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Alessandro D’Avenia omaggia Don Puglisi nel suo ultimo libro ”Ciò che inferno non è”

Un dilemma che è il perno di tutta la storia al cui centro troviamo Don Pino Puglisi, il professore del liceo in cui Federico studia. E’ proprio lui, infatti, che introdurrà Federico in questo mondo che non conosceva, facendogli conoscere l’altro lato ...

Nell’ultimo libro di Alessandro D’Avenia, c’è un ragazzo, Federico, che si troverà a fare una scelta davvero difficile. Quella di partire portandosi con sé il ricordo di una Palermo paradisiaca, oppure rimanere e affrontare le tenebre di questa città che lui nemmeno immaginava potessero esistere…

MILANO – Un dilemma che è il perno di tutta la storia al cui centro troviamo Don Pino Puglisi, il professore del liceo in cui Federico studia. E’ proprio lui, infatti, che introdurrà Federico in questo mondo che non conosceva, facendogli conoscere l’altro lato della medaglia della sua città. Alessandro D’avenia decide così, con il suo ultimo libro ‘Ciò che inferno non è‘, di omaggiare la figura di Don Pino Puglisi, ucciso da un killer di mafia il 15 settembre del 1993 e beatificato nel 2013.

DON PINO PUGLISIAlessandro D’Avenia ha avuto la fortuna di conoscere personalmente Don Pino Puglisi che fu anche insegnante dei suoi fratelli. Un uomo che ha lottato fino al suo ultimo giorno di vita contro la macchina mafiosa del suo Paese, al quartiere Brancaccio di Palermo. Il suo impegno è stato sempre quello di togliere dalla strada moltissimi ragazzi e bambini che, altrimenti, sarebbero solamente diventati manovalanza per la mafia. Fu, molto probabilmente, proprio questa la causa che attirò su di lui l’ira dei boss mafiosi. Il 25 maggio 2013, davanti ad una folla di circa 100mila fedeli, è stato proclamato santo.

CIO’ CHE INFERNO NON E’ – Con il suo ultimo romanzo, quindi, Alessandro D’Avania omaggia la figura di Don Pino Puglisi ma parla anche di molte tematiche differenti: mafia, ragazzi, scuola, ma soprattutto si parla dell’entusiasmo che si può trasmettere ai giovani d’oggi. Proprio come 3P, Don Pino Puglisi nel libro, trasmetterà a Federico. Ma il giovane che scelta farà? Stare nel bene o affrontare il male?

TRAMA  – 23 maggio 1992, la scuola sta per finire: un gruppo di liceali palermitani sta festeggiando in piscina, quando dalla tv giungono le immagini della strage di Capaci. Federico è uno di quei ragazzi. Porta il nome di un sovrano antico, e come lui ama la letteratura e la sua terra. Mesi dopo, alla fine di un nuovo anno scolastico, proprio mentre si prepara ad andare a Oxford per un mese di studio, Federico incontra “3P”, il prof di religione: lo chiamano così perché il suo nome intero è Padre Pino Puglisi, e lui non se la prende, sorride. 3P lancia al ragazzo l’invito ad andare a Brancaccio a dargli una mano con il bambini del centro Padre Nostro. Quando Federico attraversa il passaggio a livello che porta a Brancaccio, ancora non sa che in quel preciso istante comincia la sua nuova vita, quella vera. Quella sera tornerà a casa senza bici – gliela rubano –, con il labbro spaccato da un pugno e con la sensazione di dover ricominciare da capo: dal buio dei vicoli, dalle vite spesso disperate e sempre durissime di Francesco, Maria, Dario e tanti altri; ma anche da Lucia, ragazza dagli occhi pieni di coraggio e limpidezza… Fino al 15 settembre 1993: il giorno del cinquantaseiesimo compleanno di padre Pino, lo stesso in cui viene ucciso. Il giorno in cui la bellezza e la speranza per Palermo restano affidate per sempre alle sue mani di ragazzo.

31 ottobre 2014

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