MILANO – “Computer delle mie ridicole brame, dammi una mano. Prova tu a dire qualcosa, io non ce la faccio.” Comincia cosรฌ la lettera aperta scritta da Nanni Delbecchi, marito di Alessandra Appiano, la scrittrice 59enne, vincitrice del premio Bancarella e autrice e conduttrice di diverse trasmissioni televisive, scomparsa lo scorso 3 giugno. Ecco alcuni estratti della lettera, pubblicata su “Il Fatto Quotidiano“.
“Mia moglie Alessandra Appiano, 25 anni di convivenza, 15 di matrimonio civile, รจ soggiaciuta al raptus di un disturbo manifestatosi in modo oscuro e quasi metafisico, un maleficio che non le ha lasciato scampo nonostante i diversi tentativi di cura. Da ultimo, il ricovero presso il reparto โdisturbi dellโumoreโ dellโospedale Turro San Raffaele, โnon unโeccellenza italiana, unโeccellenza europeaโ, ci disse il medico che la prese in cura lo scorso 17 maggio, e non cโera motivo di dubitarne. Eravamo certi che tutto si sarebbe risolto.”
“Ognuno รจ padrone di dare libero sfogo alla propria nullitร e alla propria spazzatura. Ma si tratta di idiozie o di cattiverie, a seconda del grado di ignoranza da cui sono state originate. La veritร รจ che Alessandra era una sorgente infaticabile di luce e di energia non solo per me, ma anche per i nostri tanti amici โ percorsa da qualcosa di magico fin da quando era una bambina impossibile da far tacere da parte dei suoi adorati genitori (โZitta Alessandraโ, โE io parlo, parlo parlo!โ).”
“Aveva le sue tristezze e le sue malinconie, certo, accentuate da una natura cui si alternavano spleen ed euforia. Era unโartista vera, duplice anche nel suo lavoro, capace di tormentarsi per tre mesi sul โnon ho piรน niente da direโ e poi di buttar giรน di getto un romanzo nei tre mesi successivi. Sentiva come pochi lโineluttabile trascorrere del tempo e aveva i suoi momenti di crisi; ma quale persona intelligente e sensibile non ne ha?”
“Fra i lettori di queste righe ce ne saranno alcuni che conobbero Alessandra, ed รจ verosimile che sviluppino riflessioni ulteriori, piรน o meno analoghe. Ma quelli che non la conobbero, o lโhanno vista solo in qualche apparizione mediatica, vorrei che avessero di Alessandra lโimmagine piรน semplice che io ne porto nel cuore. Era una donna buona.”