3 libri imperdibili di Amos Oz
Di libri, Amos Oz, ne ha scritti veramente moltissimi. Oggi però, nel giorno della sua nascita, vogliamo ricordarvi i 3 capolavori più amati dai nostri lettori.
Giuda

“Mio padre Amos Oz mi ha picchiato”, la denuncia della figlia Galia Oz
Le parole di Galia OZ contenute nel libro “Qualcosa travestito da amore”, stanno scuotendo l’opinione pubblica e facendo discutere sulla figura di un vero e proprio monumento della letteratura israeliana.
Una storia d’amore e di tenebra
Amore e tenebra sono due delle forze che agiscono in questo libro, un’autobiografia in forma di romanzo, un’opera letteraria che comprende le origini della famiglia di Oz, la storia della sua infanzia e giovinezza a Gerusalemme e poi nel kibbutz di Hulda, l’esistenza tragica dei suoi genitori, e una descrizione epica della Gerusalemme di quegli anni, di Tel Aviv che ne è il contrasto, della vita in kibbutz, negli anni trenta, quaranta e cinquanta. La narrazione si muove avanti e indietro nel tempo, ricostruendo in 120 anni di storia familiare una saga che vede protagonisti quattro generazioni di sognatori, uomini d’affari falliti e poeti egocentrici, riformatori del mondo, impenitenti donnaioli e pecore nere.
La vita di Amos Oz
Nato a Gerusalemme il 4 maggio 1939, figlio dei due immigrati sionisti dell’Europa Orientale Yehuda Arieh Klausner e Fania Mussman, frequentò la scuola religiosa Tachkemoni, nonostante Amos e la sua famiglia non fossero religiosi. Zelda, la famosa poetessa, fu una delle sue insegnanti. Amos frequentò gli studi secondari presso la scuola superiore ebraica di Rehavia. Avvenimento che segnò per sempre il dodicenne Amos Oz fu il suicidio di sua madre Fania, affetta da una grave depressione, che lo scrittore elaborò nel suo romanzo celebre “Una storia di amore e di tenebra”. Amos aderì al Partito Laburista Israeliano e a 15 anni andò a vivere nel kibbutz di Hulda, ossia una forma associativa volontaria di lavoratori dello stato di Israele, basata su regole egualitarie e sul concetto di proprietà comune. Lì fu adottato dalla famiglia Huldai. Amos venne talmente assorbito nella vita del kibbutz, che cambiò il suo cognome in “Oz”, che in ebraico significa “forza”. A causa della malattia del figlio Daniel, fu costretto a lasciare la vita del kibbutz e si trasferì con la famiglia ad Arad. Dopo aver aver prestato servizio nelle Forze di Difesa Israeliane, essersi arruolato nell’unità di fanteria Nahal e aver combattuto negli scontri al confine tra Israele e la Siria, nella Guerra dei sei giorni (1967), durante la Guerra del Kippur (1973), Amos Oz studia filosofia e letteratura ebraica nell’Università Ebraica di Gerusalemme. Dall’età di ventidue anni comincia a pubblicare libri: la sua prima raccolta di racconti è “La terra dello sciacallo”e venne pubblicata nel 1965; da quel momento cominciò a scrivere ininterrottamente, pubblicando in media un libro l’anno, che gli hanno assicurato successo, tanto che le sue opere vengono tradotte in quarantacinque lingue e in quarantasette paesi del mondo e gli permisero di vincere importanti premi come il Premio Israele per la letteratura nel 1998. Oltre a scrivere romanzi e racconti, fu anche autore di saggi di politica, di letteratura e sulla pace.