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Erri De Luca: “Quando il tempo è vuoto, riempilo di pagine”

In occasione della Giornata Mondiale del Libro, lo scrittore Erri De Luca ci racconta l'importanza della lettura, "infallibile strumento di scasso dell’assedio"

La Giornata Mondiale del Libro inizia per me verso le 5 del mattino all’ora del risveglio. È apertura e debutto degli occhi di ogni giorno. Il libro è la sezione Antico Testamento della scrittura sacra, che ho lentamente imparato a leggere in lingua originale, l’Ebraico di quel tempo.

Non sono credente, né teologo, attività che non per forza comporta la fede. Sono un lettore di quelle antiche storie che stanno a fondamento della religione monoteista.
Sospetto che la mia assiduità dipenda dalla soddisfazione di leggere nel formato originale quelle vicende diventate sacre per molta umanità. All’inizio riguardavano pochi.

Non ho la stessa confidenza con il Nuovo Testamento per mancanza della sua lingua di origine, l’Aramaico parlato da Gesù e dagli Ebrei del tempo. Verbalizzati in greco, i Vangeli hanno rinunciato a conservare la lingua di partenza.

 

Erri De Luca, "Nell'isolamento di Pasqua si compie un viaggio verso un tempo nuovo"

Erri De Luca, “Nell’isolamento di Pasqua si compie un viaggio verso un tempo nuovo”

“Anche nel condiviso divieto di spostarsi, si sta compiendo un viaggio. Si sta dentro un avvento, si va in un tempo nuovo”. Lo scrittore Erri De Luca e la Pasqua

 

Iniziata così la mia quotidiana giornata del libro, mi posso dedicare alle attività successive. In queste settimane di isolamento, raddoppiato dall’abitare in campagna e da solo, ho riempito di altre letture il tempo. Leggo libri di epoche precedenti, cerco storie che raccontino altri periodi storici. Quello presente mi è fin troppo presente, come un fischio continuo alle orecchie. Leggere un libro mi sospende l’effetto che in medicina si chiama acufene.

In piena clausura domiciliare arriva in tempo la giornata mondiale del libro per quanti non si sono ancora dotati di questo infallibile strumento di scasso dell’assedio.

Ci sono due momenti in cui un prigioniero non è in prigione: quando dorme e quando legge un libro. Con le pagine davanti al naso spariscono le sbarre, i muri, il chiasso, l’oppressione.

Un proverbio yiddish consiglia :”Quando la pentola è vuota, riempila di risate”. Una sua variante è: ”Quando il tempo è vuoto, riempilo di pagine”.

Il fortunato scopritore della, lettura si accorgerà, per effetto collaterale, che è migliorato il suo sistema immunitario.

Erri De Luca

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