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Giulio Regeni: un libro che non avrà mai il finale che una storia del genere merita

La storia di Giulio Regeni è degna di un libro. Potrebbe essere un giallo o secondo noi più una spy-story. Una sola cosa è certa: un ragazzo è stato trovato morto, in circostanze non chiare, in Egitto

La storia di Giulio Regeni è degna di un libro. Potrebbe essere un giallo o secondo noi più una spy-story. Una sola cosa è certa: un ragazzo è stato trovato morto, in circostanze non chiare, in Egitto. La famiglia e gli italiani non possono accettare di non conoscere la verità, anche se noi siamo convinti che non sarà mai fatta piena luce sulla   sua morte.

Verità per Giulio Regeni

Il 25 gennaio 2016 alle 19.41 Giulio Regeni inviò dall’Egitto il suo ultimo sms. Di lui non si seppe più nulla fino al ‪3 febbraio, quando il suo cadavere, torturato, fu trovato su una strada tra Il Cairo e Alessandria. A cinque anni da quel messaggio la verità sull’assassinio del ricercatore friulano è ancora lontana, nonostante il lavoro della magistratura italiana e l’impegno del governo. In occasione dell’anniversario il caso sarà discusso nel prossimo Consiglio Esteri Ue oggi.

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Chi era Giulio

Un giovane brillante, Giulio Regeni, studente italiano di 28 anni originario di Fiumicello (Udine), un comune della Bassa friulana. Dopo il liceo Petrarca di Trieste, ha frequentato il Collegio del Mondo unito di Duino – a 17 anni era già studente nella sede del New Mexico, sud-ovest degli Usa – per poi trasferirsi a Cambridge, per un dottorato di ricerca.

Giulio era appassionato di studi sul Medio Oriente, nel 2012 e nel 2013 vinse due premi al concorso internazionale “Europa e giovani”, promosso dall’Istituto regionale per gli studi europei. Era al Cairo da settembre 2015 per sviluppare una tesi sull’economia egiziana. Le tracce del ricercatore italiano si sono perse a El Dokki, un centrale quartiere di Giza, città sulla sponda ovest del Nilo che fa parte dell’area metropolitana del Cairo.

Il discorso di Mattarella

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolinea che “l’azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà, ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità, che, presto, saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli. Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia.”

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