Giornata Mondiale degli Insegnanti, 5 libri da leggere per ricordare la loro importanza

4 Ottobre 2024

Da Pennac a D'Avenia, vi segnaliamo 5 proposte di libri da leggere nella Giornata Mondiale degli Insegnanti

Giornata Mondiale degli Insegnanti, 5 libri da leggere per ricordare la loro importanza

La Giornata Mondiale degli Insegnanti, celebrata il 5 ottobre, è l’occasione perfetta per riflettere sull’importanza del ruolo educativo e sulle figure di coloro che dedicano la loro vita a formare le nuove generazioni. La letteratura ha spesso reso omaggio agli insegnanti, raccontandoli in modo vario: come mentori, guide, o anche personaggi in crisi.

Ecco cinque libri da leggere che mettono al centro della scena la figura dell’insegnante, in tutte le sue sfumature. Questi libri, ognuno con la propria prospettiva e il proprio stile narrativo, offrono un omaggio sentito alla figura degli insegnanti, mettendo in luce sia le difficoltà che le gratificazioni del loro lavoro. Leggere storie come queste durante la Giornata Mondiale degli Insegnanti ci permette di riflettere su quanto sia importante il loro ruolo nella società e sull’impatto profondo che possono avere sulle vite degli studenti.

5 libri da leggere per la Giornata Mondiale degli Insegnanti

Diario di scuola di Daniel Pennac

Un racconto autobiografico sulla ribellione e la redenzione attraverso l’educazione. In questo libro, Pennac racconta la sua personale esperienza come alunno e poi come insegnante. Da scolaro difficile, quasi “irrecuperabile”, si trasforma in un docente capace di comprendere e aiutare chi, come lui, non si adatta ai modelli tradizionali. “Diario di scuola” è un’opera che riflette sulla possibilità di riscatto attraverso l’educazione e sulla straordinaria empatia che un insegnante può sviluppare nei confronti dei suoi allievi. Pennac celebra il potere della scuola di cambiare vite e il ruolo cruciale degli insegnanti nel dare speranza e fiducia a chi sembra averle perse.

La scuola di Domenico Starnone

Una commedia amara sui dilemmi e le contraddizioni dell’essere insegnante in Italia. Con “La scuola”, Domenico Starnone racconta in modo ironico e amaro la realtà quotidiana degli insegnanti italiani. Il protagonista, un docente di liceo, si destreggia tra colleghi bizzarri, alunni indisciplinati e un sistema scolastico che spesso sembra penalizzare chi cerca davvero di fare la differenza. Starnone, con la sua prosa vivace, dipinge un quadro vivido delle difficoltà e delle soddisfazioni di chi lavora nel mondo della scuola, facendo riflettere su quanto sia impegnativo, ma anche gratificante, il mestiere dell’insegnante.

La gallina volante di Paola Mastrocola

Carla, insegnante di lettere in un liceo di Torino, è la voce narrante di questo romanzo. Al centro della vicenda sono i problemi quotidiani con cui la protagonista deve confrontarsi, ma soprattutto il rapporto intenso e profondo che instaura con una sua allieva particolarmente sensibile e intelligente, Tanni. Nasce tra loro una complicità che porterà la ragazzina a confessare una difficile situazione familiare, con la madre che se ne è andata, il padre che ha qualche problema con l’alcol e un fratello più piccolo da accudire. Ed è solo con lei che Carla condividerà un progetto apparentemente folle, cui ha dedicato tempo e passione: quello di far volare le galline che alleva nel giardino di casa.

L’appello di Alessandro D’Avenia

E se l’appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po’ di più chi lo porta? Allora la risposta “presente!” conterrebbe il segreto per un’adesione coraggiosa alla vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna. Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul naso, Omero viene chiamato come supplente di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola.

La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l’appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come Rocky… Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la fa.

A dieci anni da “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, Alessandro D’Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci vive dentro può fare. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l’essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l’inizio di una rivoluzione? “L’Appello” è un romanzo che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi – dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all’allegoria politico-sociale e alla storia di formazione –, racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un’orchestra diretta da un maestro cieco. Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro.

Portami il diario di Valentina Petri

“All’ultima ora hanno fatto cose che vanno dalla palestra all’officina, passando magari per un’ora di supplenza, oppure sono stati a pascolare nel laboratorio di informatica cercando di eludere i firewall della scuola. E poi arrivo io, apro la porta e mi chiedo se per caso nella borsa non abbia un calmante per sedarli, un anello per domarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli. Altro che pistole, caro Trump, la vera arma in dotazione agli insegnanti dovrebbe essere quel fucile con cui si sparano i sonniferi agli elefanti. Invece sotto il braccio ho la mia unica arma di distrazione di massa: il libro di letteratura.”

Quando entra in aula per la prima volta, Valentina è Quella Nuova e ha davanti ventotto futuri meccanici: c’è uno che si rifiuta di togliere gli auricolari e un altro che messaggia con la tipa; c’è Amebo che fissa il vuoto con aria indifferente; Piallato steso sul banco per nascondersi; il Trucido che ingurgita un panino al tonno. Siamo a settembre, ma l’anno scolastico sembra già lunghissimo. Eppure i giorni passano: passano sempre. E, tra petardi esplosi in cortile e turbolente gite all’Expo, capitano momenti di inaspettata meraviglia, in cui gli studenti abbassano la guardia e scelgono di fidarsi.

Sono i momenti raccontati in questo libro, che ci riporta tra i banchi con lo sguardo amorevole e profondamente ironico di una prof davvero speciale. E ci ricorda che i ragazzi, se tendi loro la mano, sanno stupirti come nessun altro.

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