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Gianrico Carofiglio, “Agli scrittori tocca dire la verità in un mondo fatto di incertezze”

Lo scrittore pugliese torna in libreria con la racconta di racconti "Passeggeri notturni"

MILANO – “Agli scrittori tocca dire la verità, mettere in crisi le certezze, non cercare di compiacere i lettori”. E’ quanto affermato da Gianrico Carofiglio , lo scrittore magistrato in libreria con Passeggeri notturni”, una raccolta di titoli, trenta scritti di tre pagine ciascuno, che rappresentano di volta in volta un genere diverso, in un susseguirsi di aneddoti, brevi saggi, racconti fulminei. Lo scrittore è inoltre protagonista in questo periodo di un cortometraggio che rende omaggio alla “Meraviglia Mediterranea” attraverso una campagna che celebra la bellezza del Mediterraneo come fonte di ispirazione, firmata dallo stesso autore insieme a Bibite Sanpellegrino e ad altri due artisti: il fotografo Gastel e la stilista Missoni. L’uscita del libro è stata occasione per parlare con Carofiglio del ruolo dello scrittore oggi e delineare le basi del mestiere per chi vuole cimentarsi in questa professione.

 

Come nasce “Passeggeri notturni”?

Come un gioco. Con l’editore ci siamo detti: proviamo a prendere una gabbia formale (tre pagine) e vediamo che succede replicandola trenta volte, con scritti diversissimi fra loro. Vediamo qual è l’effetto d’insieme. Vediamo se ne vien fuori una semplice raccolta o un mosaico. Il giudizio, naturalmente, spetta ai lettori.

 

I racconti sono stati scritti appositamente per questo libro o è una raccolta di diverse storie realizzate nel corso del tempo?

Una decina erano già scritti ma sono stati comunque modificati. Gli altri sono stati scritti apposta per questo libro. E’ stato un esercizio di stile piuttosto interessante. La forma breve costringe all’essenzialità e soprattutto all’eliminazione delle parole inutili.

 

Qual è il racconto a cui si sente più legato? Perché?

Difficile rispondere. Forse Draghi, perché parla del coraggio e del potere (a volte straordinario) delle storie.

 

Secondo Dario Fo il ruolo dello scrittore è quello di informare e di distruggere la menzogna, lei quale pensa che siano i compiti dello scrittore nella società?

Non sono molto distante dall’opinione di Dario Fo. Agli scrittori tocca dire la verità, mettere in crisi le certezze, non cercare di compiacere i lettori.

 

Quali sono i suoi consigli a chi aspira di diventare uno scrittore?

A dire il vero non credo molto nei consigli agli aspiranti scrittori. Detto questo non c’è dubbio che senza molti, moltissimi libri letti, nessuno diventa scrittore.

 

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