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L’attivismo ai giorni d’oggi spiegato da Irene Facheris nel libro “Noi c’eravamo”

Irene Facheris, attivista e scrittrice, è tornata in libreria con nuovo libro dedicato completamente all'attivismo: "Noi c'eravamo"

Irene Facheris, attivista e scrittrice, è tornata in libreria con nuovo libro dedicato completamente all’attivismo “Noi c’eravamo”, edito per Rizzoli. Un percorso tra tutti quelli che sono gli ostacoli ma anche le opportunità del fare attivismo oggi. L’abbiamo intervistata sul nostro profilo Instagram insieme a Stella Grillo, toccando temi quali il femminismo passando per il ruolo delle parole e arrivando alla depressione e alla salute mentale. Insomma, un incontro ricco di riflessioni.

Potete ascoltarla qui, nel nostro podcast “a tu per tu”:

 

Fare attivismo oggi

Il libro tratta il tema dell’attivismo con un occhio in edito, un occhio che prende in esame tutta la complessità dell’attivismo odierno. Poiché oggi lottare insieme, a nome, per una comunità  e/o per ideali, non passa solamente per le piazze, come negli anni passati.l’attivismo si fa sui social, su Internet, nei blog, tra i commenti sotto un post. Proprio per le enormi sfumature che ormai l’attivismo ha preso, è importante sviscerarne i pro e i contro. È importante comprendere ciò che non è attivismo ma che invece si ritrova sotto il nome di “influencer marketing” (che nessuno condanna).

Insomma, “noi ci eravamo” è un libro per chi fa attivismo, per chi lo guarda, per chi vuole iniziare. Uno specchio importante per riflettere ciò che nel nostro piccolo o nel nostro grande facciamo tutti i giorni. Un modo alternativo per dare un nuovo peso alle nostre azioni. Perché è proprio tra le pagine dei libri che molto spesso nascono barlumi di idee, si definiscono valori, si percepisce il senso di un “noi”. Quel noi imprescindibile nell’attivismo.

Le luci e le ombre dell’attivismo

Irene Facheris, parte dalla sua esperienza in prima persona, occupandosi di attivismo e divulgazione da ormai tantissimi anni. Ma oltre a ciò che ha vissuto sulla propria pelle, Irene riporta confronti costruttivi e affascinanti con migliaia di persone. perché il suo libro è proprio frutto di una ricerca, di sondaggi, di un’attenta analisi a ciò che c’è anche fuori dalla nostra bolla. sin dalle prime pagine però viene delineato un percorso da sempre sentito e intenso. Riportando proprio le parole scritte dalla scrittrice:

“Ecco, scrivo questo libro perché dopo tanti anni di attivismo – tanti, ma nulla in confronto all’esperienza di altre persone, fa sempre bene dirlo – sono consapevole di come questa sia anche la mia responsabilità. Sento di voler raccontare quello che ho e che abbiamo imparato fino a qui, per prendermi e prenderci cura di chi c’è e di chi ci sarà.”

La salute mentale nell’attivismo

Nel libro Irene Facheris analizza gli aspetti negativi e positivi del fare attivismo: quelli che molto spesso ti buttano giù, ti provocano rabbia, indignazione, sconforto, minano la tua salute mentale e quelli che invece ti fanno sentire parte di qualcosa, che danno un senso alle tue azioni, che ti fanno sentire l’ebrezza e la gioia dell’agire.

Estremamente interessante, infatti, è proprio l’enorme capitolo che la scrittrice dedica alla salute mentale, molto spesso sottovalutata nel mondo dell’attivismo e nel mondo social in generale.  tante riflessioni che porta questo libro a riguardo.perché Irene riesce a condividere la propria storia con enorme trasparenza e sincerità, avvicinandosi e avvicinando molte persone finalmente sensibili all’argomento.

Perché non è tutto rose fiori ciò che noi vediamo comunicare soprattutto sulle piattaforme web. Tante sono le ombre e tanto e l’odio. E così, attraverso lunghi percorsi e richieste di aiuto necessarie, rialzarsi e farsi spazio intanto malessere e disagio risulta essere un percorso necessario. Un percorso necessario se si vuole continuare a portare avanti le proprie idee, nonostante tutto.  

Chi è Irene Facheris

Irene Facheris oggi è esperta di gender studies, lavora come formatrice oltre a tenere incontri sulla parità in scuole, università e associazioni. È presidente di Bossy, un’associazione no profit nata nel 2014 allo scopo di fare divulgazione su temi quali stereotipi di genere, sessismo, femminismo e diritti LGBTQ+. Dal 2016 al 2019 ha tenuto su YouTube la videorubrica per ragazz* Parità in Pillole che ha dato spunto a questo libro. Il suo podcast su Spotify Palinsesto femminista è nella top 100 della classifica italiana. Nel 2020 è stata inserita dal “Sole 24 Ore” tra le 10 donne che hanno lasciato il segno, e dal “Corriere della Sera” tra le 110 donne dell’anno.

 

Stella Grillo

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