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Emmanuel Carrère, “Yoga” e la lotta ai demoni nel suo nuovo libro

È uscito ieri in libreria il nuovo libro di Carrère “Yoga”. Un piccolo volume che si è rivelato essere molto più di una semplice descrizione della disciplina praticata

In occasione dell’uscita del suo ultimo libro “Yoga“, disponibile da ieri anche in Italia, lo scrittore francese Emmanuel Carrère ha conversato in diretta streaming sulla pagina Facebook di Adelphi edizioni, con l’autore Marco Missiroli per raccontare la genesi e l’evoluzione di quello che inizialmente era nato come un volume che raccontasse in modo accattivante una delle discipline da lui praticate.

“Yoga”

Forse il libro più autobiografico dell’autore francese, “Yoga”, nonostante il titolo, non è un libro sulla pratica dello yoga, ma è un libro attraverso lo yoga. In questo modo Marc Missiroli presenta la nuova opera di Emmanuel Carrère. L’autore ci regala infatti, in 312 pagine, uno spaccato, forse il più terribile e profondo, della sua vita. “Yoga” racconta le vicende drammatiche di un’esistenza trascorsa a combattere contro la melanconia. In un momento in cui lo scrittore pensava di aver sconfitto i propri demoni, quelli tornano più feroci di prima. Non sono più bastati i farmaci ad aiutare Carrère, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II».

Missiroli racconta la poetica di Carrère

“Ho cercato, nelle tue letture, di cercare la conduzione della tua struttura sentimentale, di come sei quando scrivi e vai a prendere l’inferno di quello che scrivi. Se vediamo il tuo mondo della prima persona singolare possiamo partire con “L’avversario”, in cui l’avversario è proprio l’assassino, poi passiamo a “Un romanzo russo” dove l’avversario sono le radici della propria famiglia, “Vite che non sono la mia” dove l’avversario non è solo uno tsunami, ma la possibilità di una separazione, la possibilità della morte negli altri che sfiora te stesso. Poi ancora “Limonov” e “Il regno” fino ad arrivare a “Yoga” che però non ha un complemento oggetto, qualcuno contro cui scagliarsi, ma ha te stesso.” Spiega Missiroli.

Il carattere autobiografico di “Yoga”

“Romanzo russo” e “Yoga” sono i due libri davvero autobiografici dell’autore francese. “Yoga” è partito in una direzione precisa, ma poi ha preso una strada differente. L’intenzione iniziale, spiega Carrère, era quella di scrivere un romanzo sereno e piacevole su questa disciplina e i suoi benefici, il risultato è stato diverso e, anche se parto da una mia esperienza, spero che alcuni lettori possano ritrovarsi partendo dalla loro esperienza – e ovviamente non è necessario praticare lo yoga per farlo”. Marco Missiroli considera questo libro una sorta di amuleto contro la morte: amori finiti (anche se non esplicitati), la morte dell’editore, la morte dello stesso Carrère durante il ricovero in psichiatria. Una sorta di addio alla vita e ritorno alla stessa.

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Emmanuel Carrère

Scrittore, giornalista e anche regista (per un breve periodo), Emmanuel Carrère è, secondo l’autorevole Paris Review ma non solo, uno dei più importanti autori francesi contemporanei. Nato nel 1957 a Parigi, nel 16esimo Arrondissement, da una famiglia borghese. La madre, Hélène Carrère d’Encausse, è una storica molto acclamata, esperta di Russia e Stalinismo. Carrère è laureato presso l’Institut d’études politiques de Paris. I suoi personaggi sono figure sconvolgenti e originali, come nel caso del serial killer Romand in “L’avversario” o del dissidente russo protagonista di “Limonov”. Carrère ha dimostrato di avere uno sguardo attento anche sull’attualità francese. Ha raccontato, nel reportage “A Calais”, la situazione dell’enorme campo migranti sulle coste dell’Alta Francia e di fatto nel cuore dell’Europa.

Alice Turiani

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