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Di cosa parliamo quando parliamo di foibe e di giorno del ricordo?

Lo studioso e storico torinese Eric Gobetti illustra la ricerca che sta alla base del suo nuovo libro “E allora foibe?”, scritto per meglio comprendere gli scenari storici delle foibe

Un prezioso contributo per meglio comprendere gli scenari storici delle foibe e i fatti che caratterizzarono uno degli avvenimenti più dolorosi della storia italiana del Novecento, un capitolo buio, sul quale per tanto tempo è calato il silenzio. Lo studioso e storico torinese Eric Gobetti, attraverso una video intervista girata negli spazi della Soms di Progetto Cantoregi a Racconigi, illustra la ricerca che sta alla base del suo nuovo libro “E allora foibe?

Il libro

«E allora le foibe?» è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l’avversario. Ma di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente? «Decine di migliaia», poi «centinaia di migliaia», fino a «oltre un milione»: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Negli anni, tutta la vicenda dell’esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente.

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Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell’esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l’opportunità di studiare realmente questo tema. Questo “Fact Checking” non propone un’altra verità storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l’intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una ‘versione ufficiale’ molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in anni terribili.

E allora le foibe?

L’autore Eric Gobetti attraverso una video intervista illustra la ricerca che sta alla base del suo libro sulle foibe. Eccone un estratto.

“E allora le foibe? Quante volte avete sentito questa domanda. Ecco, io cerco di dare una risposta chiara e sintetica per descrivere un fenomeno che, però, è un fenomeno complesso e che va inquadrato nel suo contesto storico e geografico al di là delle strumentalizzazioni politiche e dell’uso pubblico che si fa di queste vicende, ma cercando di tronare alle fonti, ai risultati della ricerca storica. Dunque, il dramma dell’esodo delle foibe avviene nei territori del nostro confine orientale. Territori che vanno dalla città di Trieste a quella di Fiume e da Gorizia vino a Pola imcludendo tutta l’Istria. Ecco, questa è un’area che viene spesso definita come italiana da sempre, in realtà non è proprio così. Sono territori di confine, tra mondi culturali differenti: quello italiano-latino, quello germanico e quello slavo.

E dove hanno convissuto per secoli popolazioni con entità culturali, linguistiche, nazionali diverse all’interno di un impero Austro-Ungarico che era un impero multiculturale. Quest’area entra a far parte dello Stato Italiano solo alla fine della Prima Guerra Mondiale, uno stato che è uno stato nazione, che quindi riconosce un’unica entità nazionale che è quella italiana e che presto diventa uno stato fascista, autoritario che impone con la forza l’appartenenza nazionale. Quelle che noi chiamiamo foibe, in realtà sono due fenomeni separati che avvengono in due momenti diversi: il primo nell’estate-autunno del ‘43 e il secondo nel maggio del ‘45. Sono due fenomeni differenti ma che avvengono entrambi all’interno del contesto della Seconda Guerra Mondiale.”

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