L’editoria italiana guarda con fiducia alla fine del 2025 e al 2026, sia sul versante del mercato che su quello delle politiche per il libro. La crescita delle vendite nei canali trade a novembre (narrativa e saggistica a stampa venduta nelle librerie fisiche e online e nei supermercati) porta il mercato a ridurre la flessione complessiva negli undici mesi verso -1,98% rispetto all’anno precedente e nelle prossime settimane e mesi si registrerà l’impatto positivo delle misure a sostegno della domanda.
Editoria italiana verso una nuova fase
“Difficile fare previsioni per la fine dell’anno – ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Innocenzo Cipolletta incontrando il ministro della Cultura Alessandro Giuli a Più libri più liberi, Fiera nazionale della piccola e media editoria organizzata da AIE alla Nuvola dell’EUR a Roma –, ma l’arrivo dei 60 milioni per le biblioteche, così come i 18 milioni della Carta Cultura per le famiglie meno abbienti e la ripartenza della Carta Docenti ci fanno sperare in una chiusura d’anno positiva.
Con il 2026 si apre una nuova fase e, sul versante delle politiche pubbliche, crediamo sia il momento di discutere di una legge per il libro che sostenga le imprese. Dopo il 2021 il mercato si è fermato: è necessario aprire una nuova fase, tenendo sempre fermo l’obiettivo di ridurre il gap negli indici di lettura che penalizza il Sud del Paese”.
2025: un anno complesso
“Il 2025 è stato un anno particolarmente complesso per le piccole e medie case editrici, e le prospettive future rendono sempre più urgente discutere di misure, meglio se organiche e nel quadro di una nuova legge di sistema per il libro, per accompagnare soprattutto le imprese che continuano a investire, agevolandole sul piano industriale e incentivando l’innovazione, in uno scenario in continua evoluzione caratterizzato, tra le altre cose, dall’Intelligenza Artificiale con il suo impatto sul mercato e i flussi di lavoro” spiega Lorenzo Armando, presidente del Gruppo Piccoli editori di AIE.
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha spiegato: “Sono d’accordo con voi: non amo parlare di sistemi sussidiati, ma all’editoria oggi sono necessari incentivi per l’innovazione. Lavoriamo quindi a un sistema di compenetrazione tra pubblico e privato per far sì che tale sostegno, essenziale, sia ben utilizzato.
Dopo arriverà anche una legge per il libro, su cui l’iniziativa spetta al Parlamento. E in caso di legge delega, siamo ovviamente pronti a fare il nostro lavoro scrivendola insieme a Voi e a tutti gli operatori del settore: ecco perché vogliamo avere un confronto serrato con le associazioni datoriali e quelle dei lavoratori.
Per quel che concerne le biblioteche sono stati utilizzati tutti i 60 milioni stanziati e adesso ne arriveranno 180, che sono tanti, con la Carta Valore che finalmente premierà ciò che spesso è stato negato, il merito. Stiamo andando avanti per step, vogliamo mappare la situazione per un quadro d’insieme, e proprio per questo i vostri dati sono importanti”.
La lettura in Italia
Cresce la lettura in tutte le fasce d’età nel corso degli ultimi 10 anni, ma ancora oltre 15 milioni di italiani non hanno letto nei 12 mesi precedenti neppure un libro, un e-book, o ascoltato un audiolibro.
L’analisi dell’ufficio studi di AIE sulla base dei dati NielsenIQ BookData evidenzia come dal 2008 ad oggi l’editoria libraria ha vissuto tre fasi diverse. La prima ha visto, dopo una crescita nel 2008-2010, un brusco calo delle vendite fino a un minimo di 81,3 milioni di copie vendute nel 2016. Dopo è seguita una stagione di forte crescita che ha accelerato dopo il Covid e che ha portato a un picco di 104,8 milioni di copie vendute nel 2021. In seguito tale crescita si è fermata e, nel 2024, le copie vendute sono state 102,6 milioni.
Il mercato a valore nel 2025
Dopo che le vendite del mercato trade avevano fatto registrare nei primi dieci mesi dell’anno una flessione a valore del 2,4% rispetto al 2024, con vendite complessive pari a 1.128,8 milioni di euro, un novembre positivo ha portato il mercato a ridurre il calo all’1,98%.
I gruppi editoriali e i marchi collegati hanno registrato nel 2025 una crescita piatta rispetto all’anno precedente, gli editori oltre i 5 milioni di euro di vendite sono calati dell’1,9%, quelli con un giro d’affari tra 1 e 5 milioni di euro sono calati del 9,7%, quelli tra 500mila euro e un milione di venduto sono calati del 6,8%, quelli fino a 500mila euro di venduto sono calati del 6,5%.
Nella classifica dei libri più acquistati nei primi dieci mesi del 2025 pubblicati da editori sotto i 5 milioni di euro annui di vendite, troviamo sul podio Il dio dei boschi di L. Moore, NN Editore, Lo svezzamento è vostro! Manuale pratico di autosvezzamento di Pediatra Carla, Sonda e Dammi mille baci di T. Cole, Always Publishing (top ten completa in allegato).
Il gap che penalizza il Meridione
Nel Sud, dove risiede il 34% della popolazione italiana, i lettori sono solo il 30% del totale e la percentuale di copie vendute nelle librerie fisiche e online e nei supermercati si ferma al 19% del totale (dati 2024). Una ricerca AIE ha evidenziato la correlazione tra indici di lettura bassi e infrastrutture per la lettura, librerie e biblioteche in primis, inadeguate. Da segnalare che l’assegnazione dei fondi per le biblioteche nel 2025 ha visto un riequilibrio a favore di Sud e Centro. Il Sud in particolare ha beneficiato del 31,2% dei fondi complessivamente stanziati, contro una quota del 23,2% nel 2023. Il Centro è passato dal 15,3% del 2023 al 16,2% del 2025.