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Ayrton Senna e la sua lezione di umanità

Oltre ad essere un mito della Formula 1, Ayrton Senna è stato un uomo di straordinario altruismo. Per saperne di più vi raccontiamo un aneddoto e vi consigliamo il libro "Ayrton Senna. Occhi feroci, occhi bambini" scritto da Giulia Toninelli.

Nel mondo della Formula 1, fatto di velocità, competizione e adrenalina, emergono a volte gesti di straordinaria umanità che restano scolpiti nella memoria collettiva.

Uno di questi momenti straordinari è accaduto il 28 agosto 1992, durante le prove libere del Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps, e ha avuto come protagonista il leggendario pilota brasiliano Ayrton Senna.

Ayrton Senna e l’Incidente di Erik Comas

Erik Comas, pilota francese del team Ligier, perse il controllo della sua monoposto alla temibile curva Blanchimont, andando a schiantarsi violentemente contro le barriere.

L’auto rimase ferma in mezzo alla pista, con il motore ancora acceso e l’acceleratore bloccato, creando una situazione di estremo pericolo non solo per Comas, ma anche per gli altri piloti in arrivo.

Ayrton Senna, in un atto di puro istinto e coraggio, fermò immediatamente la sua McLaren per soccorrere il collega.

Senza esitazione, si precipitò verso l’auto di Comas, spegnendo il motore e tenendo dritta la testa del pilota francese per evitare ulteriori lesioni fino all’arrivo dei medici.

Questo gesto di straordinaria prontezza e altruismo contribuì a salvare la vita di Comas.

Il contesto

Negli anni ’90, la Formula 1 era nota per la sua pericolosità. Nonostante i progressi nella sicurezza delle vetture e dei circuiti, incidenti gravi erano ancora frequenti.

Piloti come Senna, che avevano vissuto in prima persona le tragedie del motorsport, avevano una consapevolezza acuta dei rischi associati al loro sport.

La morte di piloti come Gilles Villeneuve e Didier Pironi erano ancora fresche nella memoria del paddock, e la sicurezza era una preoccupazione costante.

L’insegnamento di Senna al mondo contemporaneo

Il gesto di Ayrton Senna va oltre il semplice soccorso: rappresenta un richiamo ai valori di solidarietà e umanità che dovrebbero prevalere in ogni ambito, non solo nello sport.

In un’epoca contemporanea caratterizzata da competizione feroce, dove spesso l’individualismo prevale sul collettivismo, l’atto di Senna ci ricorda l’importanza di fermarsi, di aiutare il prossimo, di mettere la vita e la sicurezza delle persone al primo posto.

Oggi, la Formula 1 ha fatto passi da gigante in termini di sicurezza.

Le vetture sono progettate per proteggere i piloti in maniera sempre più efficace, e i circuiti sono dotati di strutture avanzate per la gestione degli incidenti.

Tuttavia, lo spirito di solidarietà e l’attenzione per il prossimo che Senna ha dimostrato quel giorno a Spa-Francorchamps rimangono valori imprescindibili.

L’eredità umana di Senna

Ayrton Senna non è solo ricordato come uno dei più grandi piloti nella storia della Formula 1 per il suo talento e le sue vittorie, ma anche per la sua umanità e il suo coraggio.

Il suo atto eroico nei confronti di Erik Comas è un esempio di come anche nelle situazioni di estrema pressione e pericolo, si possa scegliere di agire con empatia e altruismo.

In un mondo sempre più connesso e interdipendente, il gesto di Senna ci ispira a guardare oltre la nostra sfera individuale e a riconoscere l’importanza di agire per il bene comune.

È un promemoria che, indipendentemente dalle circostanze, c’è sempre spazio per l’umanità e il coraggio.

Per conoscere o approfondire chi è stato Ayrton Senna, il mito, vi consigliamo la lettura del libro Ayrton Senna. Occhi feroci, occhi bambini  scritto da Giulia Toninelli.

Ayrton Senna. Occhi feroci, occhi bambini

Sinossi del libro 

Il cimitero di Morumbi è una città giardino che sorge tra le ramificazioni infinite di San Paolo.

Una parentesi di pace in un mondo di rumore e velocità che sembra rappresentare perfettamente chi è stato, e chi continua a essere, Ayrton Senna. Sulla sua tomba una frase: Nada pode me separar do amor de Deus. Niente può separarmi dall’amore di Dio.

Da lì, e dalla sua fine trent’anni fa a Imola in un giorno indimenticato e indimenticabile per la memoria collettiva, inizia il viaggio a ritroso nella storia di Senna.

Un percorso fatto di luoghi e sentimenti, forse è proprio la dualità di questo personaggio, tanto affamato in pista quanto sensibile fuori, a renderne davvero immortale l’eredità.

Dalla decisione di lasciare il Brasile per cercare fortuna nel mondo dei motori in Europa, fino all’Italia, inizio e tragico epilogo della sua carriera.

Nel mezzo il sogno: la velocità, la ricerca dell’agonismo e la consapevolezza dolorosa di dover venire a patti con politica e denaro in un ambiente stritolante come quello della Formula 1.

Una storia che attraversa il tempo, lo spazio e la sensibilità di un uomo che non è mai stato e mai sarà solo un grande pilota.

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