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Diane Von Fürstenberg, “Mia madre mi ha insegnato tutto”

Alla Galleria Rizzoli di Milano la famosa fashion designer ha presentato la sua autobiografia. Una vita colma di eventi unici che mostrano la forza di una donna che non si è arresa mai

MILANO – La stilista Diane Von Fürstenberg ha presentato la sua autobiografia “La donna che volevo essere” alla Rizzoli Galleria di Milano. Una serata in cui l’autrice ha sia risposto alle domande della presentatrice Beatrice Borromeo, sia a quelle del pubblico. Diane ha raccontato particolari piccanti della sua vita, sugli uomini che ha avuto, senza dimenticare l’importanza che ha avuto sua madre.

“MIA MADRE E’ STATA IL MIO MODELLO” – L’attaccamento alla madre da parte della stilista belga è chiara fin dall’inizio: “Secondo i medici non dovevo neanche nascere, mia madre 18 mesi prima della mia nascita era in un campo di concentramento, era così magra che difficilmente avrebbe potuto partorire. Mia madre è sempre stata un modello per me, mi ha temprato come donna”.

“PARLO ITALIANO PERCHE’…” – La fashion designer ci spiega come mai parla così bene la lingua italiana: “Come vedete parlo italiano molto bene, non l’ho mai studiato, a dir la verità ho avuto sempre uomini italiani, tranne quello più importante che poi ho sposato (ride). Insomma ho imparato l’italiano scrivendo lettere d’amore. A proposito di lettere, in famiglia abbiamo comunicato sempre con quelle perché attraverso di esse si può comunicare la vera emozione”

“LA MIA VITA” – La sua vita è nel suo libro, ogni capitolo corrisponde a un periodo della sua vita. “Ho sempre voluto vivere da uomo nel corpo di una donna e penso di esserci riuscita. In più la relazione più importante che ho avuto è sempre stata quella con me stessa e non ho mai giudicato gli altri. Non ho mai neanche mai giudicato mia madre per aver lasciata mio padre per andare un altro uomo”. Una vita che l’ha fatta diventare forte di necessità in seguito anche al tumore con cui ha dovuto combattere. Infine un invito a tutte le donne: “Siate le donne che volete essere!”.

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