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Gregory Samak, “American Psycho mi ha spinto a scrivere un libro”

Nella cornice dell'Hotel Manin di Milano abbiamo parlato con Gregory Samak e del suo esordio letterario "Il libro del destino"

MILANO – Gregory Samak, direttore mondiale di Euronews, รจ in libreria con “Il libro del destino“, il suo esordio letterario. Un titolo pensato e scritto molti anni fa dall’autore, ma che รจ stato pubblicato solo recentemente. In Italia รจ stata la casa editrice Nord a pubblicare l’opera. A una settimana dall’uscita del libro abbiamo parlato con l’autore e sono emersi tanti particolari interessanti non solo sulla storia che ha raccontato, ma anche sulla sua passione per i libri e la lettura. Ecco l’intervista completa:

 

Quali sono stati i libri importanti per la sua formazione?

Ce ne sono diversi che sono stati importanti per me da ragazzo. Il primo tra questi รจ un racconto di Dino Buzzati, che tra l’altro cito anche alla fine del libro, che si intitola “Povero bambino”, fu una rivelazione assoluta e totale. E poi c’รจ un autore fondamentale per me, sia nella vita che come autore: Kafka. Questo perchรฉ nei suoi personaggi c’รจ qualcosa di straordinario e universale, e in piรน se ci pensa il mio nome assomiglia al protagonista de “La Metamorfosi”.

 

Tra tutti i libri che ha letto, qual รจ quello che l’ha spinta a diventare uno scrittore?ย 

Si, รจ stato un libro straordinario che tutti conoscono per il film a cui ha dato origine: American Psycho di Bret Easton Ellisย . Un libro incredibile perchรฉ a 2/3 della storia c’รจ un passaggio in cui l’autore parla di poesia, due pagine di poesia pura in cui parla del deserto della sua vita totalmente estranee al resto della storia, e questo dimostra che il suo autore รจ un grande poeta.

 

Quali sono i libri che tutti dovrebbero leggere secondo lei?ย 

Prima di tutto “1984” di Orwell, poi “Anna Karenina” che รจ un must assoluto e poi direi “Bella del signore” di Albert Cohen. Tre capolavori letterari assoluti, potrei citare anche Proust e Flaubert. I libri che le ho detto comunque sono quelli che porterei con me su un’isola deserta.

 

Perchรฉ i libri esercitano cosรฌ tanto fascino sulle persone?

Prima di tutto perchรฉ c’รจ un rapporto fisico tra il dito e la carta, tra l’essere umano e l’oggetto che il digitale non riesce a realizzare. I libri cartacei sono destinati a sopravvivere perchรฉ mantengono i segni del passaggio del lettore. Infine c’รจ un’altra cosa: il profumo dei libri.

 

Lei si รจ autopubblicato e ha raggiunto grande successo, cosa pensa del self – publishing?

Non avevo contatti particolari in editoria e non volevo cominciare a tempestare le case editrici con i miei manoscritti. Basta vedere le condizioni che richiedono: ovvero due copie del manoscritto e una busta per il rinvio, vale a dire per il rifiuto. Sarebbe come dire che la pallottola con la quale viene ucciso il condannato a morte verrร  fatta pagare dalla famiglia del condannato, una cosa che disgustava totalmente. Se non hai ambizioni particolari e tutto ciรฒ che vuoi รจ condividere ciรฒ che hai scritto, allora questa del self – publishing รจ una buona soluzione. Poi bisogna vedere se dalla scintilla parte la fiammata.

 

Ha in mente di scrivere un seguito de “Il libro del destino” ?

No, non ci sarร  un seguito a questa storia. Ma ci sarร  una serie di romanzi, una trilogia che tratterร  temi diversi. Un thriller esoterico che si svolgerร  per lo piรน in Italia, ma non ci sarร  un seguito al mio romanzo che ha una fine senza appello che non offre un seguito credibile.

 

E’ vero che รจ in trattativa per portare il suo libro sul grande schermo?

Effettivamente ci sono due grandi produttori statunitensi che vogliono portare il mio libro al cinema, tuttavia il modo di lavorare americano raramente lascia spazio all’autore di intervenire sulla sceneggiatura e quindi sulla storia. Proprio questo punto rientra tra gli obiettivi della trattativa in corso, perchรฉ non voglio che un eventuale film non sia fedele allo spirito della storia. Non vorrei mai che la mia storia diventasse una sorta di Disneyland.

 

Perchรฉ ha voluto raccontare proprio questa storia e su questo periodo storico?

Non ci sono regole, perรฒ mi si รจ imposto come un’evidenza. Sembrava stessero risorgendo gli anni ’30 in pieni anni 2000 e per me รจ stato uno shock. L’ho scritta in una sera molti anni fa, ma l’ho pubblicata solo nel 2012, quando alcune forze della destra francese hanno cominciato senza complessi tutta una serie di argomentazioni razziste e antisemite facendo sรฌ che riportassero in vita argomenti sepolti. Con questo libro ero intenzionato a porre una sorta di contrappeso per questo odio che stava spopolando in rete.

 

 

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