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Enzo Miccio, ”Il messaggio del mio libro? Credete nell’amore”

Lui che per professione organizza matrimoni da favola e fa sognare le persone non poteva che essere un inguaribile romantico: e che altro avrebbe potuto raccontare il suo romanzo d'esordio, se non una grande storia d'amore? Enzo Miccio, wedding planner e conduttore su Real Time dei programmi ''Wedding planners'', ''Ma come ti vesti?!'' e ''Shopping Night'', ci parla del suo ''Cercando Grace''. Al termine dell'articolo, un estratto in anteprima del libro...

Il più famoso wedding planner d’Italia presenta il suo primo romanzo, “Cercando Grace”, pubblicato da Rizzoli

MILANO – Lui che per professione organizza matrimoni da favola e fa sognare le persone non poteva che essere un inguaribile romantico: e che altro avrebbe potuto raccontare il suo romanzo d’esordio, se non una grande storia d’amore? Enzo Miccio, wedding planner e conduttore su Real Time dei programmi “Wedding planners”, “Ma come ti vesti?!” e “Shopping Night”, ci parla del suo “Cercando Grace”, dove racconta di Virginia, elegante quarantenne con un’irrefrenabile passione per Grace Kelly, e del suo viaggio in Francia intrapreso proprio per “cercare Grace”: una grande avventura che la porterà forse a conoscere l’amore.  

Com’è venuta l’idea di questo libro?
È stato piuttosto casuale. Tutto è nato l’anno scorso, quando nel 2011 ho pubblicato “Matrimonio da favola”, sempre con Rizzoli, in cui ho raccontato una serie di storie sui “miei sposi” e i matrimoni più belli che ho organizzato. Io mandavo i testi, e in casa editrice erano piuttosto contenti di come scrivevo: non mi correggevano quasi niente. Mi sono detto: vuoi vedere che posso pubblicare anche un romanzo? Beninteso, non sono uno scrittore – mi occupo di moda e sono wedding planner, mettermi a scrivere non rientra nei miei obiettivi – e non mi ritengo tale solo perché ho scritto “Cercando Grace”, ma mi è piaciuto cimentarmi in questo campo. Naturalmente ho scelto un argomento a me consono, a me familiare: parlo sempre di stile e di matrimoni. E chi meglio di Grace Kelly, che è appunto una grande icona di stile ed è stata protagonista di un matrimonio che ha fatto sognare milioni di persone, avrei potuto scegliere come personaggio a cui ispirarmi? Non si tratta comunque di una biografia, Grace Kelly è solamente il punto di partenza da cui poi ho costruito un romanzo d’amore.

Può dirci cos’è per lei l’eleganza, che viene appunto emblematicamente incarnata in questo libro dalla grande attrice e principessa?
Io intendo l’eleganza come un concetto che non si riduce meramente agli abiti che si indossano, perché non esistono abiti eleganti se non si è eleganti nell’indossarli. Penso che si tratti di un concetto più vasto, a tutto tondo, che riguarda lo stile di vita, una serie di atteggiamenti, di attitudini che una persona ha: l’educazione, un certo modo di parlare, di gesticolare, di stare a tavola, tutto questo definisce l’eleganza. E questa idea di eleganza mi ha portato immediatamente a Grace Kelly, che non era solo una grande icona di stile, ma aveva un pudore, uno charme, una raffinatezza che andavano al di là dei vestiti d’alta moda che indossava: era davvero una grande principessa, non perché avesse sposato Ranieri, ma per suo carattere innato.

Lei dedica questo libro “alle Principesse che non hanno ancora incontrato il loro Principe, alle irriducibili romantiche, a quelle sempre innamorate, alle sognatrici ad occhi aperti, a chi ama la bellezza, a chi si commuove per un film, a chi crede ancora nelle favole e a tutte coloro che hanno mantenuto la capacità di guardare il mondo con gli occhi di un bambino, ma anche quelle che si sentono il brutto anatroccolo”. Qual è il messaggio che vorrebbe conservassero del suo libro tutte queste persone?
Il messaggio è credere ancora nell’amore. Io sono un perenne romantico ovviamente, forse per il lavoro che faccio: sono sempre a contatto con persone innamorate, che gioiscono per l’amore e vogliono stare insieme e fare una famiglia. Credo molto in questa possibilità di condividere la propria vita con un’altra persona: non a caso tra tutto quello di cui parlo nel mio libro c’è anche l’organizzazione dei matrimoni, un po’ perché è la mia professione, il mio pane quotidiano, un po’ perché credo che il matrimonio sia il coronamento di un grande amore. Lo scopo del libro è fare un po’ sognare a occhi aperti e invitare a credere nei sentimenti.

Perché anche in tempi duri come questi è importante continuare a credere nei sogni, nelle fiabe e nella bellezza? Perché è importante coltivare la bellezza e dunque anche la lettura dei bei libri?
I libri sono innanzi tutto una fonte inimmaginabile di evasione: sfogliando le pagine di un bel libro vieni trasportato in un altro mondo, e se lo scrittore è stato bravo riesce a farti volare, sognare, viaggiare. E poi i libri restano il mezzo migliore per diffondere il sapere, più della televisione o di internet. I libri che ho letto da bambino fanno ancora parte di me, fanno ancora parte della mia formazione: sono un bagaglio importante, e questo vale per ciascuno di noi. Ogni libro inoltre ha la possibilità di essere interpretato, ognuno di noi lo percepisce sulla propria pelle in modo diverso dagli altri, facendolo un po’ suo: questo è un altro aspetto meraviglioso della lettura, ciascuno può trovare in un libro ciò di cui ha bisogno in quel momento. Purtroppo in Italia si legge molto poco, ed è un peccato.

Visto che si avvicina il Natale, e visto che quest’anno si renderanno probabilmente necessari dei tagli sulle spese, può darci qualche consiglio su come ricevere gli ospiti per non fare brutta figura?
Ricevere a casa rimane la forma più economica per festeggiare, ma anche la più intima, più efficace, d’atmosfera. Io lo consiglio sempre, non solo a Natale. Quando vengo incaricato dalle mie clienti di organizzare il matrimonio in casa loro sono molto più contento, perché il sapore di un ricevimento a casa ha qualcosa in più di un ricevimento in un castello o in una villa o in un’altra location. Preparare la propria casa per la persona che arriva, personalizzarla con un tocco creativo, fa sentire immediatamente bene l’ospite. Con piccoli accorgimenti per la decorazione di una bella tavola, un festone di alloro, una ghirlanda di abete e tantissime candele, ci immergiamo subito nell’atmosfera natalizia. Una cosa da non dimenticare è un piccolo pensiero, un piccolo cadeau per i vostri ospiti, per coccolarli un po’. Non è necessario fare un grande regalo, non è importante la somma che si spende. Meglio un piccolo dono che parli della persona che lo riceve: chi lo scarta deve capire che quel regalino è stato assolutamente voluto per lui o lei. La cosa più preziosa è sapere che un nostro amico ha pensato a noi, che ha speso del tempo per noi.

 

15 dicembre 2012

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