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Fabio Masi, il libraio dell’anno capace di realizzare una catena di librerie da solo

Abbiamo intervistato Fabio Masi, vincitore del sedicesimo Premio per Librai Luciano e Silvana Mauri, per parlare delle sue librerie e dell'importanza del ruolo del libraio oggi per una comunità.

Durante il Seminario della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, tenutosi in diretta online venerdì 28 gennaio, è stato assegnato il sedicesimo Premio per Librai Luciano e Silvana Mauri alla Libreria Ultima Spiaggia di Ventotene di Fabio Masi. Una piccola libreria, quella di Fabio Masi, che si trova sull’isola pontina, ma che è stata in grado di fornire risposte sempre aggiornate alle richieste dei suoi frequentatori, tant’è che il presidente della Fondazione Achille Mauri l’ha definita “un’oasi nel deserto”. Una descrizione che rivela la dedizione con cui Masi svolge il suo lavoro, una passione che va oltre la professione del libraio e diventa una vera e propria mission culturale, tanto da gestire non una, ma ben due librerie: la seconda si trova a Camogli (Genova), gestita insieme alla moglie.

Da queste esperienze nasce un modello indipendente vincente, che ha portato Fabio Masi alla costruzione delle “Librerie scatenate”, un progetto di catene di librerie che si distacca dall’omologazione delle librerie di catena e propone un nuovo modo di fare impresa nel settore editoriale.  Abbiamo intervistato Fabio Masi per parlare delle sue librerie e dell’importanza del ruolo del libraio oggi per una comunità.

Fabio Masi: come nasce la tua passione per i libri, e in particolare quella di libraio?

La passione per i libri nasce dalla frequentazione delle librerie fin dalla più tenera età. Era una festa per me, quando Mamma mi diceva che saremmo andati in libreria, pregustavo già la vista di tutti quei colori, sentivo già l’aria che rendeva quel luogo così magico e unico, la possibilità di aprire quegli scrigni che erano e sono i libri. Una passione che mi ha accompagnato per tutta la mia vita, fino a farmi desiderare di diventare a mia volta libraio, per poter vivere tutto il giorno dentro questo, che ancora oggi per me è il paese dei balocchi!

Perché hai deciso di gestire due librerie “gemelle” a distanza tra loro? In cosa si differenziano?

La prima libreria, insieme a mia moglie Alessia, abbiamo deciso di aprirla sull’ isola di Ventotene nel 2001. Ventotene perché da lì partirono i nostri rispettivi nonni in cerca di fortuna, perché a Ventotene ci siamo conosciuti, eravamo talmente piccoli da non aver memoria di quando è avvenuto il nostro primo incontro, e su questo scoglio dove abbiamo iniziato a giocare ci sembrava naturale mettere insieme le nostre due grandi passioni, libri e isola! Essendo poi Alessia ligure di nascita, abbiamo vissuto Camogli come una seconda Ventotene sulla terraferma, e di conseguenza abbiamo pensato di replicare la fortuna avventura dell’ Ultima Spiaggia di Ventotene anche qui.

Due librerie che rispecchiano storia e natura del territorio in cui operano, cercando di valorizzarlo al massimo. Sotto questo aspetto la maggiore differenza tra le due librerie, che per la restante parte dell’offerta al pubblico si assomigliano molto, con identica attenzione alla letteratura per bambini e alle piccole e meno conosciute case editrici. Negli anni abbiamo poi aperto noi stessi una casa editrice, che stampa solo ed esclusivamente libri ambientati a Ventotene o Camogli.

Sei il vincitore del Premio della Scuola per Librai 2022. Cosa ha spinto la giuria a scegliere la tua realtà?

La scelta di premiare la Libreria di Ventotene credo nasca dal coraggio di aprire in un territorio così piccolo, l’isola è lunga meno di 3 km, e di confino data la difficoltà di raggiungerla. Inoltre durante questa navigazione abbiamo raccolto a bordo altri appassionati e raggiunto nuovi porti, Genova dove abbiamo aperto due librerie nel centro storico, “L’ amico ritrovato” prima e “L’amico immaginario” poi, quindi Milano dove abbiamo rilevato la “Libreria Centofiori” e infine aprendo a Roma la “Libreria Panisperna 220”.

In un mondo in continuo divenire come negli ultimi due anni, come è cambiata la vostra attività?

Covid 19 è il nome della burrasca che da circa due anni ha reso complessa questa nostra navigazione e che ci ha obbligato a confrontarci con un nuovo modo di interpretare il nostro mestiere, le cui basi però restano le stesse. cura dell’imbarcazione, massima attenzione al benessere dei passeggeri e rispetto assoluto della natura a cui adattarsi per la buona riuscita del viaggio. Questo è anche il consiglio che mi sento di dare a chi si appresta o desidera diventare libraio, mai smettere di prestare attenzione alle sollecitazioni del territorio, rispettandolo e avendo cura di tutti quelli che scelgono di imbarcarsi con te.

Cosa vuol dire per te, Fabio Masi, essere libraio oggi? Cosa ti senti di consigliare ai tuoi colleghi e in generale a coloro che vorrebbero trasformare la passione per i libri in una professione come quella del libraio?

Non far venire mai meno la curiosità di conoscere e imparare, accompagnato da un sano utilizzo delle nuove tecnologie, che mai devono prendere il sopravvento, perché l’andar per mare è ancor oggi un mestiere antico, che si apprende durante la navigazione e che ha le sue regole fondamentali nei rapporti umani.

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