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Come portare avanti una libreria con profitto e passione: le 3 regole da seguire

Abbiamo intervistato il libraio dell'anno 2025 Vittorio Graziani per conoscere più da vicino la sua attività, intercettando anche alcuni suggerimenti per tutti coloro che vogliono portare avanti una libreria con successo e passione.

Avere capitali e buoni soci all’inizio. Essersi fatto le ossa in librerie di trincea. Avere l’ossessione di condividere qualcosa di necessario come può essere un autore o un libro. E’ questo il segreto per guidare una libreria con profitto e soddisfazione secondo Vittorio Graziani, libraio della libreria Centofiori, libreria indipendente di Milano.

Vittorio Graziani è stato eletto “libraio dell’anno” lo scorso 31 gennaio, aggiudicandosi l’ambito riconoscimento assegnato ogni anno dalla scuola per librai “Umberto ed Elisabetta Mauri” al termine del seminario di perfezionamento organizzato dalla scuola per librai fondata nel 1983 dall’editore Luciano Mauri e intitolata al padre Umberto e alla figlia Elisabetta, prematuramente scomparsa.

La motivazione

Di seguito, riportiamo un estratto della motivazione che ha portato la giuria del premio a nominare Vittorio Graziani libraio dell’anno 2025:

La “nuova” Centofiori è una libreria di proposta, di servizio, di competenza e passione, con un fortissimo legame col quartiere e con la città. È uno spazio sociale, dove ci si incontra e si scambiano opinioni. È una libreria che rispetta i gusti dei lettori per il vasto assortimento di titoli di catalogo, ma che cerca sempre di incuriosire dando spazio a piccoli editori di qualità e offrendo inconsuete proposte editoriali.

La Libreria Centofiori

La Libreria Centofiori nasce nel 1975 come libreria indipendente specializzata in psicologia e da subito è stata un punto di riferimento per il quartiere e sempre più per la città tutta.

Ha visto alternarsi varie gestioni, l’ultima delle quali, nel settembre 2018, a cura di Vittorio Graziani che ha effettuato un cambio radicale degli ambienti e della proposta editoriale pur mantenendo intatte le peculiarità del passato.

Oggi lo spazio di circa 100 mq è diviso in tre sale: narrativa, saggistica e letteratura per l’infanzia.

Linee guida della libreria sono sempre state la competenza nel promuovere libri e lettura, il sincero rapporto con il quartiere e la grande passione dei librai. A tutto questo si è recentemente aggiunta un’apertura verso i canali social, Instagram e Youtube in particolare.

Il libraio

Vittorio Graziani nasce a Napoli nel 1974, laureato in Giurisprudenza, comincia il suo percorso editoriale come ufficio stampa della casa editrice Castelvecchi dal 2002 al 2007. Viene assunto come responsabile libri nella Fnac di Roma dove lavora per tre anni per poi trasferirsi a Milano nella Feltrinelli Duomo. Per 6 anni ricopre il ruolo di responsabile della letteratura. Nel 2017 si sposta nella Feltrinelli di piazza Piemonte come vice direttore. Nel 2018 acquista la libreria Centofiori, storica libreria di Milano, con alcuni soci con i quali collabora anche all’apertura della libreria Panisperna di Roma.

Intervista al libraio Vittorio Graziani

Cosa rappresenta per te aver vinto il premio libraio dell’anno 2025?

E’ nello stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza; è un punto di arrivo perché dopo 25 anni di mondo editoriale questo premio certifica che abbiamo e stiamo facendo un buon lavoro – dico abbiamo perché io ho sempre lavorato in squadra e la libreria più che mai è una squadra. E’ un punto di partenza perché da oggi dobbiamo capire come migliorarci, come proseguire il cammino, come in qualche maniera far avanzare il nostro lavoro nel bel mezzo di una situazione più che mai liquida e insidiosa.

Cosa rende unica la libreria tradizionale rispetto alle diverse opportunità di acquisto di libri che oggi la rete mette a disposizione?

Tempo fa si diceva che la libreria tradizionale sarebbe sopravvissuta in quanto garante di una esperienza. Entrare in un luogo, parlare con qualcuno, guardare fisicamente il paesaggio era un qualcosa che l’on line non avrebbe garantito. Ebbene oggi questo a mio avviso non basta più. L’esperienza deve essere sì garantita, ma deve essere qualificata. Il libraio deve garantire diverse declinazioni e gradi dell’esperienza, a partire dalla creazione di più gusti, dalla gestione della comunicazione, dalla capacità di generare un passaparola che vada oltre il quartiere, dal filtrare le informazioni giuste, dalla libertà piena – libertà che si misura anche da una capacità di giudizio della produzione letteraria senza farsi condizionare da amicizie, stima e retorica editoriale.

In che modo sei riuscito a fidelizzare i lettori che si rivolgono alle tue librerie per l’acquisto di libri?

Questa è una domanda che si ricollega molto alla risposta precedente. La fidelizzazione si conquista giorno per giorno, generando relazioni che vadano anche un po’ aldilà di quello che è la scelta del titolo in un singolo momento. Ad esempio di un lettore mi interessa il cammino, e mi interessano spesso gli altri suoi interessi. Questo genera connessioni spesso inaspettate che rendono, appunto, una relazione più profonda. Poi non dimentichiamo che migliorare l’ambiente, grazie anche all’interazione della squadra o investimenti di carattere architettonico, genera un passaggio molto più costante.
Non dimentichiamo poi il lavoro nostro fatto sui social che ha generato una fidelizzazione anche a distanza.

Infine, ti chiediamo le regole indispensabili per gestire una libreria con profitto e al tempo stesso passione

Avere capitali e buoni soci all’inizio. Essersi fatto le ossa in librerie di trincea. Avere l’ossessione di condividere qualcosa di necessario come può essere un autore o un libro.

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