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La competizione e la frenesia stanno rovinando i nostri bambini

La pedagogista Antonia Ragone riflette su come i bambini crescano nella nostra società. Con la poesia di Saint-Exupery, dà importanza ai "piccoli passi"

MILANO – L’uomo oggi si trova immerso in una società caratterizzata dalla competizione, dalla frenesia, dall’effimero e dalla pretesa di ottenere “tutto e subito”, che spinge a desiderare sempre di più, senza dare il giusto valore a ciò che si ha e ciò che si è, per appagare la sete di onnipotenza, di potere, di possesso e di prevaricazione sugli altri. Quando ciò non avviene per le varie traversie della vita, insorge una profonda insoddisfazione, insofferenza, frustrazione che impedisce di vivere la vita a pieno godendo di ogni singolo istante. Tutto ciò è stato accentuato anche dallo smisurato e forse inappropriato uso della rete internet che ormai pervade ogni aspetto della vita umana, divenendo talvolta una sorta di vetrina nella quale l’apparire prevale sull’essere.

Se pensiamo che sin dalla nascita i bambini vengono  abituati ad essere riempiti di oggetti, assecondati ad ogni singolo capriccio, ad avere sempre i giochi più alla moda che alla fine finiscono dimenticati in un angolo fra migliaia di balocchi, a non accettare i dinieghi e a chiedere senza limiti, ci rendiamo conto che le emergenze educative del nuovo millennio, spesso si generano proprio da questo benessere senza limiti.

Per questo è importante educare sin dalla tenera età alla perseveranza, alla caparbietà, a non abbattersi di fronte alle sconfitte, a saper fronteggiare le situazioni di stress, ad essere paziente, ad essere aperto a diverse prospettive con intelligenza empatica e ad essere consapevole del proprio valore.

Richard Romagnoli cita nei suoi work shop on line una massima di Confucio: “Non importa quanto piano vai, l’importante è che non ti fermi mai” proprio per evidenziare come anche se piccoli e progressivi,  i passi che si compiono valgono tanto,  per vivere al meglio in una società che fa della competizione e del predominio il suo cavallo di battaglia. Le difficoltà della vita,  i  momenti bui, gli errori possono essere una occasione di crescita costante e non vanno vissuti con angoscia, senso di colpa,  ma con autoriflessione, con spirito di iniziativa, senso pratico e coraggio per rimettersi in gioco nonostante dubbi e incertezze.

In questa ottica un utile strumento educativo ci viene fornito dell’autore del libro più amato da molte generazioni di bambini e non solo, Il Piccolo Principe, ovvero Antoine de Saint-Exupéry, che  in un momento difficile della sua vita scrisse una poesia/preghiera che insegna il valore dei piccoli passi, di vivere la vita giorno dopo giorno per superare i dolori del passato, vivere a pieno il presente e essere sereni per fare le scelte giuste per costruire il futuro.

Non ti chiedo né miracoli né visioni

ma solo la forza necessaria per questo giorno!

Rendimi attento e inventivo per scegliere

al momento giusto

le conoscenze ed esperienze

che mi toccano particolarmente.

Rendi più consapevoli le mie scelte

nell’uso del mio tempo.

Donami di capire ciò che è essenziale

e ciò che è soltanto secondario.

Io ti chiedo la forza, l’autocontrollo e la misura:

che non mi lasci, semplicemente,

portare dalla vita

ma organizzi con sapienza

lo svolgimento della giornata.

Aiutami a far fronte,

il meglio possibile,

all’immediato

e a riconoscere l’ora presente

come la più importante.

Dammi di riconoscere

con lucidità

che le difficoltà e i fallimenti

che accompagnano la vita

sono occasione di crescita e maturazione.

Fa’ di me un uomo capace di raggiungere

coloro che hanno perso la speranza.

E dammi non quello che io desidero

ma solo ciò di cui ho davvero bisogno.

Signore, insegnami l’arte dei piccoli passi.

In queste meravigliosi versi si sottolinea l’importanza di riconoscere il momento presente come l’unico che abbiamo realmente a disposizione per vivere  le nostre giornate a pieno, istante per istante dato che nessuno può sapere cosa riserva il futuro. È necessaria una maggiore consapevolezza del tempo che ogni uomo ha a disposizione per gestire al meglio le proprie giornate, per viverle al meglio ed avere delle priorità, degli obiettivi, e, perché no, anche del tempo cosiddetto “vuoto”, visto che i bambini oggi sono oberati da molteplici attività extrascolastiche con ritmi dettati da adulti e spesso perdono proprio il loro essere infante.

Nella poesia lo scrittore francese con la  suggestiva espressione l’arte dei piccoli passi chiede di poter ricevere non tanto ciò che desidera ma ciò di cui ha davvero bisogno e tale  riflessione ci ricorda che a volte ciò che desideriamo non è davvero il meglio per noi e per la nostra vita. Spesso i  desideri oltrepassano le reali necessità volendo sempre di più, mentre ciò che abbiamo davvero bisogno, che sia positivo o negativo, può invece condurci alla crescita personale ed umana. Non occorre fare salti eclatanti  spesso nel vuoto, ma bisogna predisporsi di fare progressivamente un passo dopo l’altro verso la meta, che è molto più efficace di una corsa sfrenata e sfiancante che lascia alla fine ai bordi della strada in modo tale da ritrovare la nostra stessa identità e umanità.

Riferimenti:

Ragone A., antrodichirone.com/index.php/it/2017/09/04/da-racconto-a-strumento-pedagogico-il-piccolo-principe/

Richard Romagnoli http: // medium.com

A cura della Dott.ssa Antonia Ragone
Pedagogista e Docente

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