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Al Salone del Libro, Andrea Bajani e Michele Serra discutono sulla vita delle parole

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A TORINO - Una parola esiste fino a quando viene ripresa nell'uso comune. Esordisce così Andrea Bajani nel corso dell'incontro ''Il vocabolario allargato. Un Paese con qualche neo'' che si è tenuto stamattina presso il Bookstock Village al Salone. Con lui il celebre giornalista e autore tv Michele Serra...

Nel  corso dell’incontro “Il vocabolario allargato. Un Paese con qualche neo” i ragazzi del gruppo “Il vocabolario allargato” hanno proposto al giornalista e autore televisivo dei neologismi, frutto dell’attualità che stiamo vivendo


TORINO – Una parola esiste fino a quando viene ripresa nell’uso comune. Esordisce così Andrea Bajani nel corso dell’incontro “Il vocabolario allargato. Un Paese con qualche neo” che si è tenuto stamattina presso il Bookstock Village al Salone. Con lui il celebre giornalista e autore tv Michele Serra, al quale i ragazzi del gruppo “Il vocabolario allargato” hanno proposto di discutere su 10 neologismi da loro coniati, creati attingendo dalla realtà di oggi.

 

 

RITRATTO DELL’ITALIA ATTRAVERSO I NEOLOGISMI – Lo scrittore Andrea Bajani introduce l’incontro parlando dell’inevitabile flusso in entrata e in uscita all’interno del nostro vocabolario italiano. “Quando si perde una parola, il mondo diventa più piccolo, mentre quando entra un nuovo vocabolo all’interno nel nostro vocabolario, il mondo diventa più largo, ma non necessariamente migliore”. Quindi si passa al cuore dell’incontro. “Abbiamo chiesto – afferma Bajani – agli studenti di Torino di creare 10 neologismi interrogandoci relativamente al mondo in cui viviamo. In una serie di incontri, chiederemo ad ogni personaggio nostro ospite il ritratto dell’Italia attraverso questi nuovi vocaboli”.  

 

MONETICA E OMNIFOOD – Inizia così la presentazione delle diverse parole da parte di ogni ragazzo del gruppo “Il vocabolario allargato”. La prima parola è “monetica”, ovvero la tendenza a giudicare le persone e le cose in base al loro valore economico. “Questa è una brutta abitudine – commenta Michele Serra – ma che può anche avere un’accezione positiva, dovuta al fatto che oggi si parla sempre più di speculazione finanziaria, dimenticandosi del reale di un prodotto”. Altra parola è “omnifood”, neologismo che indica la diffusione della nostra tradizione culinaria in altri campi, come la letteratura e la televisione. “A tutta questa ossessione per chef e programmi tv dedicati – afferma Serra – non corrisponde una maggiore coscienza di ciò che mangiamo. Fare uno show non aiuta ad approfondire”.

 

 

SUBIZIONISTA ED ETERIDERIO – Altro neologismo proposto all’attenzione del giornalista è “subizionista”, aggettivo che indica coloro che si lamentano dei propri problemi, dimenticando quelli reali più gravi, che coinvolgono la collettività. Dal mondo del calcio alla politica, sono diversi gli esempi che vengono in mente a Michele Serra. “Eteriderio” indica invece il desiderio di essere qualcun altro. “Un comportamento non ostile se limitato nel tempo – afferma Serra – ma che può creare dipendenza d’emulazione, soprattutto quando ciò che viene copiato rientra nella categoria trash”.

 

VIVERE AL DI SOPRA DELLE PROPRIE POSSIBILITA’ – Quindi è la volta del neologismo “Sovravvivere”, ovvero vivere al di sopra delle proprie possibilità economiche e sociali. Una parola sulla quale Michele Serra è perfettamente d’accordo. “Seguire parametri al di sopra delle proprie possibilità è stato il problema che ha portato nel 2008 all’inizio della crisi economica negli USA: il tracollo del sistema finanziario americano è stato originato dalla bolla speculativa costruita attraverso l’accumulazione del debito. Questo perché la società ha perso il senso del vivere rispetto a ciò che produceva”.

 

16 maggio 2013

 

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