Dietro ogni grande opera c’è spesso una grande ispirazione. Nel caso di “Orlando“, il romanzo più audace e visionario di Virginia Woolf, quella musa aveva un nome: Vita Sackville-West. Ma chi era davvero questa donna che ha lasciato un’impronta così profonda nella vita e nell’immaginario di Virginia Woolf? Più che un’amante, fu una presenza magnetica, una scrittrice affermata, un’aristocratica ribelle, una viaggiatrice instancabile e una figura centrale nella cultura queer del suo tempo. La loro relazione, iniziata negli anni Venti, non fu solo un legame sentimentale, ma un incontro di menti e sensibilità che avrebbe cambiato per sempre la letteratura inglese.
La donna misteriosa amata da Virginia Woolf: Vita Sackville-West
Vita Sackville-West non fu solo l’amante di Virginia Woolf, ma una figura centrale nella sua vita e nella sua opera. La loro relazione, fatta di passione, intellettualità e sfide, ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. Orlando rimane una testimonianza vibrante di questo legame, un’opera che celebra l’amore, la libertà e l’identità in tutte le sue forme. Conoscere Vita significa comprendere meglio Virginia, e viceversa: due donne straordinarie che, insieme, hanno riscritto le regole dell’amore e della letteratura.
Nata nel 1892 a Knole House, una delle più grandi dimore storiche d’Inghilterra, Vita Sackville-West apparteneva a una delle famiglie aristocratiche più antiche del paese. Tuttavia, a causa delle leggi di successione che escludevano le donne, non poté ereditare la sua amata casa natale, un’ingiustizia che la segnò profondamente e che avrebbe trovato eco nelle pagine di Orlando.
Scrittrice prolifica, Vita pubblicò numerosi romanzi, poesie e saggi, ottenendo un successo di pubblico superiore a quello di Woolf durante la loro epoca. Fu anche una celebre giardiniera, creando con il marito Harold Nicolson i famosi giardini di Sissinghurst, oggi patrimonio del National Trust. La sua vita sentimentale fu altrettanto intensa: sposata con Nicolson, con cui condivideva una relazione aperta, ebbe numerose storie d’amore con donne, tra cui la scrittrice Violet Trefusis e, naturalmente, Virginia Woolf.
Virginia Woolf e Vita Sackville-West si conobbero nel 1922 a una cena organizzata dal Bloomsbury Group. All’epoca, Woolf era già una figura centrale della letteratura modernista, mentre Vita era una celebrità mondana e letteraria. L’attrazione fu immediata, seppur complessa: Woolf era affascinata dalla bellezza e dalla vitalità di Vita, mentre quest’ultima rimase colpita dall’intelligenza e dalla profondità di Virginia.
La loro relazione, iniziata nel 1925, fu intensa ma non priva di difficoltà. Vita, spesso in viaggio per seguire il marito diplomatico, manteneva una vita sentimentale movimentata, mentre Virginia, più introversa e fragile, soffriva per le assenze e le infedeltà dell’amata. Nonostante ciò, il loro legame durò per anni, alimentato da una corrispondenza appassionata e da un profondo rispetto reciproco.
Nel 1928, Virginia Woolf pubblicò Orlando: Una biografia, un romanzo che sfida ogni classificazione. La protagonista, Orlando, è un nobile elisabettiano che vive per secoli, cambiando sesso e attraversando epoche storiche con leggerezza e ironia. Dietro questa figura androgina si cela Vita Sackville-West: il romanzo è un ritratto affettuoso e giocoso dell’amata, un modo per restituirle, almeno nella finzione, l’eredità di Knole e una vita libera dai vincoli di genere.
Orlando fu un successo immediato, vendendo più copie nei primi sei mesi rispetto a To the Lighthouse nel suo primo anno. Il romanzo è considerato una delle prime opere letterarie a esplorare in modo esplicito la fluidità di genere e l’identità queer, anticipando di decenni le discussioni contemporanee su questi temi.
La relazione tra Vita e Virginia non si esaurì con la fine del loro legame amoroso nel 1935. Le due donne rimasero amiche e continuarono a scriversi fino alla morte di Woolf nel 1941. Vita fu una delle prime persone a essere informata della scomparsa di Virginia dal marito Leonard Woolf, a testimonianza della profondità del loro legame.
Oggi, la loro storia continua a ispirare artisti e studiosi. Il film Vita & Virginia del 2018, interpretato da Gemma Arterton e Elizabeth Debicki, ha portato sul grande schermo la loro relazione, basandosi sulle lettere che si scambiarono. Inoltre, le loro corrispondenze sono state raccolte in volumi che offrono uno sguardo intimo sulla loro vita e sul loro amore.