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Camilla Ghedini, ”L’amante è una figura sempre esistita, occorre ufficializzarla”

Con la provocazione della richiesta, all’«Illustrissimo Signor Ministro all’Economia», dell’istituzione della Giornata Nazionale dell’Amante, si apre 'Amo te… starò con lei per sempre' di Camilla Ghedini e Brunella Benea. Un viaggio ironico e spassoso...

MILANO –  Con la provocazione della richiesta, all’«Illustrissimo Signor Ministro all’Economia», dell’istituzione della Giornata Nazionale dell’Amante, si apre ‘Amo te… starò con lei per sempre‘ di Camilla Ghedini e Brunella Benea. Un viaggio ironico e spassoso attorno alle vicende di Anita e Florinda, due donne sentimentalmente imbranate attratte tanto dall’oroscopo quanto dalla politica. Ma un libro, anche, sull’amicizia, che aiuta a fare pace con se stesse, con le proprie omissioni, con la paura di aver tradito il prossimo per l’auto costrizione a ‘tacere’. A raccontarcelo è una delle autrici, Camilla Ghedini.

Come nasce l’idea di questo libro?

Da una confidenza tra amiche, seguita da una grande risata. Dalla voglia di dissacrare questi ‘lui’ che raccontano bugie ‘etiche’ e queste lei che fingono di bersela. Non è l’esaltazione o la celebrazione della figura dell’amante, sia chiaro. E’ ‘solo’ l’ufficializzazione di una figura che da sempre esiste e sempre esisterà. Con Brunella, la coautrice, abbiamo voluto sdrammatizzare determinate situazioni e denunciare un’ipocrisia imperante, del tipo ‘si fa ma non si dice’, che vale a ruoli inversi e a generi contrapposti. Per citare De Andrè, Bocca di Rosa, ‘Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio. Si sa che la gente dà buoni consigli quando non può più dare il cattivo esempio’.  Abbiamo voluto dire che poi, alla fine, innamorarsi della persona sbagliata non è reato, perché i sentimenti non si scelgono. Si sceglie la vita che si vuole condurre. E le nostre protagoniste, Anita e Florinda, a fare le eterne amanti non ci stanno proprio e salvaguardano la loro dignità, il loro amor proprio, la loro legittima ambizione alla sincerità. Perché in questi frangenti si mente sempre e con tutti. Col libro abbiamo anche voluto sdoganare il cliché che nell’immaginario collettivo vige dell’amante come donna cinica, isterica, sensuale, che cerca di concupire il suo lui con tutte le arti della lussuria, con trucco e giarrettiera ….per desiderio di sottrarre l’agognato alla famiglia. No, l’amante è spesso solo una giovane donna ingenua, che crede che per lei la storia sarà diversa, che va in giro con le Converse e le calze colorate. E che non vuole distruggere proprio nulla ma crede a un lui che le racconta di un matrimonio già infranto….la solita balla. Le nostre amanti, anzi le nostre ex amanti del libro, sono monogame e fedeli. E sono tutto fuorché contente. Detto questo, sicuramente ci sono amanti felici. Buon per loro.

 

Il libro è incentrato sulla provocatoria richiesta di istituire la giornata dell’amante: a tuo parere se ne sente proprio la necessità di dare visibilità a qualcosa, o meglio qualcuno, che di solito si tiene segreto e nascosto?

La richiesta dell’’istituzione della Giornata Nazionale dell’Amante è una provocazione. Neppure io la vorrei. E’ uno stratagemma per evidenziare che si festeggia tutto, mamma, papà, nonni, santi….ma l’amante, appunto, si deve tenere nascosta, perché la sua presenza non è politicamente corretta. Di qui l’idea di fare appello alla politica, per evidenziare che l’amante è una figura bipartisan, democratica, perché alla fine non c’è uomo…e politico…che almeno una volta nella vita non ne abbia avuta una. Poi per carità, vale anche per le donne. Facendo il verso ai buoni propositi dei politici, abbiamo calcato su come l’amante, votata allo svilimento, per gratificarsi dalle proprie frustrazioni compri in maniera compulsiva, contribuendo così al rilancio dei consumi auspicato da ogni Governo. Il libro, nella lettera iniziale al Ministro e nel disegno di legge finale, contiene i principi cardine. Da leggere!

