Sei qui: Home » Libri » “Giù nella valle”, il nuovo libro di Paolo Cognetti è già un successo

“Giù nella valle”, il nuovo libro di Paolo Cognetti è già un successo

"Giù nella valle" è il libro più venduto della settimana. Il romanzo più crudo e malinconico di Paolo Cognetti stavolta ci porta nel fondovalle.

Approdato in libreria lo scorso 24 ottobre, è già un grande successo: con “Giù nella valle“, Paolo Cognetti ci trasporta nel cuore pulsante della montagna, a fondovalle, per una storia emozionante e carica di spunti di riflessione.

“Giù nella valle”, la sinossi

Ci sono animali liberi, cupi e selvatici, altri che cercano una mano morbida e un rifugio. In mezzo, tra l’ombra e il sole, scorre il fiume. I due fratelli sono Luigi e Alfredo, un larice e un abete: a dividerli c’è una casa lassù in montagna, ad avvicinarli il bancone del bar.

E poi Betta, che fa il bagno nel torrente e aspetta una bambina. In questo romanzo duro e levigato come un sasso, Paolo Cognetti scende dai ghiacciai del Rosa per ascoltare gli urti della vita nel fondovalle.

La sua voce canta le esistenze fragili, perse dietro la rabbia, l’alcol e una forza misteriosa che le trascina sempre più giù, travolgendo ogni cosa. Lungo la Sesia come in tutto il mondo, a subire il dolore dell’uomo restano in silenzio gli animali e gli alberi. Un padre ha piantato due alberi davanti alla sua casa, uno per ogni figlio.

Il primo, un larice, è Luigi, duro e fragile, che in trentasette anni non se n’è mai andato dalla valle. Lui e Betta si sono innamorati facendo il bagno nelle pozze del fiume, tra le betulle bianche: ora non succede più così di frequente, ma aspettano una bambina e nell’aria si sente il profumo di un nuovo inizio.

Lui ha appena accettato un lavoro da forestale, lei viene dalla città e legge Karen Blixen. L’altro albero è un abete: Alfredo è il figlio minore, ombroso e resistente al gelo, irrequieto e attaccabrighe. Per non fare più guai ha scelto di scappare lontano, in Canada, tra gli indiani tristi e i pozzi di petrolio. Ma adesso è tornato.

Alfredo e Luigi in comune hanno due cose. La prima sta in un bicchiere: bere senza sosta per giorni, crollare addormentati e riprendere il mattino dopo, un bianco, una birra, un whisky e avanti ancora un altro giro, bere al bancone dove si scommette se l’animale che uccide i cani lungo gli argini sia un lupo, un cane impazzito o chissà cosa.

Oltre all’alcol però c’è la casa davanti a quei due alberi. Adesso che il padre se n’è andato, Alfredo è tornato in valle per liberarsi dei legami rimasti: lui non lo sa, ma quella stamberga da un giorno all’altro potrebbe valere una fortuna. Col passo rapido e la lingua tersa dei grandi autori, Paolo Cognetti ha scritto il suo “Nebraska”.

Perché leggere “Giù nella valle”

Ci sono diverse ragioni per cui dovreste leggere “Giù nella valle”.

L’ultimo lavoro di Paolo Cognetti continua con il filone della montagna ma lo declina in modo nuovo, diverso. Se avete amato “Le otto montagne”, date una chance a “Giù nella valle”: il romanzo è ambientato a fondovalle, cuore pulsante della montagna vissuta con i ritmi dell’umanità.

I personaggi che popolano “Giù nella valle” sono sfaccettati e multiformi: è facile sentirsi legati a loro. Troviamo uomini e donne che hanno vissuto tutta la loro vita in montagna e non potrebbero immaginarsi altrove, ma anche figure che da città movimentate come Milano hanno deciso di trasferirsi nel cuore della Valle d’Aosta e non si sentono ancora del tutto parte della comunità.

Ciò che li accomuna è l’amore per la natura, il desiderio di tornare a ritmi più lenti e genuini. Lo stesso desiderio che forse coglierà il lettore nello sfogliare le pagine di “Giù nella valle”.

Nel nuovo romanzo di Paolo Cognetti non ci sono soltanto esseri umani. Non vogliamo rivelarvi troppo; solo il necessario per stuzzicare la vostra curiosità. Concludiamo, quindi, col dirvi che l’autore ha voluto ispirarsi al grande Jack London per raccontare, oltre all’uomo, anche il resto del mondo attraverso il regno animale e le sue leggi ancestrali.

Paolo Cognetti

Classe 1978, Paolo Cognetti è uno fra gli scrittori più interessanti del panorama letterario italiano degli ultimi anni.

I suoi libri segnano un successo dopo l’altro. Ma è soprattutto con “Le otto montagne” che arriva il successo. Il libro, infatti, ottiene il Premio Strega nel 2017 e diventa un amato best-seller, recentemente riadattato sul grande schermo dai registi belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersh.

Prima di coronare il suo sogno diventando scrittore, l’autore di “Giù nella valle” ha studiato matematica, per poi diplomarsi, nel 1999, alla milanese Civica Scuola di Cinema. Negli anni a venire, Cognetti si è cimentato nella realizzazione di documentari a carattere sociale, politico e letterario.

Il primo racconto, “Fare ordine”, è arrivato nel 2003. Da allora, non ha più smesso di scrivere, donandoci storie affascinanti spesso calate in un ambiente, quello montano, che ci fa sentire subito più vicini alla natura.

© Riproduzione Riservata