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”Fratture” di Nuzzolo, da ogni strappo si ricostruisce la vita

A volte capita di imbattersi realmente in romanzi appassionanti, piacevoli e godibili per il pregio della storia e la finezza della lingua tanto da essere adatti ad un pubblico vasto ed eterogeneo...
Pubblichiamo il giudizio di Camilla Antonia a “Fratture” di Massimiliano Nuzzolo, una recensione approfondita, significativa e profonda

A volte capita di imbattersi realmente in romanzi appassionanti, piacevoli e godibili per il pregio della storia e la finezza della lingua tanto da essere adatti ad un pubblico vasto ed eterogeneo, romanzi ricchi di sottili citazioni musicali, letterarie, cinematografiche e allo stesso tempo di ritrovarsi ad affrontare quasi senza accorgersene importanti tematiche. Per “Fratture" romanzo di Massimiliano Nuzzolo, edito da Italic/PeQuod, si tratta di una di quelle volte. Il testo svela da subito le sue carte, nelle dediche a Camus e a Goethe. Un romanzo agile e contundente che si lascia godere tutto d’un fiato, un eccellente racconto di matrice letteraria e allo stesso tempo filosofica, in cui la drammaticità degli eventi e la risposta dei personaggi a tali vicende ci conducono in un’atmosfera simile al sogno. Tra realtà e sogno si sviluppa infatti la strana e avvolgente storia d’amore dei protagonisti. Un ragazzo, una ragazza e un telefono. Due vite a confronto, diverse ma pronte a compenetrarsi in una ricerca inesausta per un’analisi a volte dolorosa, a volte assurda, altre divertente, ma sempre profonda del mondo. Perché questo solido e ben gestito romanzo di voci sa donare sapientemente a ciascun momento la propria lingua e la propria dimensione e riesce a catapultare il lettore all’interno delle vicende, con personaggi talmente credibili da sembrare reali e una trama che rapisce, che è capace di analizzare l’assurdità in cui stiamo sprofondati ogni giorno e che chiamiamo vita, finendo poi per raccontare molte verità sul mondo che ci circonda. Da una parte, Thomas, protagonista maschile, perde la memoria e tutto ciò che possiede in un incidente stradale. Dall’altra Elisa, la coprotagonista, vera “anima”del romanzo, a causa di un evento dirompente della sua vita che nel testo viene solo accennato, inizia un percorso nell’esperienza che la porta a provare il dolore sulla sua pelle, a cadere a terra in modo rumoroso e irrimediabile, a commettere una serie di errori, quegli errori che noi tutti commettiamo quotidianamente e che se non diventano esperienza sono almeno testimoni del nostro fallimento, ma Elisa non si arrende. Come una fenice rinasce e nasce in lei il desiderio e l’aspirazione a qualcosa di più profondo e universale. La folle idea di fare un documentario sull’Anima con tutto ciò che questo comporta e che Nuzzolo sa descrivere in modo esemplare ed emozionante. Nel mezzo delle due vicende umane, l’incontro, dettato da un annuncio telefonico o forse è meglio dire un appello, dei due protagonisti, fa sbocciare il romanzo come un fiore con i suoi petali variopinti e profumati, con i suoi numerosi personaggi e vite “assurde” che si intrecciano, ma che proprio come l’esistenza, tra petali e foglie, nasconde anche le sue spine. Il libro offre alcuni superbi passaggi di intensità unica in cui il lettore viene messo di fronte alla durezza e crudeltà del Mondo senza possibilità di fuga. I personaggi di “Fratture” risultano indiscutibilmente lo specchio di una generazione che vive la crisi ma non si da per vinta. Nuzzolo racconta una storia avvincente per ricordare a tutti che ogni frattura che si apre nell’illogico vivere quotidiano può ricomporsi e costituire un punto di partenza per qualcosa di nuovo e diverso. “Fratture” è un romanzo originale, ricco di citazioni e riferimenti d’essai che grazie alla sua lingua estremamente godibile si lascia leggere in un lampo e che offre allo stesso tempo la possibilità di numerose riletture e approfondimenti. In sintesi, un bel romanzo. 

10 marzo 2013

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