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Andrea De Carlo, “L’uomo è libero di essere ciò che sogna di diventare”

L’autore di “Due di due” ha presentato "L'imperfetta meraviglia" l’ultima sua fatica letteraria, uscita sabato 1 ottobre per Giunti. Ecco cosa ha detto a proposito

MILANO – Nella circoscrizione di Fayence, dipartimento del Var, regione Provence-Alpes-Côte d’Azur, ha casa Nick, una rockstar inglese di cinquant’anni, frontman dei grandi Bebonkers. Si sta preparando il suo terzo matrimonio, condito – pare – con poco amore. Tanto amore c’è invece nella scelta di Milena Migliari, che ha lasciato l’Italia per stare vicina alla sua compagna. In Francia, proprio dove ha casa Nick, ha appena aperto una gelateria: si chiama La Merveille Imparfaite e produce il più buon gelato della regione. “Come succede nella vita” ha detto De Carlo, “trovarsi nello stesso luogo nello stesso momento può creare i cortocircuiti più imprevisti”. Ed è proprio di questi cortocircuiti che racconta l’autore di Due di due, in questo diciannovesimo romanzo “L’imperfetta meraviglia“, a 35 anni dall’esordio di Treno di Panna.

Sono due personaggi molto diversi, i protagonisti. Cosa hanno in comune Nick e Milena?

L’imperfetta meraviglia mette in scena l’incontro tra due mondi distanti che però qualche punto in comune lo hanno: Nick e Milena sono entrambi irregolari ed eccentrici ed entrambi si dimostrano totalmente dediti alla ricerca artistica, seppur in campi diversi.

Com’è stato scrivere dal punto di vista di una donna?

Ho potuto scrivere dal punto di vista di Milena grazie al mio lungo interessamento per le donne, per la mente femminile, per gli aspetti che le differenziano dagli uomini. Milena è il risultato di tante conversazioni, discussioni, liti e domande. Non credo che si possa di colpo decidere di scrivere dal punto di vista di una donna senza un vissuto di decenni, perché altrimenti si rischia di cadere nel luogo comune, come uno che si traveste da donna per carnevale, mettendosi i tacchi e un po’ di trucco in faccia. Ma è ovvio che questo non può bastare.

Parliamo del titolo. Perché la meraviglia è imperfetta?

La meraviglia è lo stupore, la sorpresa, ma la sorpresa si esaurisce per definizione e la meraviglia non dura. Per esprimere questa impressione mi sembrava non ci fosse metafora più adeguata di quella del gelato. Il gelato dura pochissimo, quei pochi preziosi ed eccezionali minuti in cui uno si tuffa nell’esperienza di assaporare questi gusti diversi. Come sappiamo tutti, anche il gelato si esaurisce nel giro di pochi minuti. Credo che la meraviglia del gelato sia la meraviglia più breve di tutte.

Cosa vuole che rimanga alle persone dopo aver letto “L’imperfetta meraviglia”?

Come ho già fatto in altre storie, in questo romanzo parlo dell’inevitabile scontro tra quello che una persona sognava di essere e quello che è diventata. Ogni scrittore ha le sue ossessioni e questa è la mia. Ciò che vorrei che il lettore si porti dietro dalla lettura di questo libro sono le tante domande che si pongono i due irrequieti personaggi, nella convinzione che abbiamo ancora oggi la libertà di essere quello che sognavamo di essere.

 

Dario Boemia

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