La crescita e il suo grande inganno in 4 libri

24 Novembre 2025

Un'analisi critica su come l'umanità stia affrontando un regresso e non una crescita: una disamina del fallimento in 4 libri che ne osservano il processo.

La crescita e il suo grande inganno in 4 libri

Nel corso della storia, il concetto di “progresso” è stato quasi sempre associato a un’espansione positiva: crescita economica, espansione territoriale, avanzamento tecnologico e maturità sociale.

Abbiamo a lungo misurato il successo dell’umanità in base alla sua capacità di dominare e superare i limiti naturali e autoimposti.

Tuttavia, un’analisi minuziosa del presente rivela una verità scomoda: sotto la superficie di una società innovativa e in crescita, stiamo assistendo a un rapido e profondo deterioramento.

La “crescita in negativo”

Questa regressione non è un fenomeno isolato, ma una crisi multidimensionale che si manifesta contemporaneamente a quattro livelli fondamentali della nostra esistenza.

Dalle leggi immutabili che governano l’universo alle fragilità della psiche individuale, l’uomo si trova costretto a confrontarsi con il fallimento delle sue certezze più radicate.

Non si tratta solo di sfide politiche o ecologiche, ma di una frattura che si estende dalla nostra comprensione del cosmo fino al disfacimento delle strutture sociali che dovrebbero garantire stabilità e coesione.

Con questo articolo, esploriamo i quattro segnali che definiscono l’epoca dell’incertezza: un’era in cui l’illusione della crescita ci sta conducendo verso un inesorabile declino.

“La fisica dei quanti: Le leggi fondamentali dell’universo” di Sean Carroll

Il saggio di Sean Carroll si presenta come una guida rigorosa e accessibile alla fisica quantistica dei campi (QFT), la teoria che descrive la natura al suo livello più fondamentale e profondo. L’obiettivo primario non è semplicemente spiegare concetti come l’entanglement, l’antimateria o il meccanismo di Higgs, ma smantellare le nozioni intuitive che per millenni hanno dato all’Homo sapiens una falsa sicurezza sulla realtà. Il libro è un viaggio in una verità che, fino a poco tempo fa, sembrava inimmaginabile.

Carroll adotta un approccio completamente nuovo, ripartendo dalle basi della meccanica quantistica e illustrando come il mondo sia costituito non tanto da particelle, quanto da campi quantistici. Questa prospettiva demolisce la visione classica di un universo deterministico e solido, basato sulle leggi di Newton o sulle intuizioni di Einstein. L’autore mostra che l’apparente solidità della materia, l’esistenza dell’antimateria e le determinate dimensioni degli atomi sono tutte conseguenze emergenti delle leggi invisibili che governano questi campi.

La rottura intellettuale che ne deriva è profonda. Se l’uomo moderno si basa sulla sua presunta intelligenza e creatività (come criticato nel saggio precedente), Carroll dimostra che la comprensione umana della realtà è stata a lungo limitata da percezioni errate e da un attaccamento emotivo a certezze ormai superate.

La scienza presente nel saggio non “aggiunge” semplicemente nozioni, ma demolisce le fondamenta su cui l’uomo ha costruito il suo rapporto con l’universo, rivelando una complessità che sfida ogni intuizione. Carroll, dunque, spinge l’umanità a confrontarsi con una realtà radicalmente diversa da quella percepita, invitandola a rinunciare alle vecchie sicurezze per abbracciare l’essenza matematica del cosmo.

“Caro Sapiens: La storia della Terra e le scelte dell’umanità” di Mario Tozzi

Caro Sapiens” non è un romanzo, ma un saggio che funge da accorato monito e lettera aperta all’umanità stessa (il “sapiens”) da parte di Mario Tozzi. L’autore assume il ruolo di portavoce della Terra per invitare l’uomo a riflettere sulla sua posizione e sulle conseguenze delle sue scelte. Il testo ripercorre la storia profonda del pianeta – un’entità di 4,5 miliardi di anni – evidenziando come l’esistenza umana ne sia solo un frammento infinitesimale, pur caratterizzato da una sbalorditiva, e critica, pretesa di dominio.

Il saggio mette in luce il paradosso che sta conducendo il mondo a una “crescita in negativo”: l’essere umano, auto-proclamatosi specie più intelligente, sta sistematicamente ignorando le leggi fondamentali che governano l’ambiente che lo ospita. Tozzi critica l’illusione di un progresso basato sulla sottomissione della natura. Il vero progresso, al contrario, risiede nella capacità di coesistere in armonia con essa, riconoscendo che la vita della Terra e quella dell’umanità sono inestricabilmente interconnesse.

