“Aggiustare l’universo” di Raffaella Romagnolo, il libro che racconta la delicatezza della rinascita

10 Settembre 2024

Se hai voglia di un'appassionante lettura ambientata fra i banchi di scuola, da' un'occhiata ad "Aggiustare l'universo" di Raffaella Romagnolo.

"Aggiustare l'universo" di Raffaella Romagnolo, il libro che racconta la delicatezza della rinascita

Arrivato in libreria nel mese di agosto dell’anno scorso, “Aggiustare l’universo” è stato uno dei protagonisti dell’ultima edizione del Premio Strega, di cui il romanzo è stato finalista. Se per questo settembre sei alla ricerca di una storia commovente, ambientata in un periodo passato, che abbia come protagonista il mondo femminile e quello della scuola, il delicato romanzo di Raffaella Romagnolo è perfetto per te.

Silvia Grassi, per la rubrica “Dentro le pagine”, ha intervistato l’autrice per noi. Trovi la diretta anche sulla pagina Instagram di Libreriamo. Da ascoltare assolutamente se il libro ti incuriosisce, ma anche se ti interessano l’educazione e la scrittura: all’interno della diretta, infatti, Raffaella Romagnolo ha anche raccontato del mestiere di scrivere e del mondo dell’educazione, cui il suo romanzo è intrinsecamente legato.

“Aggiustare l’universo” di Raffaella Romagnolo

La sinossi

Ottobre 1945. L’anno scolastico inizia in ritardo. È il primo dell’Italia liberata e non è semplice ripartire dalle macerie. La maestra Gilla guarda con angoscia quei muri che fino a poche settimane prima alloggiavano nazisti. È arrivata a Borgo di Dentro per sfuggire alle bombe che martoriavano la sua Genova, e come tanti giovani ha combattuto e ha rischiato la vita, scommettendo sulla costruzione di un futuro migliore che altri compagni non vedranno.

Ma ora non vuole pensare a quello che la guerra le ha tolto, e le ventitré allieve di quinta elementare che ha di fronte sono una ragione sufficiente per tenere a bada la tristezza. Al suono della campanella è rimasto un posto vuoto, in prima fila. La bambina a cui è destinato raggiunge la classe poco dopo, accompagnata dalla bidella e da un biglietto del direttore. Si chiama Francesca e arriva dal vicino orfanotrofio.

È preparata, diligente, ma non parla e Gilla nei suoi occhi riconosce subito la tristezza di chi si trova solo in un mondo cui non appartiene. Per entrambe c’è stato un prima e c’è stato un dopo. Ma se Gilla del passato vorrebbe liberarsi, per Francesca è l’unico posto in cui desidera tornare.

Perché lì sta la sua famiglia, quella per cui il suo nome era Ester e con cui viveva a Casale Monferrato, prima che i “provvedimenti per la difesa della razza” impedissero a suo padre di insegnare, a suo nonno di vendere stoffe, a lei e sua madre di condurre una vita degna di questo nome.

L’ultimo ricordo felice di Ester è una gita sul Po. Dopo, solo la colpa di essere ebrei. Ora dei genitori non sa più nulla, e la speranza che tornino a prenderla, come le hanno promesso, l’abbandona un po’ ogni giorno. Gilla ha intuito cosa nasconde l’ostinato silenzio della bambina, e sa che per riparare ciò che si è rotto servono calma e pazienza.

Le stesse che usa con un vecchio planetario meccanico che la sera aggiusta sul tavolo della cucina, formulando lezioni immaginarie per le sue allieve.

Con la grazia di chi sa di maneggiare esistenze fragili e preziose e il rigore di un meticoloso lavoro di ricerca, Raffaella Romagnolo scrive un romanzo di dolore e rinascita su un momento storico da cui ancora oggi è impossibile distogliere lo sguardo.

L’arte di aggiustare la vita
aggiustare
v. tr. [der. di giusto1]. – Mettere o rimettere un oggetto nelle condizioni richieste per il suo buon uso o funzionamento; accomodare, riparare: aqualcuna macchinaun motoreun orologioaun vestito, riadattarlo in modo che stia bene.

[Dal vocabolario Treccani]

È da questo termine di uso comune che Raffaella Romagnolo parte per raccontare la storia di Gilla e di Ester. Gilla, giovane maestra tenace e docile che trascorre le sere intenta a riparare quel planetario che esemplifica con tanta potenza il suo lavoro di insegnante, la sua missione nella vita: piano piano, con lentezza e delicatezza, ricucire gli strappi, sanare le ferite, ricomporre i pezzi delle studentesse che incontra sul suo cammino e, attraverso questo percorso di cura, guarire anche se stessa.

E poi c’è Ester. Silenziosa, fragile come una sfera di cristallo, impaurita dal passato e dal futuro. Ester, che all’inizio conosciamo con il nome di Francesca, è il volto che Romagnolo dà ai tanti bambini ebrei rimasti orfani dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Attraverso la sua storia ricordiamo quanto dolore ingiustificato possano causare i conflitti, ma anche quanto ciascuno di noi possa essere salvezza nel proprio piccolo, avendo cura di chi lo circonda e ricordando che, anche se su questa terra siamo solo di passaggio, le nostre azioni possono avere un’impronta indelebile sugli altri e sul mondo.

“Aggiustare l’universo” è un libro che piacerà agli amanti del romanzo storico, ma anche a chi apprezza i gialli: Raffaella Romagnolo, infatti, nel corso dell’intervista, ci svela che la trama si costruisce attorno a diversi flashback e a un mistero -quello della piccola Francesca/Ester- che Gilla cerca di risolvere, poco a poco, un tassello alla volta.

Chi è Raffaella Romagnolo

L’autrice di “Aggiustare l’universo” è nata a Casale Monferrato nel 1971. Dopo essersi laureata in Letteratura italiana, Raffaella Romagnolo ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze letterarie all’Università di Pavia. Oggi vive e lavora in Piemonte, dove insegna Italiano e Storia in un istituto di istruzione di secondo grado.

Da sempre appassionata di lettura e scrittura, ha cominciato a lavorare al suo primo romanzo mentre era una studentessa. Il suo libro d’esordio si intitola “L’amante di città”, un giallo ambientato sulle colline del Monferrato che arriva nel 2007.

Da allora, Romagnolo ha scritto e pubblicato diverse opere, alcune tradotte anche all’estero. Oltre ai romanzi, si è spesso dedicata ai racconti e alla saggistica. I suoi lavori hanno ottenuto diversi riconoscimenti. “Aggiustare l’universo” è rientrato fra i dodici finalisti del Premio Strega di quest’anno.

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