 

In quale periodo dell’anno sarebbe meglio istituire questa giornata? E perché?

Una giornata simbolica, per me, potrebbe essere il 15 settembre, spartiacque tra estate e inverno. Il periodo in cui i due rami del Parlamento riprendono i lavori, si pongono le basi della legge di stabilità, si annuncia la lotta contro l’evasione fiscale delle imprese,  che danneggia lo Stato…così come l’evasione sentimentale danneggia la coppia! Io la penso così! Brunella, più romantica, direbbe luglio, con le lunghe giornate di sole. In Fb, dove abbiamo creato un’omonima pagina che conta oltre 3mila 500 iscritti, abbiamo lanciato un sondaggio. Tante sono state le risposte. L’amica e collega Isa Grassano ha pubblicamente proposto il 21 giugno, primo giorno d’estate, che porta luce. Perché l’amante, sostiene Isa, è luce. Detto questo, se mai fosse istituita, dovrebbe essere una giornata contro ogni forma di ipocrisia socialmente metabolizzata e concessa. E contro la vergogna, perché a fare l’amante, se si ama, non si fa peccato. Si fa peccato e si tradisce se stesse  se si persevera di fronte all’evidenza dei fatti di un lui che continua a stare dov’è, in famiglia, mentendo alla moglie e a te. Perché chi inganna, inganna tutti. Nel libro trattiamo anche di stalking, perché a subire violenza spesso sono le donne che lasciano il compagno ‘impegnato’. E lui, che non si rassegna, le perseguita perché le ritiene oggetto di proprietà. E loro, per timore, non rivelano nulla. Purtroppo, il peso del giudizio è ancora eccessivo. Si alternano una mentalità bigotta per cui il peccato può essere levato e lavato con la confessione e  una morale radical chic che ci vorrebbe trasgressive ed emancipate, magari nel letto di tutti e di tutte, singoli e impegnati, ma senza amore. Questa è ridondanza intellettuale. Io personalmente la detesto.

 

Il libro contiene i comandamenti che un buon amante deve seguire: qual è il più emblematico?

A dirla tutta contiene i 10 Comandamenti che secondo lui, lei dovrebbe seguire, ma per fortuna non osserva perché a un certo punto si sveglia dal plagio.  Mi fanno tutti ridere, adoro tuttavia l’ottavo, in cui lui le intima: ‘Nega che stai con me di fronte all’evidenza dei fatti’  e lei replica ‘Negherò di essere stata con te solo perché mi vergogno’. Questo esemplifica la presunzione e il narcisismo di lui e l’ironia e l’auto affermazione di lei. Il libro si chiude con un’appendice in cui oltre ai Comandamenti ci sono test per scoprire non solo se lui lascerà la moglie, ma se oltre a noi e alla moglie ha altre! Perché succede spesso! Anche a una delle protagoniste del libro, che si chiude con il Grillo Parlante, coscienza interiore affidata alle amiche vere, quelle che sanno anche quel che tu non confidi e sanno aspettare i tuoi sfoghi. Poi, al momento opportuno, ti sbattono in faccia la verità dando una diversa interpretazione ai tuoi stessi racconti.

 

E le mogli?

Non sono sante, perché spesso sanno e tacciono, perché sono state educate all’accettazione del tradimento come elemento ordinario del matrimonio. E sopportano, magari convinte che le scappatelle facciano bene al rapporto, perché ravvivano il sesso. O semplicemente perché hanno poca considerazione di sé e pensano che i mariti, in fondo, fanno bene. Chissà. Anche a loro diciamo, meritate di più. La vostra vita vale di più. Se la desiderate, pretendete l’esclusiva, non accettate un compagno a metà.

 

Siamo nel periodo natalizio: suggerisci perché questo libro sarebbe un ottimo regalo ad un amico o, perché no, al proprio partner….

Ad un amico per dirgli ‘non fare il furbo’. Al proprio partner per fargli capire che non è poi così furbo e noi sappiamo tacere e aspettare, con occhi e orecchie aperte! Quindi nel caso voglia ‘evadere’, si vada a rivedere il repertorio di balle che noi abbiamo raccolto, così ne imparta di nuove e più credibili!

 

14 dicembre 2014

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