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Super mamma, giovanissima nonna e donna in carriera nel 2020

Per celebrare la festa della mamma, abbiamo intervistato una super mamma, ben sette figli tra i 38 e i 10 anni. Ma non solo, Gheula Canarutto Nemni è stata anche una docente universitaria e adesso è una brillante scrittrice

Quale modo migliore per celebrare la festa della mamma se non intervistare una mamma per eccellenza, una super mamma di ben sette figli? Lei si chiama Gheula Canarutto Nemni. Si è laureata in Economia e Commercio quando aveva già quattro figli piccoli e vive a Milano. Ha frequentato un master in amministrazione, finanza e controllo e ha insegnato alla Bocconi per otto anni. Ha lasciato la vita accademica per non non doversi uniformare al modello dell’uomo di successo, per poter conservare sempre la sua scala di priorità che vede al vertice la famiglia. E’ una scrittrice e ha una pagina facebook molto seguita.Tra i suoi libri, “(Non) si può avere tutto”, “Ascoltare l’infinito” e” Pensare luce. Come la Kabbalà può aiutarci a uscire più forti dal coronavirus”, il cui ricavato sarà devoluto all’ospedale San Raffaele di Milano. E, particolare rilevante, è un’ebrea italiana ortodossa.

Una super mamma oggi

Cosa vuol dire essere una mamma di sette figli oggi? Gheula Nemni è davvero una super mamma, 4 figli sposati, due in USA e due in Israele con le loro famiglie, e tre adolescenti di 15, 14 e 10 anni. Ma precisa subito la signora Nemni che i figli sposati paradossalmente richiedono più attenzioni di quelli non sposati e nel sue caso le difficoltà sono amplificate dalla lontananza. Mentre il mestiere di nonna è più lieve e gioioso. 

Il segreto di Gheula

Ma qual è il segreto di Gheula? Il segreto di questa super mamma è la preghiera. Gheula richiede tanto aiuto dal cielo. Tutti sbagliamo, nessuno è perfetto. “Se sbaglio”, dice Gheula, “chiedo che le conseguenze ricadano su di me, i miei errori devono far andare a dormire me con i sensi di colpa ma non devono minimamente graffiare i miei figli”. Non esiste la mamma perfetta, le mamme imparano dagli errori proprio come tutti e crescono con i loro figli. Il bello di avere tanti figli è anche quello che con gli ultimi non si ripetono gli errori compiuti con i primi. Magari se ne commettono altri, ma sicuramente più leggeri.

Avere dei figli implica voler dare loro tutto ciò che si può, è un impegno morale e psicologico. “Fuori non sono tutti pronti ad aiutarli perciò vuoi farli arrivare preparati, moralmente forti, io e mio marito ci dedichiamo tanto a questo. E’ vero che ognuno deve sbagliare da solo, ma credo che sia importante che ascoltino quello che si dice loro e che possano imparare dalle esperienze anche sbagliate dei genitori per fare degli errori diversi”.

Il vantaggio di essere una mamma giovane

Quando si diventa madri molto giovani, si hanno tante energie da poter dedicare ai figli, quando si è più avanti negli anni, comunque si hanno alle spalle tante esperienze che aiutano. In ogni caso c’è un lato positivo. “Io rifarei esattamente tutto ciò che ho fatto. Il valore più bello è quello della famiglia e ce lo dimostra quel che stiamo vivendo”.

Procrastinare la maternità in nome della carriera comporta il rischio di accantonare la felicità sicura, la famiglia, per qualcosa che forse non darà mai la felicità vera. Il consiglio di Gheula per le giovani donne è di provare a giocarsi le carte della carriera e della maternità insieme, come ha fatto lei. Non bisogna pensarci troppo, non bisogna programmare i figli rimandando a quando si avrà la possibilità economica, la casa di proprietà, perché essere una mamma a quarant’anni non è come esserlo a 20. A venti non si pensa a nulla se non a giocare col proprio bambino, si prende la vita a morsi e ci si butta a capofitto. A 40 si pensa a tutto ciò che implichi essere genitori, quindi si è più frenati. E’ proprio l’approccio mentale che è diverso, non bisogna lasciarsi condizionare dalla società, dai modelli che la società impone. Il modello vincente imposto è quello dell’uomo top manager e la donna per essere vincente deve anche lei essere una top manager, ma alla fine nessuno sa se queste persone siano veramente felici. Lo scopo ultimo dell’essere umano è essere felice e la felicità non è certo data dai ricchi conti in banca o dalle macchine di lusso.

La scala dei valori 

Al vertice della scala dei valori di questa meravigliosa super mamma c’è sicuramente la famiglia, ma non per questo Gheula ha rinunciato alla sua affermazione come professionista. Ha frequentato l’università da sposata, si è laureata con quattro bambini piccoli a casa, ha frequentato un master e ha intrapreso prima la carriera accademica e poi quella di scrittrice. “Io” dice Gheula “non ho mai smesso di lavorare ma per essere felici bisogna afferrare tutto, porsi ogni giorno degli obiettivi sempre nel rispetto però delle proprie priorità. E la mia priorità in assoluto è la famiglia”.

Quello che non dovrebbe mai fare una madre 

Un madre non dovrebbe mai far ricadere sui propri figli le proprie aspettative e i propri sogni irrealizzati. Bisogna lasciare ai propri figli la libertà di sognare ciò che desiderano sognare. Il compito di una madre è dare ai propri figli gli strumenti per camminare in maniera autonoma nel mondo, bisogna consigliarli, mai metterli nella strada che a noi piacerebbe. Ogni essere umano è a sé.

L’ispirazione e l’insegnamento della madre della super mamma

Gheula racconta che il suo essere madre è stato fortemente condizionato dall’esempio di sua madre e di sua nonna. Della mamma, ammira il cocktail magico, fatto di dialogo e  rigide regole invalicabili che l’ha resa una mamma “perfetta”, una mamma ma anche un’amica. E l’insegnamento più importante è sicuramente quello di credere in se stessi.

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L’ebraismo, come ricetta speciale di questa super mamma

La signora Nemni confessa, poi, un’ulteriore ricetta speciale per mantenere quest’equilibrio tra dialogo e regole severe, tra maternità e carriera: la religione ebraica. Le regole dell’ebraismo ortodosso sono senza tempo e senza mode e aiutano particolarmente nell’educazione. Non si evincono come gabbie, ma come scelte libere che incanalano i figli e le famiglie in un percorso già indicato. Sono anzi queste regole che aiutano a mantenere la libertà. Tali regole comunque consentono agli ebrei ortodossi di essere integratissimi nella società. Basti pensare che gli ebrei costituiscono la più alta percentuale di premi Nobel al mondo.  Ma di questo ci siamo ripromesse di parlare in un’altra chiacchierata perché il tempo è volato. E’ venerdì, la vigilia dello Shabat e del blackout tecnologico da questo imposto a tutti gli ebrei ortodossi. Pertanto, in un prossimo appuntamento avremo la possibilità di scoprire il punto di vista di Gheula Nemni sulla serie alla ribalta in questo periodo Unorthodox e la sua orgogliosa rivendicazione della libertà intellettuale degli ebrei ortodossi.

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