Sogni di imparare a parlare la lingua inglese, ma hai poco tempo? Se temi di non essere portato, se soffri l’ansia da grammatica e l’imbarazzo della pronuncia, esiste il libro giusto per te: “English no stress. Imparare l’inglese è semplice anche per chi parte da zero e ha poco tempo“, il libro di Monica Perna, Life Coach e autrice del bestseller “I Speak Globish”, scritto per tutti coloro che vogliono superare, una volta per tutte, la paura dell’inglese.
Per gentile concessione della casa editrice Newton Compton, vi proponiamo un estratto del libro in cui l’autrice ci spiega perché l’inglese è una lingua per nulla complessa e ci propone 5 efficaci consigli per apprenderla al meglio, ritrovando allo stesso tempo la fiducia nella propria memoria e in se stessi.
Imparare l’Inglese in 5 mosse: i consigli della Life Coach Monica Perna
Vivendo all’estero da svariati anni, ho imparato a essere particolarmente proud della mia italianità e degli italiani che hanno fatto la storia guadagnandosi fama e notorietà in tutto il mondo, e tra questi, indubbiamente, spicca Leonardo da Vinci.
Leonardo credeva che la semplicità fosse la chiave per comprendere e rappresentare la complessità del mondo naturale e umano, e, allo stesso modo, io credo che la semplicità sia la chiave per comprendere e parlare inglese, con un grande vantaggio competitivo a nostro favore: a differenza del mondo naturale e umano, la lingua inglese è, rispetto all’italiano, una lingua per nulla complessa!
Sì, hai letto bene, ho volutamente scritto “per nulla complessa”, anche se è molto probabile che tu creda esattamente il contrario, ma come darti torto?
Oggi basta aprire Facebook, Instagram, YouTube o TikTok e, in meno di due minuti, qualsiasi cosa tu ricordi o sappia della lingua inglese è etichettata come sbagliata, fuori moda o, concedimi il termine, da sfigati!
Dimmi se non ti è mai capitato di sentire che la traduzione più “giusta” di “molto felice” non è certo very happy, al contrario dovresti usare aggettivi come ecstatic o rapturous!
Ancora non sai che nessuno dice più hello per rendere l’italiano “ciao”? I natives dicono hiya boo! Hello è fuori moda! Ogni volta che vedo un video di questo tipo ho una reazione tra l’orticaria e il mal di stomaco, perché vorrei entrare nel cellulare e gridare a squarciagola, con tutta la forza: «Non è vero!».
Ma quindi sto dicendo che gli insegnamenti divulgati in rete non sono affidabili? Assolutamente no! Anche io sui miei canali social dal nome “Impara l’Inglese con il Metodo auge®” posto ogni giorno una serie di lezioni gratuite in cui condivido il mio sapere, quindi non possiamo e non dobbiamo generalizzare. Dove sta quindi la verità?
Partiamo dalla verità numero 1: pensare che un vocabolario semplice ti faccia “suonare” come una persona poco arguta o poco sveglia, e che per sembrare intelligente anche in inglese tu debba usare un vocabolario avanzato e complesso è profondamente sbagliato! Del resto pensiamoci un attimo: perché alcune parole sono considerate “avanzate”?
Semplicemente perché sono meno frequenti! Tanto meno una parola è usata nel nostro vocabolario quotidiano, tanto più verrà considerata “avanzata”. Per esempio, leggendo un romanzo qualsiasi potresti imbatterti nella parola happy almeno circa venti volte, ma per ritrovare parole come ecstatic o rapturous dovresti leggere almeno venti romanzi! Ecco ciò che alcuni insegnamenti non dicono!
E questo ci conduce alla verità numero 2: impiegare nelle nostre conversazioni parole rare o meno frequenti, nell’errata convinzione di risultare così più intelligenti, può causare problemi di comunicazione e misunderstanding10, e non solo con chi, come noi, sta imparando l’inglese, ma anche con i madrelingua!
Il motivo è molto semplice: il nostro cervello non processa abbastanza velocemente i vocaboli poco usati e il risultato è una conversazione complessa, poco chiara, ma soprattutto spiacevole!
Ebbene sì, perché non solo il parlare usando un vocabolario complesso non ti renderà più intelligente agli occhi di chi ti ascolta, ma al contrario influenzerà negativamente la conversazione dipingendoti come presuntuoso o distaccato!
