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I 30 pregiudizi da sfatare sulla lettura (Parte 1)

Lo scrittore e giornalista inglese Matt Haig ha stilato una lista dei preconcetti più diffusi sulla lettura che sono da correggere assolutamente
MILANO – Spesso i libri sono vittime dei pregiudizi di lettori che, convinti di avere gusti letterari sopraffini, guardano dall’alto in basso tutto ciò che non ritengono all’altezza della loro raffinata sensibilità. Sono gli snob del mondo della lettura, ahimè molto numerosi in questo campo. Lo scrittore e giornalista inglese Matt Haig ha raccolto i trenta pregiudizi più diffusi da sfatare sulla lettura. Perché i libri non accettano alcun tipo di snobismo, che si tratti di un dramma shakespeariano o di un volume della trilogia delle “Cinquanta sfumature”. Avete mai avuto qualcuno di questi pregiudizi?
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1) Lo snobismo fa sì che le persone si preoccupino troppo di cosa leggere. E le persone preoccupate smettono di entusiasmarsi.
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2) Lo snobismo spesso fa scegliere libri sbagliati. Il pregiudizio diffuso è quello che la maggior parte delle persone desideri libri leggeri, e che solo pochi “esemplari”, ormai quasi in via d’estinzione, possano apprezzare libri di un certo calibro.
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3) Se qualcosa è popolare, non significa che non sia di qualità. Basti pensare al successo di Shakespeare e dei Beatles.
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4) Contrariamente a quanto si crede, i teenagers hanno molti più neuroni attivi degli adulti.
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5) Il fatto di essere in radio o sulle prime pagine del New York Times non rende automaticamente qualcosa migliore.
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6) Il libro molto spesso non è meglio del film.
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7) La meraviglia è universale. Non c’è uomo al mondo che sia entrato nella Cappella Sistina e non sia rimasto a bocca aperta alzando lo sguarda i suoi affreschi. Questo fa di Michelangelo un artista di basso livello?
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8) Gli ebook valgono tanto quanto i libri cartacei, l’importante è il contenuto.
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9) Lo snobismo finge di rivolgersi verso certi libri, ma in realtà è diretto verso le persone. Gli snob sminuiscono il gusto degli altri per sentirsi migliori di loro.
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10) Spesso si abbandona un libro solo perché è catalogato in un genere considerato di serie B, non perché non piaccia il contenuto. Si tratta senza alcun dubbio di un atteggiamento razzista.
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11) Spesso si disprezza un libro a causa della classe sociale del suo autore. Virginia Woolf, che Matt Haig definisce “il santo patrono del libro snob”, quando lesse l’“Ulisse” lo definì un libro analfabeta scritto da “un uomo che lavora, e tutti sappiamo quanto i lavoratori siano angosciati”.
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12) Tu sei solo uno dei 7,000,000,000 di persone che popolano la Terra. Non potrai mai essere migliore di tutti loro, ma puoi essere felice di considerarti “uno di loro”.
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13) Le uniche persone che sono felici di essere “incomprese” sono quelle che non hanno nulla da dire.
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14) Credere che un libro sia migliore perché è difficile da capire è come credere che un edificio sia migliore perché non ha le porte.
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15) Shakespeare non andò mai all’università. Ha anche raccontato barzellette (alcune brutte, è vero. Ma non lo si può criticare per averci provato).
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