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Dieci film da vedere tratti da grandi romanzi o bestseller contemporanei

Il cinema d’autore tratto dalla letteratura di ieri e di oggi arriva in tv. Dieci film da vedere con un appuntamento settimanale ogni mercoledì

Dieci film da vedere per dieci storie tratte dai grandi romanzi del passato e da alcuni dei più fortunati successi letterari degli ultimi anni. A partire da maggio, laF – la TV di Feltrinelli, nell’appuntamento cinematografico del mercoledì sera laF Film Festival, porta la letteratura in tv anche attraverso il cinema d’autore.

I film da vedere in tv su laF

Si parte mercoledì 6 maggio alle ore 21.10 con la prima tv assoluta di “La donna dello scrittore” di Christian Petzold, tratto dal romanzo del 1944 Transit di Anna Seghers, per proseguire nei mercoledì successivi con “Il grande quaderno” di Janos Szasz, “Frantz” di François Ozon e “The German Doctor” di Lucia Puenzo.

I mercoledì di laF dedicati al cinema d’ispirazione letteraria continuano nei mesi di giugno e luglio con tanti nuovi film in prima tv, sempre disponibili on demand su Sky e SkyGo. Tra i titoli in arrivo, “Riparare i viventi” di Katell Quillévéré, tratto dall’omonimo romanzo di Maylis de Kerangal, “Confessions di Tetsuya Nakashima, tratto dal libro “Confessione” di Kanae Minato e “In Another Country” di Hong Sang-soo, pellicola con Isabelle Huppert in gara al Festival di Cannes 2012, nella quale la scrittura è assoluta protagonista.

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La donna dello scrittore

Tratto dal libro “Transit” di Anna Seghers, il film, scritto e diretto dal pluripremiato regista tedesco Christian Petzold e presentato in concorso alla Berlinale 2018, racconta la storia di Georg (Franz Rogowski) che, in fuga dalla Germania nazista, si rifugia a Marsiglia. L’uomo porta con sé i documenti di uno scrittore tedesco che si è tolto la vita, del quale assume l’identità nel tentativo di fuggire oltreoceano, ma il destino lo porta a incontrare Marie (Paula Beer).

Il grande quaderno

Tratto dal bestseller di Agota Kristoff Trilogia della città di K., la pellicola diretta da Janos Szasz racconta di una donna disperata che, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, lascia i due figli gemelli a casa della nonna, in un remoto villaggio di campagna. Qui i due imparano a cavarsela da soli, nonostante l’assurdità della guerra e la disumanità che sembra contraddistinguere il mondo degli adulti.

Frantz

Presentato al Festival di Venezia 2016, dove l’attrice protagonista si è aggiudicata il Premio Marcello Mastroianni, e al Toronto International Film Festival, il film diretto da François Ozon è tratto dalla pièce “L’Homme que j’ai tué” dello scrittore e drammaturgo Maurice Rostand. La pellicola narra la storia di Anna (Paula Beer) che in una cittadina tedesca, da poco terminata la Prima Guerra Mondiale, si reca tutti i giorni sulla tomba del fidanzato Frantz, ucciso in Francia. Un giorno si presenta alla tomba anche un misterioso ragazzo, Adrien (Pierre Niney): la sua presenza suscita ben presto delle reazioni imprevedibili.

The German Doctor

Presentato 66º Festival di Cannes e basato sull’omonimo romanzo scritto dalla regista Lucia Puenzo, il film è ispirato agli anni della latitanza argentina di Josef Mengele. Nel 1959, Josef Mengele (Àlex Brendemühl), un medico tedesco in viaggio sotto falsa identità, fa la conoscenza di una famiglia argentina nelle desolate terre della Patagonia. Dopo aver conquistato la fiducia della nuova comunità, in molti cominciano a nutrire dubbi sulla vera identità dell’uomo.

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