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Conversazione con Giordano Criscuolo tra libri e vinili

Giordano Criscuolo scrive libri e li pubblica (è un editore, insomma, e uno scrittore). La sua ultima opera è Il meraviglioso vinile di Penny Lane.

 

Ciao, Giordano, benvenuto in questo spazio di libri e altro. La prima domanda che voglio farti riguarda appunto il tuo rapporto con i libri: da lettore, scrittore ed editore. Così in una sola volta hai modo di presentarti ai lettori di questo blog.

Fame. Fame è la prima parola che, da lettore, mi viene in mente pensando ai libri. A volte è fame nervosa (riuscirò mai a leggere tutto quello che vorrei?), altre volte fame impulsiva, altre volte ancora fame biologica e ragionata. Credo che si tratti veramente di una necessità, di un vero appetito atavico che colpisce, checché si dica sempre il contrario, ancora moltissime persone. Io non posso farne a meno: ho libri in cucina, sul mobiletto all’entrata di casa, nel soggiorno, in bagno, in ufficio, sul comodino. Devo avere sempre qualcosa da sfogliare tra le mani e che si tratti di Topolino o del Decamerone non ha importanza. Rispondendo a questa domanda mi viene in mente un’altra parola: leggerezza. Nulla mi trasmette leggerezza come leggere. Ogni volta che leggo… libro, leggero. In volo. Etimologicamente queste parole avranno origini diverse ma in una visione artistica e ludica potrei dire che nulla avviene per caso quando si gioca con le parole. Amo leggere ancora più che scrivere. A volte ho un fiume di immagini che mi scorrono dentro e in qualche modo devo farle confluire fuori. La scrittura è un bisogno positivo, una necessità fantastica, non impegnativa; ho urgenza di dire certe cose e mi sfido: vediamo se riesco a dirle come vorrei. A volte ci riesco, a volte no. Nonostante tutto scrivo lo stesso e ogni volta che esce un mio “libro” ho un pudore incredibile a vederlo lì, pubblicato, in attesa di essere letto da qualcuno. Quando ho la mia copia tra le mani la ripongo su uno scaffale molto lontano dalle varie librerie sparse per casa, tra le mie pubblicazioni precedenti. Non riesco nemmeno a immaginarmi tra un Calvino e un Eco. Invece, tra loro, mi piace vedere i titoli della mia Eretica Edizioni. Si tratta quasi sempre di autori sconosciuti che meriterebbero l’attenzione di case editrici ben più importanti e, siccome i miei sogni sono sempre grandiosi, sono certo che un giorno, per qualcuno di loro, sarà veramente così. I libri mi hanno dato tanto e io, in qualche modo, voglio dare loro almeno qualcosa.

 

Il tuo ultimo libro è Il meraviglioso vinile di Penny Lane. Un libro che hai pubblicato due volte, vuoi raccontare come mai?

In realtà il libro è stato pubblicato una sola volta ma, a distanza di pochi mesi, è stata necessaria una seconda edizione leggermente riveduta e con copertina diversa.

 

La musica è per te una grande passione, lo si capisce anche dalle tue opere. Una fusione interessante quella tra scrittura e musica…

L’arte ha mani capaci di infondere magia in tutto quello che toccano: chitarre, pastelli, scalpelli, cineprese, pennelli, pennini e taccuini. La musica è scrittura di note, la scrittura è musica di parole. Sono la stessa cosa, cambia solo il mezzo con il quale l’arte veicola le proprie passioni. Amo dannatamente la musica, la lettura, la pittura e il cinema, che è il set in cui l’arte si sbizzarrisce in tutte le sue forme, e quindi è inevitabile che questo mio amore finisca nelle parole che scrivo. Quando ho immaginato Penny Lane ho dipinto subito una ragazzina rock, malinconica ma proiettata verso la vita, fragile eppure incredibilmente forte quando un paio di auricolari la staccano dalla triste e grigia realtà di periferia che la circonda. Una ragazza come lei non poteva che ascoltare i Cure, Leonard Cohen, Lou Reed e David Bowie. Ecco, David Bowie: è stato proprio lui, con la sua musica, a farmi da colonna sonora mentre scrivevo questa lunga fiaba psichedelica, tanto che ho deciso che la storia terminasse proprio a un suo concerto e che proprio questo concerto rappresentasse il ritorno alla vita di Penny Lane. Dopo pochi mesi dalla pubblicazione del romanzo, David Bowie è morto. Per me è stato terribile, mi emoziono solo a ricordare quel giorno. Se esiste una biblioteca in Paradiso spero che lui vi possa trovare il mio romanzo e che gli venga voglia di leggerlo in un pomeriggio nostalgico.

 

Leggeremo presto un altro libro di Giordano Criscuolo?

Si, non so se sarà presto e non so nemmeno se, una volta pubblicato, saprete che quel libro che state leggendo è stato scritto da me, però già ci sto lavorando. Voglio misurarmi con gli artisti che amo di più e gli artisti che amo di più scrivono cose completamente diverse da quelle che io ho scritto finora. Sarà una rottura completa.

 

Grazie, Giordano, per il tuo tempo e le tue risposte.

Grazie di cuore a te.

 

Rosalia Messina

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