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Chi sono oggi i book influencer?

A spiegarcelo Giulia Ciarapica, scrittrice, blogger di libri, firma de "Il Foglio" e il "Messaggero" e, appunto, book influencer

Bookblogger, bookstagrammer, book-qualcosa: in estrema sintesi, โ€œquanta pochezza che viene dal nienteโ€. Potremmo cosรฌ riassumere ciรฒ che รจ stato detto finora sulle nuove figure del nostro panorama culturale: i book influencer. Ma cerchiamo di essere precisi e, per amor di cronaca, tentiamo di addentrarci nel cuore della tematica sondando il terreno in modo piรน dettagliato.

Quindi, procediamo con ordine.

Una delle affermazioni piรน esilaranti di sempre รจ stata che i book influencer rubano il lavoro ai librai. Secondo questo sottilissimo e raffinato ragionamento, se ne deduce che i book influencer, non esercitando alcun tipo di professione in libreria, consiglino ai lettori i propri volumi โ€“ quelli che tengono sugli scaffali delle librerie di casa โ€“ e poi, magari, li rivendano, che so, a prezzi stracciati. Praticamente uno spaccio. E qualcosa perรฒ non torna, perchรฉ non solo, in diverse occasioni, i book influencer comprano di tasca propria i libri da recensire, ma si limitano a mostrarli sui social, a scriverne sul blog o a parlarne su YouTube. Dire che i book influencer rubano il lavoro ai librai รจ come dire che Chiara Ferragni ruba il lavoro alle sarte di Dior. Chi scrive o parla di libri in Rete lo fa per passione e soprattutto gratuitamente: recensisce i libri, li promuove, li pubblicizza. Stop.

Bene, ora che abbiamo schivato il primo, spassosissimo ostacolo, proviamo ad avvicinarci al vero nocciolo della questione. Le parole chiave per discutere di book influencer sono diventate principalmente due: โ€œInstagramโ€ e โ€œfotoโ€. Ora, Instagram รจ un social fotografico, e non sarร  difficile dedurre che chi ha un account di questo tipo cercherร  di postare fotografie esteticamente e cromaticamente accattivanti. Ma โ€“ chi frequenta la piattaforma lo sa โ€“ pur con tutti i limiti di un social, anche Instagram offre la possibilitร  di scrivere lunghe o brevi didascalie โ€“ mini recensioni, ossia micro-blogging โ€“ e consente di parlare di libri in video (stories, IGTV, dirette).

Quindi la domanda รจ: al di lร  delle immagini, perchรฉ finora nessuno si รจ mai preso la briga di scendere nel merito e criticare i contenuti dei post? Perchรฉ nessuno ha mai detto โ€œcomโ€™รจ sciatta questa recensioneโ€ o โ€œil tale blogger ha scritto soltanto delle enormi baggianateโ€, argomentando in modo serrato? Forse perchรฉ รจ piรน conveniente puntare il dito contro fotografie che contengono libri, โ€œtazze, cappuccini e tovaglietteโ€ (โ€œcase, libri, auto, viaggi, fogli di giornaleโ€ cit.), gridando al lupo al lupo ogni volta che, secondo questโ€™ottica un filo retrograda, lโ€™oggetto libro viene โ€œsvilitoโ€.

giulia ciarapica

“Una volta รจ abbastanza”, il romanzo d’esordio di Giulia Ciarapica

Blogger di libri e firma de “Il Foglio” e il “Messaggero”, Giulia Ciarapica ci racconta il suo romanzo d’esordio “Una volta รจ abbastanza”, primo volume di una trilogia ambientata nella sua regione d’origine, le Marche

Tra tutti i book influencer di cui pullula il Web, senza dubbio ci sono dei โ€œfarlocchiโ€, blogger che si spacciano come tali e poi non possiedono la giusta competenza (ma neanche il buonsenso) per svolgere il proprio ruolo con professionalitร . Ma, da che mondo รจ mondo, possiamo supporre che si tratti di un tasto dolente per qualsivoglia ambiente lavorativo, compreso quello giornalistico e culturale. Perciรฒ, quanto รจ giusto denigrare in blocco unโ€™intera categoria, di cui scrittori e addetti ai lavori si servono? Esistono editori che non solo contattano i book influencer, mandano loro libri e spediscono, in allegato, anche qualche gadget, ma ci sono perfino editori che creano eventi per la promozione di un libro rivolti esclusivamente ai book influencer. Pazzi? Stolti? O semplici incoscienti? Chi lo sa.

