Il libro d’esordio della biologa marina tedesca Jasmin Schreiber, dal titolo Fossa delle Marianne, arriva finalmente nelle librerie italiane grazie alla casa editrice Alphabeta Verlag, dopo aver conquistato il pubblico tedesco e essere entrato nella lista dei bestseller della prestigiosa rivista Der Spiegel.
Il romanzo, che sarà presto anche un film in uscita nelle sale italiane, esplora i temi del dolore, del senso di colpa e della rinascita, offrendo una narrazione che, pur trattando argomenti complessi come la morte, riesce a far sorridere i lettori.
Fossa delle Marianne non è solo un viaggio nelle profondità dell’oceano o nell’abisso del dolore umano. È un romanzo che ci invita a non perdere la speranza, anche quando tutto sembra perduto. Paula, grazie alla sua straordinaria avventura con Helmut, dimostra che anche dalle situazioni più disperate si può riemergere, più forti e più consapevoli di prima. L’arrivo di questo romanzo in Italia rappresenta un’opportunità per i lettori italiani di immergersi in una storia toccante, divertente e profondamente umana.
Con la sua prosa accessibile e il suo stile ricco di empatia, Jasmin Schreiber ha saputo creare una storia che rimane nel cuore e che invita a riflettere sulla fragilità e la bellezza della vita.
Fossa delle Marianne
Sinossi del libro
Paula è una giovane biologa marina che ha appena interrotto le sue ricerche sulla Fossa delle Marianne, la più profonda depressione oceanica, e che fa i conti con una depressione ancora più profonda: quella dentro di sé. Helmut è un anziano eccentrico e malato, che in compagnia del suo inseparabile cane, desidera spargere clandestinamente le ceneri della moglie in un luogo particolarmente caro. Per un fortuito incontro notturno i due sconosciuti si ritrovano a bordo di un camper ad attraversare le Alpi, entrambi con il peso di un lutto: un fratellino e un figlio morti in tenera età, in circostanze assai simili. In questo spazio ristretto, due persone che per spirito e attitudini non potrebbero essere più differenti, imparano a negoziare vicinanza e distanza, e a ritrovare insieme il senso e il valore della vita.
L’Abisso della Fossa delle Marianne e l’abisso interiore di Paula
La Fossa delle Marianne, la depressione oceanica più profonda del mondo, è la metafora centrale del romanzo. Con una profondità di quasi 11mila metri, viene descritta nel libro con un’immagine potente: “se ci buttassero dentro l’Everest, ci affonderebbe senza lasciare traccia”. Questo abisso fisico rappresenta il profondo dolore in cui è sprofondata Paula, la protagonista, dopo la tragica morte del suo fratellino Tim. Il senso di colpa che la travolge la fa sentire come se fosse scesa negli abissi più oscuri, da cui sembra impossibile risalire.
La scrittura di Schreiber si distingue per la sua capacità di intrecciare emozioni intense e riflessioni profonde con una vena leggera e ironica, capace di far sorridere i lettori anche nei momenti più drammatici. Un romanzo che, nonostante la sua tristezza di fondo, è intriso di speranza e umanità.
Un Viaggio rocambolesco per riemergere alla vita
Il cuore pulsante del romanzo è il viaggio fisico e simbolico di Paula, che la porta a confrontarsi con il proprio dolore. Accompagnata da un anziano burbero, Helmut, e dalla sua inseparabile cagna Judy, Paula parte in un’avventura on the road che si trasforma in un percorso di guarigione. La coppia improbabile, formata dalla giovane donna e dal vecchio signore, viaggia su un camper scalcagnato da Francoforte all’Alto Adige, in un itinerario che alterna momenti comici a riflessioni profonde.
Il viaggio con Helmut, che deve onorare una promessa nei luoghi delle sue radici, porta Paula lontano dalle proprie, in un percorso che la costringe a guardare al di là del proprio dolore. Ogni tappa è un passo verso la superficie, un lento riemergere dall’abisso emotivo in cui è caduta.
Tra sorrisi e lacrime: un romanzo sul filo tra vita e morte
Il contrasto tra la leggerezza e la profondità del romanzo è una delle sue forze principali. Schreiber riesce a bilanciare magistralmente il dolore di Paula con l’umorismo di Helmut, che con le sue battute e i suoi modi bruschi strappa sorrisi alla protagonista e ai lettori. Il loro rapporto, basato su un tragicomico incontro e alimentato da situazioni bizzarre, evolve in una sincera amicizia. I dialoghi tra i due personaggi, che oscillano costantemente tra momenti toccanti e situazioni imbarazzanti, riflettono il delicato equilibrio tra il senso della vita e della morte, tema ricorrente del libro.
Ogni capitolo corrisponde a una tappa di questo percorso verso la guarigione, che diventa anche un ritorno alla vita. Le parole di Helmut, cariche di saggezza e ironia, aiutano Paula a rielaborare il suo lutto e a ritrovare la forza di risalire dagli abissi della sua depressione.
Un bestseller che ha conquistato la Germania, e ora l’Italia
In Germania, Fossa delle Marianne è stato accolto con entusiasmo dal pubblico e dalla critica, conquistando un posto nella classifica dei bestseller di Der Spiegel. Il successo del romanzo ha portato alla sua trasposizione cinematografica, in arrivo anche nelle sale italiane. Questo ulteriore passo testimonia la forza e l’universalità della storia di Paula, capace di toccare corde profonde nel cuore di chiunque abbia mai conosciuto il dolore del lutto o la difficoltà di superare un trauma.
Il libro di Schreiber è molto più di un semplice romanzo sul dolore: è una riflessione sulla vita, sulla morte e sulla resilienza umana. Paula, proprio come la Fossa delle Marianne, ci insegna che si può toccare il fondo e, nonostante tutto, trovare la forza di risalire in superficie.
L’autrice
C’è tanta natura nel libro, tanta conoscenza e divulgazione. È questa la vera firma dell’autrice Jasmin Schreiber (1988), nata a Francoforte sul Meno, che vive ad Amburgo insieme a una gran quantità di piante e cani. Biologa e tra le maggiori esperte di stafillinidi – famiglia di coleotteri con oltre cinquanta specie –, è inoltre scrittrice, traduttrice, fotografa e illustratrice. Collaboratrice di alcune importanti riviste scientifiche, nonché autrice televisiva, nel 2048 ha vinto il Digital Female Leader Award e l’anno successivo è stata nominata “blogger dell’anno” per il suo diario online Sterben Üben (Praticare il morire). Da Fossa delle Marianne, il suo sorprendente romanzo d’esordio, è stato tratto l’omonimo film per la regia di Eileen Byrne, di prossima uscita anche nelle sale italiane.