Coming out day, 5 libri da leggere per celebrare il diritto all’identità di genere

10 Ottobre 2024

L’11 ottobre si celebra il “Coming out day”. Per l’occasione, scopriamo cinque libri perfetti da leggere per riflettere sul valore dell’identità di genere.

Coming out day, 5 libri da leggere per celebrare il diritto all’identità di genere

L’11 ottobre è una data importante. Si celebra, in tutto il mondo, il Coming Out Day. La ricorrenza, nata negli Stati Uniti sul finire degli anni ‘80, vuole essere uno strumento per valorizzare l’importanza dell’identità di genere ma, soprattutto, per ribadire il diritto alla libera espressione della propria identità di genere. All’interno di questo articolo scopriremo cinque libri perfetti da leggere per l’occasione.

Coming out day, 5 libri per celebrare il diritto all’identità di genere

Nick e Charlie” di Alice Oseman

Il primo dei cinque libri che suggeriamo di leggere in occasione del Coming Out Day si intitola “Nick e Charlie” ed è opera di Alice Oseman, fra le autrici più in voga del momento nel panorama narrativo dedicato alle generazioni più giovani. Una storia di primi amori e di maturazione, in cui l’identità di genere acquista un ruolo di fondamentale importanza.

Tutti sanno che “Nick e Charlie” sono la coppia perfetta, semplicemente inseparabili. Ma adesso Nick sta per andare all’università mentre Charlie rimarrà al liceo e tutti si chiedono se continueranno a stare insieme.

Che domanda stupida: sono Nick e Charlie, santo cielo! Eppure, mano a mano che il giorno della separazione si avvicina, anche loro iniziano a chiedersi se il loro amore sarà abbastanza forte da sopravvivere. O stanno solo rimandando l’inevitabile? Perché si sa, quasi mai il primo amore dura per sempre…

L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza

Suscita una certa impressione sapere che Goliarda Sapienza ha vissuto nel secolo scorso precorrendo così tanto i tempi. Il suo “L’arte della gioia” è un inno alla libertà a tutto tondo: quella erotica, quella sessuale, quella professionale, quella educativa… Un libro che ha tanto da dire e raccontare anche al nostro tempo.

“L’arte della gioia” è un libro postumo: giaceva da vent’anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato rifiutato da molti editori, venne stampato in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. Ma soltanto quando uscì in Francia ricevette il giusto riconoscimento. Nel romanzo tutto ruota intorno alla figura di Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune. Una donna siciliana in cui si fondono carnalità e intelletto.

Modesta nasce in una casa povera ma fin dall’inizio è consapevole di essere destinata a una vita che va oltre i confini del suo villaggio. Ancora ragazzina è mandata in un convento e successivamente in una casa di nobili dove, grazie al suo talento e alla sua intelligenza, riesce a convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza.

Tutto ciò senza smettere di sedurre uomini e donne di ogni tipo. Amica generosa, madre affettuosa, amante sensuale: Modesta è una donna capace di scombinare ogni regola del gioco pur di godere del vero piacere, sfidando la cultura patriarcale, fascista, mafiosa e oppressiva in cui vive. “L’arte della gioia” è l’opera scandalo di una scrittrice.

È un’autobiografia immaginaria. È un romanzo d’avventura. È un romanzo di formazione. Ed è anche un romanzo erotico, e politico, e psicologico. Insomma, è un romanzo indefinibile, che conquista e sconvolge.

La diseducazione di Cameron Post” di Emily M. Danforth

Fra i libri che abbiamo selezionato per celebrare il Coming Out Day, “La diseducazione di Cameron Post” è probabilmente uno dei più intensi e dolorosi.

Alla notizia che i genitori sono morti in un incidente, Cameron prova uno strano miscuglio di dolore, senso di colpa e sollievo. Così non scopriranno mai quello che lei stessa ha appena scoperto baciando la sua migliore amica: Cameron è gay, inaccettabile nella rigidissima provincia americana in cui vive.

Ma il sollievo svanisce in fretta, quando Cameron è costretta ad abitare con la zia ultraconservatrice. Per sopravvivere a Miles City, nel cuore del Montana, occorre omologarsi, scomparire, e Cameron ne diviene in breve un’esperta. Finché Coley Taylor non arriva in città: bella, spavalda, con il fidanzato perfetto.

Presto un’amicizia inaspettata, intensa, comincia a trasformarsi in altro, ma Coley, sotto la pressione della famiglia, denuncia Cameron di fronte alla comunità. Costretta a trasferirsi in un centro di riorientamento per essere curata dall’omosessualità, Cameron dovrà lottare contro un metodo educativo che cerca di cancellare la sua più intima identità, contro l’ipocrisia e un malinteso senso di cura, per ritrovare una libertà nuova.

Orlando” di Virginia Woolf

Ci sono anche classici della tradizione letteraria che oggi possono parlare di diritto all’identità sessuale, che possono costituire un ottimo strumento per celebrare il Coming Out Day.

Orlando è stato scritto nel 1928 e dedicato alla poetessa (e grande giardiniera) Vita Sackville-West, di cui per un certo periodo Virginia Woolf fu amante, tanto da far dire al figlio di Vita Sackville-West che questo romanzo è «la più lunga lettera d’amore della storia».

Al centro della narrazione le mirabolanti avventure di Orlando, giovane e melanconico cortigiano dell’epoca di Elisabetta I, il quale nel corso di quasi quattro secoli non solo si troverà a vivere diverse vite, in varie e suggestive epoche storiche, ma anche a cambiare sesso, diventando così una donna, dopo un sonno di sette giorni consecutivi, in quel di Istanbul.

Aggregata a una carovana di zingari, avrà modo poi di tornare a Londra, rivivendo così dapprima le atmosfere di inizio Settecento, dei tempi della regina Anna, e in seguito del Romanticismo, fino ai primordi degli anni venti del Novecento, sempre all’inseguimento del vero amore e del senso profondo della poesia.

Dolore minimo” di Giovanna Cristina Vivinetto

Chiudiamo con un intimo ed emozionante viaggio poetico attraverso il cambiamento. Giovanna Cristina Vivinetto è una giovane autrice siciliana che ha lottato strenuamente contro il pregiudizio e per la libertà, per il diritto all’identità di genere. Leggere il suo “Dolore minimo” è un atto necessario.

Il «dolore minimo» del titolo esprime la complessa condizione transessuale pronunciata con grande potenza poetica, volta a infrangere il muro del silenzioso tabù culturale. La giovane autrice racconta la sua rinascita luminosa con versi, delicati e profondissimi al tempo stesso, che hanno fatto parlare Dacia Maraini e Alessandro Fo di un caso letterario.

«Quando nacqui mia madre / mi fece un dono antichissimo. / Il dono dell’indovino Tiresia: / mutare sesso una volta nella vita», narra Giovanna Cristina Vivinetto, che, in questo diario in versi, confessa: «non mi sono mai conosciuta / se non nel dolore bambino / di avvertirmi a un tratto / così divisa. Così tanto parziale».

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