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Ecco 20 cose che non tutti sanno su Haruki Murakami

Lo sapevate che amava il Jazz? Ecco una serie di aneddoti, curiosità, gusti e abitudini di uno dei più grandi scrittori giapponesi di sempre

MILANO – Haruki Murakami potrebbe essere uno dei vostri scrittori preferiti, ma siete sicuri di conoscerlo fino in fondo? Il sito Shortlist.com ha elencat0 20 aspetti tra abitudini, gusti e aneddotti sullo scrittore giapponese che quasi nessuno conosce e che vi possono aiutare a capire meglio il personaggio in tutte le sue sfaccettature.

Ama il Jazz
Il suo primo lavoro fu in negozio di dischi. Murakami colleziona di dischi in vinile, specialmente quelli di Jazz e quando gli si chiede qual è il posto del mondo che più gli piace visitare, lui risponde: “Prima di tutto Boston, perché è la migliore città per procurarsi dischi musicali in vinile di seconda mano”. Possiede circa 6 mila dischi.

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Non ama giudicare ciò che lo circonda
“Il mio lavoro è di osservare le persone e il mondo, non di giudicarle. Una volta disse: “Spero sempre di non essere chiamato a pormi in una posizione ben precisa su ogni argomento. Mi piace lasciare tutto aperto a tutte le possibilità. Abbiamo bisogno di pareri critici in questo mondo, ma non è il mio lavoro”.

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E’ una persona molto abitudinaria
Nel periodo in cui scrive un libro, si alza alle 4 del pomeriggio e lavora per cinque o sei ore. Nel pomeriggio, corre per 10 km o nuota per 1500 metri (o entrambi), poi legge e ascolta un po’ di musica. La sera va a letto alle 9 di sera. “Seguo questa routine ogni giorno senza variazione” – dice Murakami – la ripetizione stessa delle cose da fare è molto importante, quasi come se fosse una forma di ipnosi. Mi ipnotizzo per raggiungere uno perfetto stato mentale. Certo, per fare tutto ciò, lungo un periodo di 6 mesi o un anno, ci una grande forza mentale e fisica. Scrivere una storia, diventa per me una questione di sopravvivenza. La resistenza fisica è importante quanto la sensibilità artistica.

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Gli piacciono molto i film
Non tutti sanno che durante il periodo universitario all’Università di Waseda a Tokyo si dice abbia visto più di 200 film.

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Ama il cibo indiano
Preferisce il cibo della terra giapponese a ogni altro, ma se deve “tradire” la sua dieta preferisce farlo con il cibo indiano, cha ama alla follia.

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Ama i gatti
In un saggio del 1989 ha affermato che ha avuto più di 10 gatti nel corso degli anni.

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Scrive e riscrive la sua storia
Impiega i primi mesi per scrivere la prima copia della sua storia, poi la riscrive cercando di migliorarla. Un lavoro certosino degno di un grande scrittore.

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Qual è il suo primo libro letto in inglese?
Il suo primo libro in inglese è stato “The name is Archer” di Ross Mac Donald. Viveva a Kobe, un porto dove i marinari e i forestieri portavano libri di seconda mano per tutti. Imparò l’inglese leggendo libri.

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Il baseball l’ha fatto diventare uno scrittore
Non ha mai detto perché ha deciso di diventare uno scrittore. Si dice l’abbia deciso mentre in un giorno di sole guardava un partita di baseball tra Yakult Swallows e Hiroshima Carp. Dave Hilton, un americano, era sul punto di battuta. Nell’istante in cui Hilton colpì la palla, Murakami realizzò che avrebbe potuto fare una cosa che non aveva mai fatto, scrivere. Arrivò a casa e cominciò a scrivere la sua prima opera “Hear The Wind Sing”, proprio quella notte.

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Non sa quanti soldi possiede
Ha dichiarato al The Guardian: “Uno dei vantaggi di essere ricco è che non devi mai pensare ai soldi. Ci si sente liberi. Non so quanto guadagno all’anno, non ne ho idea e non so quando pago di tasse.

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Ama correre ascoltando musica
Nonostante la sua passione per la musica Jazz, quando corre ama ascoltare musica rock. Dice di aver imparato che più semplice è il ritmo, più questo ti aiuta nella corsa. L’opera non è una musica adatta alla corsa, lo scoprii quando partecipai a una maratona di 100 km, avevo previsto di ascoltare larga parte della produzione musicale di Mozart. A metà maratona ho abbandonato corsa e musica.

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Non conosce la fine dei suoi libri fin dall’inizio
“Quando inizio a scrivere un libro, non ne conosco la fine, non so cosa accadrà precisamente. Se c’è un caso di omicidio, non so chi sia stato il killer. Scrivo il libro perché voglio scoprirlo insieme al lettore. Se so chi è l’assassino, allora non c’è gusto nel scrivere la storia.”

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Scrisse il suo primo libro in cucina
Lo scrisse sul suo tavolo di cucina, ci impiegò 10 mesi.

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Sua moglie è la sua prima lettrice
Yoko, sua moglie, è la prima persona che legge tutte le sue storie.

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Non ama la letterattura giapponese
Suo padre insegnava letteratura giapponese alle scuole superiori. Di conseguenza il rigetto dello scrittore giapponese. “Se parlo di letteratura giapponese, ne devo parlare poi con mio padre. E non voglio farlo”

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Paragona la scrittura ai videogiochi
Pensa che creare un videogioco sia incredibilmente vicino a scrivere una storia. “Spesse volte mentre sto scrivendo, sento di essere l’inventore di un videogioco e allo stesso tempo un giocatore”.

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Ha 3 traduttori
Ha 3 traduttori tra cui scegliereper le edizioni inglesi dei suoi libri: Alfred Birnbaum, philip Gabriel e Jay Rubin. La versione inglese dei suoi libri è molto importante, soprattutto perché nella passaggio traduttivo tra due lingue così diverse, può capitare che si perda sempre qualcosa.

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I suoi testi sono utilizzati per letture pubbliche
Spesso accompagnate da musica, le letture pubbliche dei suoi libri si svolgono in tutto il mondo.

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Underground
Il suo primo lavoro di non-fiction è stato Underground nel 1998, un compendio di interviste con le vittime degli attacchi di gas chimici alla metropolitana di Tokyo.

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I suoi gusti in termini di film
Il suo regista preferito è il finlandese Ari Kaurismäki. Uno dei suoi film preferiti è Matrix, ma non gli piacciono i film Manga o quelli animati.

 

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