Come nasce un personaggio seriale di successo e avvincente?

18 Ottobre 2025

La creazione di un personaggio seriale? Ce la racconta Alessandra Carnevali, creatrice dl commissario Adalgisa Calligaris, già protagonista di 10 indagini. L'ultima è da poco in libreria: "La misteriosa scomparsa di Fontanella"

Come nasce un personaggio seriale di successo e avvincente

Come nasce un personaggio seriale, capace di coinvolgere e attrarre sempre più lettori con l’uscita di nuove storie nel corso del tempo? Ce lo spiega Alessandra Carnevali, la scrittrice la cui penna creativa ha dato vita al commissario Adalgisa Calligaris, già protagonista di 10 indagini. L’ultima è da poco in libreria: “La misteriosa scomparsa di Fontanella“, e vede la poliziotta umbra amatissima dai lettori fronteggiare, nel torrido agosto di Rivorosso, uno dei casi più complessi e personali della sua carriera: la misteriosa scomparsa del marito, Gualtiero Fontanella, seguita dal ritrovamento del corpo senza vita di un giovane, apparentemente morto per annegamento.

La nascita di un personaggio seriale: Alessandra Carnevali e il commissario Adalgisa Calligaris

Quando per la prima volta qualche anno fa, fissando una mattina come tante altre la mia faccia nello specchio, ho pensato al personaggio del commissario Adalgisa Calligaris, tutto avrei potuto immaginare tranne che sarebbe diventato protagonista di una lunga serie di gialli.

Ancora più lontana da me era l’idea che Adalgisa potesse un giorno ottenere dignità di pubblicazione e raggiungere gli scaffali delle librerie e, al di là dei miei più stretti amici e famigliari, un pubblico vero che iniziasse ad amarla e a seguirla nelle sue tragicomiche avventure.

E invece a volte proprio quando meno te lo aspetti i miracoli accadono e ora eccomi qua, addirittura a tentare di spiegare cosa rende un buon numero di storie con la stessa protagonista, una serialità di successo.

Ora che arriva in libreria ,“La misteriosa scomparsa di Fontanella” – il decimo caso se consideriamo anche il racconto del Circo Baruffa – devo riconoscere, soprattutto leggendo commenti e recensioni, che questa poliziotta della provincia umbra, poco avvenente, a tratti irritante come l’ortica ma dalle indiscutibili doti umane e investigative, ha davvero fatto breccia nel cuore di molti lettori e con lei anche tutti gli altri personaggi che le ruotano intorno e che sono presenze costanti nelle varie indagini.

Insieme alla Calligaris l’ispettore Matteo Corvo, musicista mancato e i suoi colleghi del commissariato, il marito magistrato Gualtiero Fontanella dagli “inutili occhi azzurri”, il medico legale Carlo Petri, la nemesi sentimentale di Adalgisa e l’uragano Tamara “Paris” Picchio, blogger eccentrica e variopinta, solo per citarne alcuni, hanno costruito negli anni un’azzeccata linea orizzontale per tutta la serie e hanno creato un fortissimo legame di affezione con il lettore.

Si sa che un filo robusto di simpatia e spesso di immedesimazione con questo o quel personaggio garantisce la continuità del rapporto tra chi scrive e chi legge: una regola non scritta che è alla base di ogni serialità duratura.

Oltre agli aspetti più tecnici o squisitamente narrativi come una struttura avvincente e solida e alle strategie di attrazione come colpi di scena e cliffhanger c’è anche un altro aspetto che francamente mi sentirei di sottolineare come necessario e imprescindibile: l’autenticità del racconto.

Narrare ciò che si conosce, prendendo spunto dalle esperienze dirette.

Raccontare luoghi in cui si è realmente abitato e trasferire sulla carta protagonisti che ci somigliano attingendo dal proprio vissuto, finendo con il mescolare anche tratti appartenenti al proprio carattere ad altre qualità puramente originate dalla fantasia, contribuisce in maniera efficace a non far mai perdere alle storie due fondamentali caratteristiche: spontaneità e credibilità.

Riconoscersi in ciò che si scrive fa sì che il lettore possa più facilmente provare empatia con questo o con quel personaggio e sentirsi a casa propria nei luoghi descritti.

I protagonisti a loro volta devono essere ben delineati e nel tempo devono crescere, avere un’evoluzione dentro e fuori.

Anche se nel mio caso parliamo di dieci romanzi gialli autoconclusivi dal punto di vista delle indagini e tutti sappiamo che è sicuramente la trama crime a tenere incollata l’attenzione, i personaggi fissi con il passare degli anni, così come accade a ognuno di noi nella vita reale, attraversano la loro esistenza e vivono intensamente prove difficili o grandi soddisfazioni, incontri e distacchi, senza però mai dimenticare il condimento vitale dell’ironia indispensabile a rendere più leggere le storie che vengono raccontate.

Sono questi gli ingredienti essenziali per dar vita a uno o più personaggi amabili e longevi capaci di attrarre un buon numero lettori senza mai annoiare o deludere.

E poi, almeno io lo credo, ci vuole anche parecchia fortuna. Come quella che è capitata a me dieci anni fa partecipando a un concorso e incontrando il favore di un’importante casa editrice, la Newton Compton Editori, partner del contest letterario “Il mio esordio” organizzato da ilmiolibro.it.

Vincerlo, a dispetto di qualsiasi più rosea aspettativa e immodesta pretesa, è stato soltanto l’inizio di questa emozionante e incredibile avventura, il resto lo devo esclusivamente ad Adalgisa Calligaris.

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