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Brexit, Simonetta Agnello Hornby “Occorre rispettare la volontà del popolo britannico”

Ecco le dichiarazioni della scrittrice italiana naturalizzata britannica dopo l'uscita ufficiale della Gran Bretagna dall’Unione Europea

MILANO – “Ho votato si al referendum, ma occorre accettare la decisione del popolo, che a volte ne sa più di tutti.” E’ quanto dichiarato da Simonetta Agnello Hornby, l’autrice italiana naturalizzata britannica, che ha vissuto in prima persona questi delicati giorni per il Regno Unito e, in generale, per il futuro dell’Europa. Ecco le sue dichiarazioni dopo l’uscita ufficiale della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

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“Avevo sperato che si votasse per far rimanere la Gran Bretagna nella Comunità Europea. Mi sono resa conto, nelle ultime settimane, che il popolo era insofferente a tutta la quantità di frasi minacciose che venivano dette dalla Comunità Europea, dai “palchetti” che dicevano che “Se non votate così, sarà un disastro”, dalla quantità di dati e statistiche mai completi, contraddittori, che ci confondono.

Il popolo si è sentito preso in giro e lo è stato in realtà, come se fosse un bambino recalcitrante, con l’aria di sussiego dei conservatori della loro classe e del labourista intellettuale. A questo punto, il popolo ha detto “A che serve?”.

Ciò che mi fa paura è la divisione della nazione: la Scozia e Londra, due poli completamente diversi, e l’Irlanda del Nord hanno detto “stiamo”. Tutto il resto dell’Inghilterra ha detto “No, vogliamo andar via”. Questo fa paura, è sintomo di una divisione del Paese.  E’ una divisione delle classi sociali e delle persone.

Quello che mi sembra è che coloro che dipendono dal mondo della finanza, ovvero coloro che dipendono da questo nuovo padrone del mondo, hanno votato per rimanere. La Scozia, in particolare, ha la sua indipendenza e questo è un modo per averla. Il resto dell’Inghilterra ha detto “No, vogliamo ritornare al mondo com’era prima”.

Penso che questo risultato sia positivo, in quanto farà riflettere non soltanto i britannici, ma tutta l’Europa. Non si può più trattare il popolo come dei bambini o degli stupidi. Dobbiamo ricordarci l’importanza dei diritti dell’uomo e della vera democrazia, che è proporzionale.

Ho votato si al referendum, tutti i miei amici hanno votato così perché era giusto rimanere in Europa, occorre cambiarla da dentro. Bisogna accettare, però, l’opinione del popolo, che a volte la sa meglio di noi”.

 

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