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Cristina Parodi ”Amo i libri, ma parlarne in tv non porta ascolti”

La cultura? E' inversamente proporzionale alla televisione. E' questa la triste constatazione fatta da Cristina Parodi, l'illustre giornalista e attuale conduttrice di Cristina Parodi Live su La7. La giornalista parla del suo rapporto con i libri e spiega perché la tv non è un media che predilige la cultura e i libri...

La famosa giornalista e conduttrice da poco passata su La 7 parla del suo rapporto con i libri e spiega perché  la tv non è un media che predilige la cultura e i libri 

 

MILANO – La cultura? E’ inversamente proporzionale alla televisione. E’ questa la triste constatazione fatta da Cristina Parodi, l’illustre giornalista e attuale conduttrice di Cristina Parodi Live su La7. La giornalista parla del suo rapporto con i libri e spiega perché  la tv non è un media che predilige la cultura e i libri.

 

Il pubblico la conosce principalmente come giornalista e conduttrice tv, ma come è la Cristina Parodi lettrice?
Sono un’appassionata di libri. Leggere mi dà soddisfazione. Leggo soprattutto la sera. Per me la lettura è soprattutto un piacere: non potrei immaginarmi senza leggere qualcosa quando torno a casa. Leggo di tutto, sono una lettrice onnivora. Se proprio devo scegliere, però, preferisco romanzi corposi, che parlino di saghe familiari o che trattino monografie femminili.

Nel suo contenitore pomeridiano Cristina Parodi Live su La7, quanto spazio viene dedicato ai libri e alla letteratura?
All’interno del programma, cerchiamo di  trattare storie legate a vicende di cui si parla all’interno di un libro. Ospitiamo soprattutto persone che abbiano scritto non tanto un racconto o un romanzo, ma libri che sono legati a un problema di cui vogliamo parlare. Ad esempio, abbiamo avuto ospite Simone Lenzi, l’autore del libro “La generazione” che ha ispirato l’ultimo film di Paolo Virzì  sulla fecondazione assistita “Tutti i santi giorni”, uscito in questi giorni nelle sale.

Secondo lei, in tv si da abbastanza spazio ai libri e alla cultura? E’ più funzionale parlare di lettura e libri in contenitori appositi, oppure si dovrebbe cercare di dare spazio ai libri anche in trasmissioni più generaliste?
Sarebbe giustissimo, se non fosse che la cultura è inversamente proporzionale alla televisione. E’ difficile inserire all’interno dei contenitori televisivi degli interventi completamente dedicati alla letteratura, perché purtroppo essi non portano ascolti. I programmi dedicati ai libri da sempre sono inseriti nei palinsesti o la mattina presto  o la sera tardi. Si potrebbe certamente fare di più, però purtroppo la priorità della televisione è quella di fare ascolti e racimolare pubblicità. Purtroppo, non si è ancora trovata una formula che consenta di parlare di libri facendo salire gli ascolti.

Stando agli ultimi trend letterari, sembra che la letteratura rosa o comunque i libri che parlano di donne stiano riscontrando un sensibile successo di pubblico. Come se lo spiega?
 La letteratura rosa ha sempre funzionato, per un pubblico di massa che non ha voglia di impegnarsi in letture più colte. Ci sono dei signori romanzi che parlano di donne, ma tra questi di certo non possiamo annoverare la trilogia delle “50 sfumature”, che ritengo sia, perdonatemi il termine, una boiata pazzesca.  Un libro può diventare la tendenza del momento perché si è azzeccato un boom, ma chi è un vero appassionato di libri preferisce leggere opere come il Marchese de Sade, molto più interessante dal punto di vista letterario.

Tra i suoi progetti futuri, c’è quello di scrivere un nuovo libro?
Scrivere nel passato è stato per me un episodio isolato. Ho moltissimi impegni, ma non nego che mi piacerebbe un domani tornare a scrivere una storia e raccontarla.

Lei è stata per anni un volto legato a Mediaset. Cosa ha rappresentato per lei passare in un’altra realtà televisiva?
Ha rappresentato per me un triplo salto mortale, una sfida bella ma allo stesso tempo difficile. Quello attuale è un periodo per me molto impegnativo; il programma che sto facendo mi piace molto, dal punto di vista professionale è una grandissima soddisfazione e mi non rimpiango la scelta che ho fatto. Dal punto di vista degli ascolti, il pomeriggio de La7 risente della concorrenza delle altre reti. Abbiamo cercato di fare un prodotto diverso dagli altri contenitori pomeridiani in onda contemporaneamente sulle altre reti della concorrenza, e quindi non tutti lo vanno a cercare.

 

31 ottobre 2012

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