo di protagonista sin dalla letteratura classica del greco Esopo e del latino Fedro.
É pensabile che i più antichi autori di favole non abbiano concepito le loro opere per indirizzarle a un pubblico di bambini. Nelle favole antiche gli animali agiscono e pensano come gli uomini, di cui incarnano vizi e virtù. La favola ha il suo scopo moralizzante che invita l’uomo a correggersi, osservando i difetti degli animali protagonisti.
Le bestie che parlano e acquisiscono atteggiamenti tipicamente umani affascinano, comunque e sempre, i bambini, perchè permettono loro di uscire dalla quotidianità, di fare un salto fantastico fuori della realtà e di dare piena libertà alla loro curiosità e immaginazione.

La letteratura ha così accorciato le distanze fra gli animali e gli uomini, i quali si sono sempre ritenuti diversi, avendo loro la capacità di parlare, immaginare, amare, ridere.
Solo gli esseri umani possono provare emozioni nobili come la compassione, il vero amore, la pietà, l’onore; agli animali, al contrario, sono attribuite emozioni, per così dire, basse: crudeltà, orgoglio, vanità.
Alcuni scrittori, particolarmente sensibili al mondo animale, hanno assegnato un ruolo completamente diverso agli animali, facendo forse loro la convinzione del neuroscienziato Jaak Panksepp, il quale affermava che gli abitanti del regno animale provano delle emozioni e il loro cervello è fatto per sognare, per provare paura, gioia, amore, sentimento materno, desiderio e piacere di mangiare.

Ed ecco che gli animali, oltre ad essere protagonisti esclusivi di opere come La collina dei conigli di Richard Adams, La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Dino Buzzati, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda,  si trovano a “partecipare” ad opere in cui gli autori raccontano la convivenza fra gli uomini e i loro compagni di vita del regno animale, come ben riesce ancora Luis Sepulveda nella sua Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico, racconto di un’amicizia che supera le differenze.

In  Storie di animali e altri esseri viventi anche Alberto Asor Rosa descrive la convivenza degli uomini con cani e gatti, ma in un modo diverso, originale. L’autore parla attraverso il gatto, che ci offre il suo punto di vista sul mondo degli umani. Il gatto racconta la sua nascita avventurosa sotto il riparo di un’auto parcheggiata in una strada di Roma e della sua adozione da parte di un uomo. La simbiosi che si crea fra i due è ben espressa e sintetizzata nella parola “gattuomo”, con cui il felino definisce l’essere umano. La storia si dipana lungo tutto l’arco di vita del gatto e si arricchisce di altri due protagoniste: una donna che va a vivere con l’uomo e il gatto e Contessa, una nobile cagnolina di razza.

“Matisse a quattro zampe” è l’autobiografia di un cagnolino, uno Yorkshire italiano che preferisce raccontare da sé la sua storia, offrendo, come il protagonista di Asor Rosa, il suo punto di vista sul mondo e sulla vita degli uomini.
L’incontro con la Signora in Nero e la sua vita in una nuova casa, dove deve imparare a rispettare le regole e far comprendere alle due donne con cui vive, la Signora ha una figlia, la signorina Gambalunga, i suoi bisogni, le sue esigenze, i suoi desideri. É la storia di una convivenza, in cui si dà risalto ai sentimenti, ai legami affettivi e familiari: Matisse si sente membro a tutti gli effetti della famiglia e vuole essere partecipe e coinvolto in ogni momento di vita familiare. Fa le sue considerazioni sulla vita degli uomini, esprime i suoi dubbi e si stupisce soprattutto del fatto che spesso gli uomini si affannano per delle banalità o complicano le cose più semplici. É la storia dell’ amore, generoso e incondizionato,  che un essere a quattro zampe dona alla sua Signora, riuscendo a riportare gioia e colori in una vita che era diventata troppo silenziosa.

É una storia che riduce ancora le distanze fra il mondo degli uomini e degli animali e della loro capacità di riuscire a incontrarsi nelle emozioni che provano e condividono, nella scoperta che gli animali hanno bisogno di una casa, di un affetto, di un amore, proprio come ciascuno di noi.” – Tiziana Cazzato.
Ringrazio Tiziana Cazzato e anche Matisse!

12 luglio 2013

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