Se, come qualcuno ha detto, i book influencer non influenzano nessuno โ€“ dunque non smuovono le vendite e non offrono contributi alla cultura italiana โ€“ essendo ideatori di una โ€œnuova meravigliosa professione del nullaโ€, perchรฉ se ne parla cosรฌ tanto? Perchรฉ vengono contattati? Perchรฉ sprechiamo tempo, carta e inchiostro per accusarli e ridicolizzarli? E soprattutto: perchรฉ ci attacchiamo anche al fatto che la maggior parte dei book influencer sia composta da donne? Forse che agli uomini รจ vietato lโ€™utilizzo del social o รจ stata negata la possibilitร  di parlare di libri? O รจ piuttosto un modo per dire che le donne โ€œcarineโ€ che fanno foto โ€œcarineโ€ hanno il tempo di sprecare tempo mentre gli uomini sono concentrati in mansioni socialmente piรน rilevanti, come ad esempio commentare il lavoro delle book influencer?

Dicono che una volta cโ€™erano i vari Emilio Cecchi e Benedetto Croce a suggerire le letture, e invece oggi ci sono i book influencer โ€“ bypassando, con un commento simile, il lavoro dei tanti critici letterari che operano oggi in Italia, come ad esempio un Raffaele Manica, un Raffaello Palumbo Mosca o un Massimo Onofri, per citarne solo alcuni. Ecco, chiariamo un punto focale: la critica letteraria รจ una cosa, i book influencer ne sono unโ€™altra. I mezzi sono cambiati, i linguaggi anche, e nessuno ha la presunzione di atteggiarsi al Walter Pedullร  di turno. Un paragone simile รจ, quantomeno, intellettualmente disonesto, tanto piรน che discutere di libri in Rete, postare la copertina di un romanzo, scrivere la propria opinione su Instagram o sul blog, se รจ vero che non contribuisce allo sviluppo della cultura italiana รจ anche vero che non reca alcun danno. Non solo: รจ chiaro che chi si limita a sfogliare una bacheca soffermandosi solo sulle immagini non abbia idea di quanti libri, se veicolati nel modo giusto, possano circolare di lettore in lettore. Passaparola: vi รจ mai capitato di sentirne parlare? Penso proprio di sรฌ. Perchรฉ una volta si chiamava cosรฌ, e di solito si svolgeva tra le quattro mura di casa, quando ad un amico si consigliava un libro che ci era piaciuto e magari, a sua volta, lโ€™amico in questione ne consigliava la lettura a qualcun altro. Ecco, oggi accade la stessa cosa, ma sul Web.

Magia? Potere della forza oscura? Complotto? No, sono i book influencer, bellezza.

Ora che abbiamo chiarito qualche punto essenziale, proviamo a mettere da parte tutta la polemica e a focalizzare lโ€™attenzione su un unico obbiettivo: conoscere davvero i book influencer. Chi sono? Cosa fanno? Come lavorano? Come si rapportano al mondo dellโ€™editoria? Quali libri leggono e come li recensiscono? Che rapporto hanno con i social?

Sul mio blog personale www.giuliaciarapica.com ho da poco lanciato la rubrica โ€œBook Influencer a chi?โ€, uno spazio che permette ai bookblogger e bookstagrammer piรน quotati e piรน interessanti del momento di promuovere il proprio lavoro e soprattutto di farsi conoscere a quanti piรน lettori possibile. Un modo per raccontarsi e per raccontare la filosofia del proprio blog.

Non sono tutti uguali: cโ€™รจ chi punta di piรน sul blog e chi punta di piรน sui social, chi si diletta a consigliare solo classici e chi invece, di classici, non si occupa proprio. Cโ€™รจ chi vuole puntare lโ€™attenzione sui libri scritti da donne, chi ama soprattutto gialli e romanzi storici, chi non legge autori autopubblicati e chi si occupa prevalentemente di saggistica. Ciรฒ che conta, in ogni caso, รจ che in questa varietร  nessuno tratta la materia letteraria con superficialitร . Opinioni, riflessioni, giudizi dettati dal gusto personale: niente viene lasciato al caso.

Giulia Ciarapica

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