L’autore illustra pazientemente i meccanismi che regolano il pianeta, dalle dinamiche della geodinamica ai cicli climatici e all’evoluzione della vita, per dimostrare come le attuali crisi ambientali non siano incidenti isolati. Sono, invece, la conseguenza diretta e inevitabile di scelte umane che hanno ignorato i fondamenti geologici e biologici. Il messaggio è un avvertimento: l’arroganza intellettuale ci sta spingendo rapidamente verso la nostra autodistruzione.

Tozzi interroga il lettore sulla presunta superiorità della specie, ricordando che intelligenza, creatività ed emozioni sono tratti condivisi con molti altri esseri viventi. “Caro Sapiens” è un invito a riconsiderare il nostro ruolo prima che l’ignoranza e il delirio di onnipotenza causino un danno irreparabile, trasformando la crescita in un inesorabile e amaro declino.

“La scossa globale: l’effetto-Trump e l’età dell’incertezza” di Maurizio Molinari

Il saggio di Maurizio Molinari analizza lo stato di incertezza in cui si è ritrovato l’ordine internazionale a seguito del ritorno della figura politica di Donald Trump sulla scena globale. L’autore definisce tale evento come una vera e propria scossa globale che ha incrinato gli equilibri preesistenti e inaugurato un’era di instabilità e imprevedibilità. Molinari non si limita all’analisi americana, ma inquadra questa “scossa” nel contesto di un conflitto globale latente, focalizzando l’attenzione sull’ordine internazionale sospeso.

L’analisi parte dall’osservazione dei grandi cambiamenti: il mutamento dei rapporti tra alleati, la ridefinizione delle aree di conflitto e, soprattutto, la creazione di nuove e più aggressive dinamiche di forza tra le grandi potenze. Il libro descrive la competizione su più livelli, dalla sfida politica e militare alla contesa per la supremazia tecnologica, con le mosse di Washington, Mosca e Pechino che ridefiniscono le sfere d’influenza. L’autore sottolinea come tutti i parametri del confronto globale – tra superpotenze e attori regionali – siano stati rimessi in discussione dalla nuova amministrazione USA.

Molinari evidenzia la regressione della governance mondiale: l’età dell’incertezza descritta è l’opposto di una crescita positiva e stabile, un panorama incandescente e traumatico in cui l’architettura geopolitica post-bellica si sta disfacendo.

Vengono meno i legami fiduciari, l’idea di leadership basata sulla cooperazione, e persino il rapporto tra media e democrazia viene messo in crisi. “La scossa globale” è un racconto di dove il mondo rischia di trovarsi nel futuro prossimo, ovvero in uno stato di costante precarietà e frammentazione.

“L’epoca della rabbia: ragazzi che uccidono all’ombra di Narciso” di Roberta Bruzzone

Nel saggio “L’epoca della rabbia“, la criminologa Roberta Bruzzone analizza un fenomeno sempre più diffuso e inquietante: l’aumento dei crimini efferati commessi da ragazzi giovanissimi, spesso senza un movente tradizionale o con una fredda premeditazione che sfocia in omicidi brutali, talvolta a danno di coetanei o membri della propria famiglia. L’autrice esamina specifici casi di cronaca nera che hanno dominato i media nazionali, utilizzando questi delitti come lente d’ingrandimento su un profondo malessere generazionale.

Il libro identifica la radice di questa violenza nella crescita di un senso di inadeguatezza che cova a lungo in questi giovani. Questa sensazione negativa, alimentata da rabbia e angoscia represse, non trova sbocchi costruttivi, sfociando infine in un narcisismo patologico. In una società che esalta la performance, l’immagine e il successo immediato, chi non si sente all’altezza sviluppa una “rabbia” distruttiva, auto-alimentata dal culto tossico del sé.

Il saggio si concentra sul piano sociale e psicologico dell’involuzione: invece di maturare individui equilibrati, la società contemporanea sta producendo, all’ombra del bisogno di validazione e del culto di Narciso, una generazione emotivamente fragile e potenzialmente letale.

Bruzzone mette in luce come l’assenza di punti di riferimento solidi e la pressione a essere “perfetti” trasformino l’angoscia in aggressività omicida.

“L’epoca della rabbia” è, quindi, una testimonianza del fallimento delle strutture educative e sociali nel fornire ai giovani strumenti per gestire le proprie frustrazioni. Il risultato è la regressione a impulsi violenti e primari, un segnale drammatico del fatto che la crescita economica e tecnologica non è riuscita a garantire una parallela crescita emotiva e valoriale.

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