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Fazio Bonina di Porta d’Oriente, ”Vogliamo promuovere e diffondere la cultura meridionale”

Promuovere e diffondere la cultura meridionale, l’orgoglio, i valori e le tradizioni di una Terra nella quale si crede fortemente. Con questo scopo è nata l’associazione culturale “Porta d’Oriente”, un'associazione apartitica, indipendente che si riconosce nei valori della solidarietà sociale, civile, culturale e che promuove la ricerca per lo sviluppo e tutela del territorio...

Il presidente dell’associazione culturale e responsabile organizzativo dell’omonimo premio illustra le caratteristiche di Porta d’Oriente, nata per sviluppare il senso appartenenza e tutelare il territorio pugliese

MILANO – Promuovere e diffondere la cultura meridionale, l’orgoglio, i valori e le tradizioni di una Terra nella quale si crede fortemente. Con questo scopo è nata l’associazione culturale “Porta d’Oriente”, un’associazione apartitica, indipendente che si riconosce nei valori della solidarietà sociale, civile, culturale e che promuove la ricerca per lo sviluppo e tutela del territorio. Ce ne parla Concetta Fazio Bonina, presidente dell’associazione culturale e responsabile organizzativo del ‘Premio Porta d’Oriente”.

Coma nasce l’associazione culturale “Porta d’Oriente”?
Porta d’Oriente nasce a Bari grazie al contributo umano di persone dotate di un senso ben radicato dei valori e delle regole. E’ un’aggregazione di donne, uomini e giovani, accomunati da una volontà condivisa di fronteggiare l’emergenza del nostro territorio, interagendo con le istituzioni locali. Nessun aspetto della nostra città viene tralasciato: legislativo, economico, ambientale e culturale. Porta d’Oriente nasce con questo profondo desiderio di promuovere e diffondere la cultura meridionale, la difesa dei valori della nostra Terra, con l’orgoglio delle nostre tradizioni, dello nostra storia, dei valori etico-sociali nei quali fortemente crediamo.

Quali sono i vostri obiettivi?
In un momento di forte crisi, ci proponiamo con forza e coraggio a contribuire alla ripresa del nostro Paese. Gli scopi fondamentali sono lo sviluppo della democrazia, attraverso lo studio, la ricerca, la sperimentazione; favorire lo sviluppo della persona umana, con iniziative a sostegno della crescita interiore.

“Porta d’Oriente” non è solo un’associazione, ma anche un premio letterario…
Quest’anno siamo alla terza edizione del premio letterario. La prima era dedicata alla salvaguardia del vernacolo, il dialetto considerato di serie B, bandito dalle scuola, ma che noi invece riteniamo faccia parte del bagaglio culturale di una persona, capace di esprimere i propri sentimenti, la propria intimità, le proprie passioni. La Puglia è una terra generosa da questo punto di vista. Abbiamo allargato poi il discorso alla lingua italiana ed al racconto.

Quest’anno il premio ha avuto una sezione appositamente dedicata ai giovani. Qual è stato il riscontro?
Sono una docente in pensione, e per me l’ambiente scolastico rimane sempre il mio luogo preferito. Il tema di quest’anno era “Emozioni nel Mediterraneo: Cultura, Storia e Tradizioni”, quindi abbiamo lanciato alle scuole la provocazione di cercare di risvegliare nelle coscienze dei giovani questo senso di appartenenza al mare Mediterraneo, come concetto di un mare che unisce e non divide. Sono venute fuori delle poesie bellissime, che hanno messo in difficoltà la giuria.

13 dicembre 2013

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