Del resto lo sai anche tu, un linguaggio troppo sofisticato tende a escludere alcune persone dalla conversazione, con il concreto rischio di far sembrare meno intelligente chi ascolta o legge!
Pensiamo per esempio al “legalese”, il linguaggio degli avvocati, famoso per essere per sua natura complesso e di ardua comprensione per i non addetti ai lavori: quando lo leggiamo, se non siamo del settore, fatichiamo a capire esattamente cosa il nostro interlocutore ci stia dicendo, con il rischio di sentirci tagliati fuori.
La stessa cosa ti sarà capitata di fronte a un medico, quindi credo tu abbia capito!
Tutto questo, my dear, ci porta alla verità numero 3: la chiave per saper parlare inglese risiede nella semplicità. Un bravo comunicatore, e renderti tale è il fine ultimo di questo libro, è in grado di trasmettere e ricevere un messaggio comprensibile. E, seppur questa affermazione possa risultarti banale, sai bene che, se usiamo un linguaggio che l’altra persona non capisce, non possiamo certo dire che stiamo comunicando, al contrario, stiamo solo costruendo un muro intorno a noi!
Il mio obiettivo è mostrarti il metodo che ti renderà libero in inglese! Libero di condividere una storia, di raccontare una barzelletta, di fare una presentazione, di spiegare un’idea, di chiedere scusa, di ringraziare, di essere ascoltato.
Studiare la lingua inglese in 5 mosse
1. Scegli la semplicità, non la perfezione
“La chiave per parlare l’inglese è la semplicità”. Molti credono che per parlare bene inglese serva conoscere migliaia di parole “avanzate” o imitare alla perfezione l’accento dei madrelingua. Usare vocaboli chiari e frequenti come happy invece di ecstatic ti rende immediatamente comprensibile e ti permette di comunicare senza ansia. Ricorda: lo scopo non è impressionare, ma farti capire. (pag.18-20)
2. Accetta il tuo accento e usalo come punto di forza
“L’accento identifica chi sei, da dove vieni, le tue origini e la tua cultura”. Il mito di dover parlare come un britannico o un americano è fuorviante. La maggior parte delle conversazioni in inglese, nel mondo, avviene tra non madrelingua. Quello che conta davvero è scandire bene le parole e usare frasi semplici. (pag. 90-92)
3. Gestisci la paura e trasformala in energia
“Se pensavi di essere il solo ad avere paura, sappi che non è così”. L’errore più grande è lasciarsi bloccare. Le paure non vanno eliminate, ma trasformate in alleate. Parlare in inglese con naturalezza nasce dall’accettare che l’imperfezione fa parte del percorso e che ogni tentativo è un passo avanti. (pag. 11-15)
4. Coltiva abitudini piccole ma costanti
“Invece di introdurre un’attività completamente nuova nella tua giornata, la “agganci” a un’abitudine che già hai consolidato” Imparare una lingua non richiede ore di studio serrato, ma piccoli gesti quotidiani. Bastano pochi minuti al giorno: leggere un breve testo, ascoltare un podcast, guardare una serie in lingua originale. La costanza vince sempre sulla quantità. (pag. 36-39)
5. Non concentrarti sugli errori
“Ricordati che sbagliare non è un reato, anzi, è il modo perfetto per migliorarti giorno dopo giorno”. La vera priorità è saper comunicare: chiedere, raccontare, spiegare. Anche con errori, se il messaggio arriva, hai vinto. Allenati a parlare fin da subito, senza aspettare di “sapere abbastanza”. Quando però commetti un errore, segnalo e impara da esso. (pag. 112-115)
L’autrice
Monica Perna È il punto di riferimento in Italia nell’insegnamento dell’inglese per adulti. Nel suo ruolo di coach, speaker internazionale e autrice bestseller ha aiutato oltre 30.000 persone di qualsiasi età a superare le paure e imparare finalmente l’inglese grazie al Globish®, la versione semplice e funzionale parlata da tutto il mondo non madrelingua.
Il suo Metodo AUGE®, che unisce linguistica, coaching, neuroscienze e psicologia, è stato premiato per tre anni consecutivi come il migliore al mondo per l’apprendimento dell’inglese in età adulta. Ogni giorno condivide sui suoi social lezioni e consigli preziosi per imparare l’inglese semplice
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