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Cristina Palomba di Ponte alle Grazie, ”La cultura del lavoro femminile è ancora in fase di formazione”

DONNE E LIBRI, SPECIALE 8 MARZO - ''La cultura è importantissima per il mio lavoro: non posso disgiungere la mia formazione dell'occupazione che svolgo'' così Cristina Palomba, editor della casa editrice Ponte Alle Grazie...
L’editor di Ponte alle Grazie riflette sulla propria esperienza professionale e sulle differenze, ancora esistenti, tra uomini e donne nel mondo del lavoro

MILANO – “La cultura è importantissima per il mio lavoro: non posso disgiungere la mia formazione dell’occupazione che svolgo” così Cristina Palomba, editor della casa editrice Ponte Alle Grazie, ci illustra l’importanza della formazione culturale nel suo percorso lavorativo. In occasione delle festa della donna, Cristina Palomba ci parla della sua esperienza professionale e ci regala un prezioso consiglio di lettura.

Può raccontarci brevemente le tappe del suo percorso professionale nel mondo dell’editoria?
Il mio percorso professionale è iniziato durante gli anni universitari, attraverso diverse esperienze di correzione di bozze e lettrice per varie case editrici; poi, una volta laureata, ho cominciato a lavorare in modo continuativo in Salani, all’interno della redazione. Nel 2000 sono diventata editor di Ponte Alle Grazie: si è trattato quindi di un percorso che si è sviluppato a partire da un ingresso lento e graduale.

Crede che per le donne sia ancora oggi più difficile arrivare a ricoprire posizioni di rilievo all’interno delle aziende rispetto agli uomini?
Penso di sì, perché è ancora in fase di formazione una cultura del lavoro femminile. Esistono dei pregiudizi, secondo me, ugualmente radicati negli uomini e nelle donne. La tendenza che si rileva circa la composizione del personale di un’azienda, almeno a livello generale, è che, pur essendoci una grande presenza femminile, i vertici sono quasi sempre occupati dagli uomini. Questi stentano ancora a riconoscere alle donne le capacità manageriali sufficienti per ricoprire ruoli di una certa importanza. D’altro lato, spesso sono le stesse donne che fanno fatica ad assumersi responsabilità direzionali. Non si può dimenticare poi che la maternità entra inevitabilmente in conflitto col mondo del lavoro, anche nelle migliori delle condizioni.

Quali sono gli strumenti che le ha dato la cultura per affrontare il suo cammino professionale? La cultura è un fattore di successo?
La cultura è certamente uno strumento importantissimo per me: dal momento che opero nell’industria culturale non posso disgiungere una seria preparazione dal lavoro che svolgo. Non penso però che sia un fattore determinante per il successo all’interno del mondo del lavoro considerato in senso lato, dove intervengono molte e diverse altre variabili.

Se dovesse pensare a un personaggio letterario femminile cui riferirsi come modello nella sua vita quale sarebbe? In occasione della festa delle donne, che libro suggerirebbe di leggere e perché?
Un personaggio che mi è piaciuto moltissimo è Modesta, protagonista del romanzo “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza, libro che suggerirei di leggere. Modesta è un personaggio dall’intensità e determinazione straordinarie, una donna che ha avuto la capacità di sfidare la cultura patriarcale oppressiva in cui era immersa, di essere trasgressiva, senza mai essere contro se stessa e perdere la propria femminilità. “L’arte della gioia” è un romanzo magnifico e offre un modello molto affascinante di donna, uno dei più interessanti e moderni dell’immaginario proposto dalla letteratura contemporanea.

7 marzo 2013

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