Alessia Piperno e il viaggio della vita alla scoperta di se stessi

29 Settembre 2025

Nel libro "La vita, a volte, fa giri strani", Alessia Piperno ci racconta perché viaggiare non è solo spostarsi: è scoprire, accogliere, trasformarsi. Una dichiarazione d’amore e di fiducia per la vita che, coi suoi imprevedibili giri, alla fine riesce sempre a sorprenderci.

Alessia Piperno e il viaggio della vita alla scoperta di se stessi

Conoscere sé stessi, trovare “il proprio posto nel mondo”, è un viaggio che dura una vita intera. Un percorso fatto di tanti viaggi “fisici”, di incontri, sfide, paure, sorprese, novità, delusioni, scoperte che scandiscono quello che è il nostro viaggio interiore alla scoperta di noi stessi e di chi vogliamo essere davvero.

Questo “viaggio dentro e fuori di me” è quello raccontato da Alessia Piperno nel suo ultimo libro “La vita, a volte, fa giri strani“, un memoir delicato e appassionante, in cui l’autrice racconta tre luoghi – isole Samoa, Indonesia, Amazzonia – che più di altri hanno cambiato il suo sguardo sul mondo e su se stessa.

“La vita, a volte, fa giri strani” di Alessia Piperno

“A tredici anni ero convinta che viaggiare non facesse per me”: a questa conclusione Alessia era giunta dopo una non proprio memorabile vacanza studio in Irlanda, dove incontrò diverse vicissitudini fin dal suo sbarco a Galway, dove perse il suo bagaglio.

L’Australia e le Isole Samoa: la potenza della normalità

Ma la vita, si sa, riserva sempre delle sorprese, e così, dopo gli studi, Alessia si ritrova a viaggiare per il mondo. Nel libro, l’autrice racconta il suo viaggio in Australia, che la porta a realizzare quello che lei stessa definisce il suo primo viaggio fatto “per piacere di farlo”: ovvero quello alle Isole Samoa, fra donne che indossano fiori dietro l’orecchio come un segreto codice d’amore.

Una tappa fondamentale per Alessia, che l’ha portata a conoscere Coco, un ragazzo di 12 anni che le ha insegnato “la potenza della normalità” e che non avrebbe mai più dimenticato. Sempre in terra samoana Alessia impara che la felicità non va ricercata nelle cose complesse o nelle conferme e che quella vera ha una forma semplice, e comprende che il viaggio autentico non è fatto solo di luoghi, ma soprattutto di persone, perché “sono loro che rendono il mondo qualcosa di più di un panorama.”

Alessia Piperno foto 1

L’Indonesia e la tribù Mentawai: lasciarsi vedere

Altra tappa di Alessia del viaggio alla scoperta di se stessa è stato in Indonesia, tra i membri della tribù Mentawai, dove ha conosciuto anche il lato più crudo e violento della natura e della sopravvivenza, ma soprattutto ha imparato a “restare”. a “lasciarsi vedere” e attraversare per integrarsi all’interno della tribù così da instaurare un legame con gli altri. E’ stata una tappa fondamentale anche questa, che ha portato Alessia a porsi nuove domande, a scoprire il valore della libertà dei bambini, a dare una nuova definizione di progresso, ben lontano da quella che solitamente intendiamo, e a scoprire il piacere della disconnessione, un lusso per la nostra società.

Alessia Piperno foto 2

Il ritorno in Italia dall’Iran

Il racconto di Alessia si sposta a bordo dell’aereo che la sta finalmente riportando in Italia, dopo quarantacinque giorni di prigionia ingiustificata in Iran. Una prigionia del corpo e dell’anima, che l’ha spinta a pensare: “Se uscirò da qui non viaggerò mai più”. Sotto questo pensiero, però, c’è una paura più grande: riuscirà a tornare l’Alessia di un tempo, la ragazza che esplorava il mondo zaino in spalla, con il cuore sgombro da timori e pregiudizi? Non lo sa, ma sa che deve perlomeno provarci.

Alessia Piperno foto 3

L’Amazzonia: perdersi per ritrovarsi

L’Amazzonia è la meta del suo viaggio di Alessia dopo l’incubo della prigione: qualche giorno insieme ai suoi genitori (in cui ha imparato una nuova “definizione” del viaggio: un modo per scoprire le persone che ami) e poi alcune settimane in cui darsi la possibilità di rimettersi in gioco da sola affrontare un’ombra che prima non conosceva: il timore che qualcosa di brutto potesse accadere di nuovo.

Ma è proprio qui, nella giungla dell’Amazzonia che Alessia ritrova il coraggio di immergersi nei luoghi “dove il controllo scivola via”, perché perdersi è il modo migliore per poi ritrovarsi, portando Alessia ad affrontare le sue paure ed a scoprire, sempre grazie alla natura e ai suoi abitanti, lati di sé, e della vita, che ancora non conosceva.

© Riproduzione Riservata