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Dalla forma del libro al profumo della carta, ecco tic e manie dei booklovers

Un argomento ricorrente nelle conversazioni tra le persone che discutono di letteratura su internet riguarda l'importanza del libro cartaceo. Dai feticisti del testo tradizionale ai fautori degli e-book, sino a coloro che fanno del libro installazioni artistiche, molte sono le scuole di pensiero riguardanti la maniera migliore di interpretare ed utilizzare il caro e vecchio libro cartaceo...

Il libro cartaceo sembra oggi quasi sorpassato dall’utilizzo dei più leggeri e pratici e-book. Ma c’è chi ancora non può arrendersi all’idea di sfogliare le pagine, o di utilizzare i testi per fare arte

MILANO – Un argomento ricorrente nelle conversazioni tra le persone che discutono di letteratura su internet riguarda l’importanza del libro cartaceo. Dai feticisti del testo tradizionale ai fautori degli e-book, sino a coloro che fanno del libro installazioni artistiche, molte sono le scuole di pensiero riguardanti la maniera migliore di interpretare ed utilizzare il caro e vecchio libro cartaceo. Un dettagliato excursus sui vari gruppi di sostenitori è recentemente apparso sulla rivista “The New Yorker”.

I FETICISTI DEL LIBRO CARTACEO – Tra gli strenui difensori della carta stampata vi sono coloro che esaltano il piacere sensuale della lettura, la tattilità delle pagine, il peso degli oggetti, il profumo della carta, e sostengono che sia impossibile provare queste esperienze con i supporti digitali. “La realtà tangibile dei libri ci definisce…Noi crediamo che gli oggetti stessi abbiano poteri magici” afferma il cronista  Joe Queenan nel suo recente “One for the Books”. “Il toccare le pagine ci porta dentro il mondo del libro, mentre lo schermo ce ne tira fuori”, sostiene Andew Piper in “Book Was There: Reading in Electronic Times”. Per i veri amanti della carta, esiste anche un profumo chiamato Paper Passion e, per chi non è contrario ai nuovi supporti digitali, uno spray che è possibile applicare sul proprio e-reader per dargli l’odore del vecchio e caro libro cartaceo.

IL LIBRO COME OGGETTO – Un’altra categoria raccoglie tutti coloro che sono attratti non dal piacere tattile del libro, bensì dalla bellezza del testo in quanto oggetto. Qui sono inclusi i cosiddetti “tassonomisti della libreria”: “My Ideal Bookshelf” unisce le interviste con i maggiori scrittori ed esponenti della cultura con illustrazioni dei loro libri preferiti; “Unpacking My Library: Writers and Their Books” mette in luce le collezioni di libri di tredici scrittori di grande fama. Alcuni concentrano la loro attenzione su libri che non appartengono a nessuno, come nella serie di foto “Expired” di Kerry Mansfield, che documenta i libri della biblioteca scartati o ritirati, o un blog interamente dedicato alle foto dei libri abbandonati trovati su Brooklyn Stoops.  

LIBRI E CINEMA – Questi progetti di libro-ritrattistica sono tutti impegnati in un processo di antropomorfizzazione: si tratta di libri che  hanno una loro identità e personalità che possono essere catturate attraverso il loro aspetto fisico. Attraverso il cinema, i libri sono potuti diventare pienamente aderenti alla vita, come  nel corto animato vincitore del premio Oscar nel 2011 “The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore,”o il video della durata di due minuti che utilizza l’inventore di una libreria per produrre un’affascinante animazione stop-motion.

GLI SCETTICI DEL LIBRO CARTACEO – Poi ci sono i dissidenti e gli scettici, che pensano che un focus eccessivo sulla bellezza fisica dei libri porti a sottovalutare il vero intento della letteratura, che deve essere trovato nel testo e non nel contenitore che lo ospita. In una intervista sulla casa editrice McSweeney’s, n+1’s, Keith Gessen ha criticato la tendenza tipica della nostra cultura di plasmare la letteratura in un “oggetto carino che puoi comprare”. La riverenza nei  confronti dei libri come oggetti, scrive James Gleick in un editoriale sul New York Times riguardo la digitalizzazione dei documenti storici, è “sentimentalismo, e anche feticizzazione”. Il libro fisico “è come una bara al funerale”, ha proseguito Gleick “Merita di essere onorato, ma l’anima se n’è andata”.

FARE ARTE CON I LIBRI – Accanto ai feticisti e ai non – feticisti, i cultori della letteratura su Internet hanno visto anche emergere un terzo gruppo, formato da coloro che non celebrano i libri né come oggetti fisicamente preziosi, né come utili contenitori, ma li utilizzano come materie prime per le opere d’arte. Le forme sono varie – alcune sono sculture realizzati da libri singoli, altri utilizzano i libri come mattoni per strutture più grandi, mentre altri fanno con i libri le tele per disegnare o dipingere. Ma questi progetti hanno in comune un modo di portare fuori l’aura dei libri dal loro supporto fisico, alienando forma e contenuto. Questo genere di lavoro, conosciuto come “altered-book art”, non è un nuovo fenomeno. L’artista britannico Tom Phillips fu un pioniere di questo tipo di arte negli anni Sessanta, trasformando pagina per pagina un romanzo del periodo vittoriano. Alcuni blog letterari si sono rivelati molto utili per quanto concerne questo genere di  hanno reso possibile la visualizzazione di altre installazioni di  artisti meno noti. I feticisti della carta e i feticisti del testo allo stesso modo potrebbero interpretare questo genere di lavoro come sacrilego. Questo, dopotutto, comporta la distruzione o decostruzione dei libri, e la scissione del testo fisico dal contenuto. E tuttavia, queste opere servono forse, in modo più efficace rispetto alle tradizionali forme di culto del libro.  

11 luglio 2013

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