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“Foibe rosse” e “In tempo di pace”, due libri da leggere per il Giorno del Ricordo

In occasione del 10 febbraio, Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe, vi proponiamo due libri da leggere per rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe.

Grazie al coraggio, all’azione instancabile e difficile delle associazioni degli esuli istriani, dalmati e della Venezia Giulia, il tema delle foibe e dell’esodo è oggi conosciuto dalla pubblica opinione, viene studiato nelle scuole e dibattuto sui giornali.

Il Giorno del Ricordo

La Repubblica, con la Legge n.92/2004, riconosce il 10 febbraio di ogni anno, quale “Giorno del Ricordo”, una solennità civile nazionale italiana al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Al termine della seconda guerra mondiale, seguì un’ulteriore pagina di Storia di cui per molti anni le tracce mnemoniche rimasero nell’oblio storico, morale e civile d’Italia e in certi casi, persino negato. Solo nel 2005, infatti, gli italiani furono chiamati per la prima volta a commemorare il Giorno del Ricordo, in memoria di quasi ventimila italiani suppliziati, violentati, torturati, assassinati e buttati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito.

Cosa sono le foibe

Le foibe sono voragini rocciose dell’altopiano del Carso, usate nel postbellico per infoibare gli oppositori all’espansionismo comunista slavo sostenuto dal Maresciallo Tito. I primi a essere gettati nelle foibe nel 1945 furono carabinieri, poliziotti, guardie di finanza, nonché i pochi militari fascisti della RSI e i collaborazionisti che non erano riusciti a scappare per tempo ma anche migliaia di istriani, triestini, italiani, slavi e antifascisti. In assenza di questi, la furia dei partigiani titini si accanì, in modo indiscriminato ma programmato anche sulle loro mogli, figli e/o genitori.

Le esecuzioni avvenivano in maniera feroce e spietata. I condannati venivano legati l’un l’altro con un lungo filo di ferro stretto ai polsi e schierati sugli argini delle foibe. Dopodiché si apriva il fuoco trapassando, a raffiche di mitra, solo i primi tre o quattro della catena, i quali, precipitando nell’abisso, morti o gravemente feriti, trascinavano con sé gli altri condannati così a sopravvivere per giorni sui fondali delle voragini, sui cadaveri dei loro compagni, tra sofferenze inumane.

Già dal dicembre 1945 il premier italiano Alcide De Gasperi presentò agli Alleati “una lista di nomi di 2.500 deportati dalle truppe jugoslave nella Venezia Giulia” denunciando “almeno 7.500 il numero degli scomparsi”. Il numero degli infoibati e dei massacri avvenuti nei lager di Tito superò quello temuto da De Gasperi. Nel periodo tra il 1943 e il 1947 sono state registrate più di 1700 foibe. Le stime ipotizzano che più di 20.000 persone sono state uccise e gettate spesso ancora vive nelle cavità rocciose e almeno 250.000 gli esuli obbligati a lasciare le loro case.

Giorno del ricordo: i libri da leggere

A tal proposito proviamo a ricostruire quegli eventi drammatici e a cercare di ragionare sul motivo per il quale questa tragedia sia stata confinata per quasi sessant’anni, attraverso la lettura di “Foibe rosse” e “In tempo di pace”. Solo attraverso la ricostruzione e coscienza storica sarà possibile maturare il costrutto che le ideologie basate sulla negazione e castrazione dei diritti individuali, in nome della superiorità di uno Stato o di un partito sull’altro, schiacciano e cancellano i cittadini alimentando il rischio di sfociare in drammi storico-culturali spesso irreversibili.

La prepotenza e l’uso della violenta supremazia e imposizione non sono i fertilizzanti per la pace e la civile convivenza ma nutrono violenza e ingiustizie. La civiltà della convivenza democratica basata sul rispetto del diritto internazionale, sulla comprensione e reciprocamente sull’ascolto e dialogo, è l’unica possibilità alla guerra e alle epurazioni. I fatti di cronaca ancora oggi riportano le contemporanee vicende tra Ucraina-Russia e Palestina-Israele, che portano con sé lunghe scie di sangue di vittime innocenti causa di conflitti etnici e ideologici.

