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“La Biblioteca del Natale”, un libro per chi trascorre le feste lontano da casa

Scopriamo "La Biblioteca del Natale"(Another Coffee Stories), un romanzo utile a recuperare l'essenza del Natale e consigliato per chi è costretto a trascorrere le feste lontano da casa.

Il libro di cui vi parliamo oggi è “La Biblioteca del Natale“(Another Coffee Stories), un romanzo consigliato per chi è costretto a trascorrere le feste lontano da casa.

L’autrice Maria Felicia Liberti ha scritto uno young adult in cui cerca di far riconciliare il lettore con il vero senso del Natale, affinché possa affacciarsi alle piccole cose della vita con lo stesso entusiasmo e sorpresa dei bambini che posano per la prima volta lo sguardo sulle cose del mondo.

Il Natale di chi lo trascorre lontano da casa

Da giorni l’atmosfera del Natale è dilagata nelle città illuminate la musica accompagna una moltitudine di persone nella frenetica e spesso svogliata corsa ai regali e a scaldare e risvegliare le strade il profumo di vin brulé.

La calda atmosfera natalizia sembra riaccompagnare fino a casa, tra momenti di convivialità in famiglia e tra amici scanditi da una fetta di panettone davanti al camino e dall’ondata di réclame a tema.

Il vero domicilio emotivo è rappresentato dalla casa, un richiamo forte soprattutto sotto il periodo delle festività natalizie. Non tutti però hanno la possibilità di viverlo tra le confortevoli mura domestiche.

Un pensiero infatti è rivolto proprio a tutti i lavoratori come gli operai, le Forze dell’Ordine, i soccorritori, il personale ospedaliero, a coloro che si trovano a vivere il Natale in una stanza di ospedale, a coloro che non hanno più una casa magari a causa delle guerre, o qualcuno con il quale condividere la gioia che porta con sé questo periodo, finendo per diventare un pensiero maleodorante.

La Biblioteca del Natale

Un romanzo utile a recuperare il vero senso del Natale è quindi “La Biblioteca del Natale” di Maria Felicia Liberti. Protagonista Nicolaus, un trovatello che da bambino ha ereditato da San Nicola la coppa di giada che ha il dono di perpetuare la luce del cuore bambino in eterno.

Nicolaus, Margaret e gli elfi tingono la storia di stupori dettati dal loro animo puro, ma essi sono anche personaggi reali che conoscono il dramma delle angustie umane e che per questo aiutano la protagonista, attraverso rivelazioni di segreti e misteri millenari, a realizzare il suo desiderio di una Biblioteca del Natale su un’isola della Lapponia.

La storia è delicatamente costellata di elementi puramente fiabeschi che rispondono all’intento di riportare l’uomo nel luogo della propria infanzia, lì dove i sentimenti si rivolgono a un solo richiamo dell’anima: la purezza.

«Nicolaus quello che tu hai conosciuto non è il discendente diretto di Caroljne Gus’je. In principio fu Νικόλαος. Egli aveva una vera e propria missione verso i puri del mondo. Tuttavia, non fu a lui affidato il compito di distribuire i doni ai bambini nel mondo. Serviva un bambino e non un adulto. E fu così che egli, come ti ho anticipato prima, nominò suo erede un trovatello, di otto anni circa, al quale fu dato possibile crescere in statura, nel corpo e in saggezza, lasciando immutata tuttavia nel suo cuore la purezza del bambino, affinché si compisse il miracolo del Natale!»

Il Christmas Blues e come affrontarlo

Quando non è possibile trascorrerlo con le persone che fanno parte del paesaggio emotivo di ciascuno, il Christmas Blues, stato emotivo studiato anche scientificamente, torna a bussare puntuale alla porta del cuore e pronto a rifare i bagagli dopo l’Epifania con il ritorno ai ritmi della quotidianità.

Sono tante le persone che senza neanche accorgersene vorrebbero che il periodo natalizio finisse in un battito di ciglia.

Ma perché sempre più persone sono coinvolte in questo fenomeno sempre più diffuso?

Il Natale è una ricorrenza ricca di aspettative specchio anche della società dei consumi contemporanea che con i suoi miti anche attraverso fenomeni di imitazione sociale che passano dalle innumerevoli pressioni delle campagne pubblicitarie e/o social ci impongono, seppur talvolta indirettamente, a essere felici, ad avere una famiglia coesa e unita soprattutto durante questo periodo.

Una sorta di smania irrefrenabile a essere più felici di quanto realmente si sia.

Un senso di costrizione e obbligo al quale ci si sente in dovere di rispondere con l’ordinarietà che molte volte non rispecchia la realtà personale soprattutto quando attorno l’unico rumore che si percepisce è il frastornante silenzio della solitudine.

Questa violenza emotiva potrebbe causare stati di frustrazione che confluiscono in isolamento sociale, seppur circoscritta al periodo di Natale, coinvolgendo non solo la sfera emotiva ma anche quella cognitiva.

Per non rimanerne intrappolati occorre eliminare le false credenze e aspettative, avendo il coraggio di essere se stessi cambiando ciò che non dà serenità e accogliendo ciò che invece non è possibile cambiare.

Occorre vivere il Natale non come un’imposizione fatta di convenzioni sociali, ma come scelta in linea con i propri valori, come si può quindi “qui e ora” e non come la società vorrebbe si vivesse.

Anche la lettura può aiutarci a ritrovare la vera essenza del Natale: è proprio questo ciò che un libro come “La Biblioteca del Natale” aiuta a fare.

 

Maria Laura Chiaretti

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