Sei qui: Home » Libri » Amore a vita quotidiana, cosa è cambiato a un anno dalla pandemia

Amore a vita quotidiana, cosa è cambiato a un anno dalla pandemia

Nel libro "Amori e Pandemie", l'autrice Elisabetta Fiorito realizza il suo personale diario a un anno dalla pandemia, mescolando racconti autobiografici e pièce teatrali.

Un diario di un anno di pandemia tra racconti autobiografici e pièce teatrali. “Amori e Pandemie” è il nuovo libro di Elisabetta Fiorito, giornalista parlamentare di Radio 24 conduttrice del programma “Cartellone”, la rassegna teatrale dell’emittente del Sole 24 Ore. Il libro alterna letteratura e drammaturgia descrivendo momenti attuali e ricordi delle passate epidemie. Un testo che inizia con il ricovero della coppia cinese allo Spallanzani di Roma per finire in un ipotetico 2022 dove le mascherine saranno un ricordo lontano. Il libro è uscito in allegato con Il Sole 24 Ore, in concomitanza con la scoperta, un anno fa, del paziente numero uno a Codogno. Di seguito l’intervista all’autrice.

Come definirebbe il suo libro?

Una sorta di zibaldone pop di un anno di pandemia che alterna racconti autobiografici a pièce teatrali che sono il vulnus del libro. In tre testi diversi, personaggi di oggi si trovano ad affrontare questa pandemia intrecciando le loro vite con quelli del passato che attraversano le epidemie del passato.

Come si sono reinventate le librerie indipendenti dopo la pandemia

Come si sono reinventate le librerie indipendenti dopo la pandemia

Come hanno reagito le librerie indipendenti alla pandemia? Quali sono state le differenze rispetto alle librerie di catena? Ce lo spiega di Ilaria Marinelli, una delle libraie della libreria Centofiori di Milano

Veniamo alle tre pièce, di cosa parlano?

La prima è Le Due Rosarie. Due donne si alternano sul palcoscenico. La prima è Rosaria del 2020, una ristoratrice di una città turistica che non viene nominata ma che si capisce qual è, che ha la madre in una Rsa in Lombardia. La seconda è una donna giovane, Rosaria 1920, che racconta in un diario a distanza di due anni il dramma della Spagnola. Sono unite da un filo che si scoprirà soltanto nel finale.

La seconda pièce si intitola Il virus colpevole. Virna, una trans brasiliana, è arrivata in Italia con un’organizzazione criminale che la fa prostituire, Desirè è invece una ragazza dei Sassi di Matera che per sfuggire alla miseria diventa prostituta durante il fascio. Sono unite da quello che potremmo definire le malattie veneree che gli altri considerano “colpevoli”.

La terza invece incrocia la vita di Corrado, un no vax terrapiattista, che vive nell’hinterland milanese, con quella di un nobiluomo dell’Ottocento, reazionario ma non ottuso, il primo a far vaccinare i suoi figli nello stato Pontificio e padre di un poeta famoso, molto famoso.

Cos'è "l'influenza spagnola" paragonata al Covid-19 e perché si chiama così

Cos’è l’influenza spagnola paragonata al Covid-19 e perché si chiama così

Il Coronavirus è come la Spagnola secondo Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Ma cos’è “la spagnola”? Perché si chiamava così?

Poi ci sono i racconti…

I racconti sono autobiografici, divertente è Referendum Pandemico che descrive la mia vita da giornalista parlamentare durante il referendum sul taglio dei parlamentari con quella della mia famiglia, di religione ebraica, durante le festività del Capodanno ebraico, Rosh Hashanà, e del giorno dell’espiazione, Yom Kippur.

Il libro è dedicato ai lavoratori e alle lavoratrici dello spettacolo, perché?

Il libro è dedicato a loro e alla mia amica e attrice Rosaria De Cicco che ha portato la prima pièce “Le due Rosarie” in scena a Napoli tra la prima e la seconda ondata. Oltre ad essere giornalista parlamentare di Radio 24, conduco anche Cartellone che è la nostra rassegna teatrale, per questo sento veramente il dolore che stanno attraversando i lavoratori e le lavoratrici del mondo dello spettacolo. Ma da spettatore sento anche il dispiacere di non poter andare a vedere gli spettacoli. Spero che i teatri possano riaprire il prima possibile, visto che sono luoghi sicuri. Adesso, molti teatri stanno combattendo in streaming, non è il teatro dal vivo non lo sarà mai, ma almeno è qualcosa.

Poi c’è l’intervista impossibile?

Shhh, quella è un mistero…

© Riproduzione Riservata