Foibe Rosse

Foibe rosse scritto dallo storico Frediano Sessi per Marsilio Editore, porta alla luce un fatto storico taciuto per oltre sessant’anni anche per opportunismo e omertà politica. “Foibe rosse” non è solo la narrazione del dramma di una giovane ragazza e della sua famiglia, è anche un grande affresco storico sulla tragedia delle foibe, sugli orrori del nazismo e del fascismo in terra d’occupazione, e del comunismo jugoslavo, vista dagli occhi delle vittime.

Norma Cossetto venne gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani (in località Antignana) nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. A quell’epoca, aveva ventitré anni ed era iscritta al quarto anno del corso di laurea in lettere e filosofia, presso l’Università degli studi di Padova. I suoi assassini, partigiani di Tito, che dopo il crollo del regime fascista tentano di prendere il potere in Istria per annetterla alla Jugoslavia, non hanno alcuna pietà della sua giovinezza e innocenza e, prima di ucciderla, la violentano brutalmente.

L’assassinio di Norma Cossetto e di tutti quegli uomini e quelle donne che furono infoibati o che morirono in altro modo (a causa delle torture subite, nei campi di deportazione, annegati in mare ecc.) per mano delle truppe titoiste mostra, tra l’altro, verso quale orizzonte ci si dirige «quando si ritiene che la verità della vita è lotta, e che non tutti gli esseri umani sono provvisti della medesima dignità». E quanto è accaduto in Istria nel corso della Seconda guerra mondiale ci dice assai bene che nessuna comunità umana può considerarsi definitivamente al riparo da mille eccessi di violenza e terrore.

In tempo di pace

Il libro “In tempo di pace”, Edizioni la nave dei sogni, scritto da Beatrice Raveggi e Daniela Velli (discendente di esuli istriani e Presidente del Comitato provinciale di Firenze dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e Consigliere nazionale dell’ANVGD) è ispirato dalla storia vera dell’esule istriano Claudio Bronzin. Il libro è il prodotto di un’attenta e curata ricostruzione storica accompagnata da una testimonianza autentica. “In tempo di pace” si sostanzia sulle Linee Guida per la didattica della Frontiera Adriatica emanate il 20 ottobre 2022 dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Focus del libro è colmare una lacuna nel panorama della narrativa scolastica per ragazzi, affrontando le vicende storiche che hanno interessato il Confine orientale, l’Alto Adriatico nel Novecento. Le autrici propongono ai giovani una lettura di approfondimento volta ad aprire una riflessione congiungendo passato e presente. Attraverso la voce narrante dell’allora dodicenne, Claudio Bronzin, accompagna il lettore a ritroso nel tempo, passando nei luoghi che hanno segnato la sua vita, per raccontare la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati.

Lo zenit si raggiunge con la narrazione della strage di Vergarolla. È il 18 agosto del 1946, la guerra è finita da poco e l’Istria è occupata dai partigiani comunisti del maresciallo Tito. Da anni è in atto la stagione del terrore e della pulizia etnica ai danni degli italiani. Pola è ancora amministrata dalle truppe britanniche. Qui proseguiva il clima di intimidazione nei confronti della comunità italiana che il 18 agosto del 1946, “in tempo di pace”, sfociò in un attentato dinamitardo nella località balneare di Vergarolla. Un centinaio i morti di cui una decina di bambini. La più grande strage di connazionali in tempo di pace della storia della Repubblica italiana di cui finora se ne parlato pochissimo.

Testimonianza online

Inoltre le autrici, appassionate di metodologie didattiche attive, offrono un’espansione digitale del libro, ricca di attività capaci di stimolare e coinvolgere il pensiero divergente degli studenti, valorizzando il potenziale di apprendimento di ciascuno.

Docenti e studenti avranno la possibilità di collegarsi attraverso un QR Code al sito a questo link e accedere gratuitamente ai contenuti didattici digitali predisposti dalle autrici. Potranno svolgere attività di comprensione del testo, di writing and reading, collegamenti interdisciplinari e multidisciplinari, studiare la storia per immagini e approfondire tematiche legate all’Educazione Civica, attività CLIL, sintetizzazione dei contenuti attraverso mappe concettuali oltre che vedere e ascoltare la vera testimonianza di Claudio Bronzina accompagnata dalle sue fotografie.

di Maria Laura Chiaretti

 

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