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Come affrontare lo stress da rientro, i libri da leggere

Abbiamo chiesto alla scrittrice Ilaria Guidantoni alcuni consigli su come affrontare la fine delle ferie estive ed il rientro in città, indicandoci anche alcune letture

MILANO – Provocatoriamente potremmo dire che a volte non fare vacanze può avere il vantaggio di evitare il rientro con il suo carico di malinconia e stress. Importante è cambiare il punto di vista, focalizzandosi sull’eredità della vacanza invece che sulla perdita, facendo riemergere i ricordi per nutrirli e attingere energia dall’effetto del piacere ricordato; utile è anche pensare che il lavoro non sia che uno strumento e un tragitto verso una nuova vacanza da programmare.

Sognare e progettare un viaggio è già in qualche modo essere in cammino. In quest’ottica è importante conservare una parte dello spirito della vacanza, ad esempio nel continuare, per quanto possibile, a fare sport o comunque movimento. Una delle attività che di solito si praticano nel tempo libero è la lettura che ci consente evasione e che forse è il modo meno illusorio per alimentare il sogno e aprirsi a una vita parallela, senza però finzione ché, altrimenti, il rischio è di provocare frustrazione.

Perché arroccarsi al pensiero di quello che si è lasciato in vacanza e non immergersi invece nel viaggio della quotidianità che a settembre vive il tempo della progettazione e del rinnovo per eccellenza? Così possiamo cominciare da Il magico potere del riordino – Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita di Marie Kondo (Antonio Vallardi Editore – Milano, 2014) che, seppur con alcuni eccessi e il riflesso di una cultura per certi aspetti molto lontana dalla nostra, è un modo per centrarsi su se stessi e rinnovare le energie: in fondo la casa simboleggia proprio i confini dell’io.

Di tutt’altro tono Sull’amore di Charles Bukowski (Traduzione di Simona Viciani Ugo Guanda Editore – Milano, 2017; Euro 16,50), una raccolta di poesie erotiche con testo in inglese a piè di pagina per mantenere l’esercizio con una lingua straniera in modo piacevole, del grande autore maledetto. Testi trasgressivi e improvvisamente poetici che coniugano quella voglia di evasione estiva senza lasciarsi andare alla malinconia e al languore di amori che si dissolvono nelle nebbie autunnali ma non privi di tenerezza.

Les Berbères – Mémoire et identité di Gabriel Camps (Editions Elyzad – Tunisi, Ottobre 2007), per chi ha voglia di continuare a guardare con un orizzonte ampio, relativizzando i confini stretti della città e del proprio piccolo mondo. Un libro affascinante sui popoli nomadi che attualmente vivono soprattutto nel Nord Africa, del più grande conoscitore della materia, con l’idea di pensare a un viaggio insolito che chiede un’adeguata preparazione e tempo di attesa. Il tempo del lavoro non dev’essere vissuto come una costrizione o una lunga attesa della parentesi di ossigeno.

Senza dimenticare la possibilità di viaggiare anche vicino un’idea è quella di guardarsi intorno in modo nuovo, ad esempio seguendo una linea ferroviaria. Lo spunto è quello di Ferrovia locale di Carlo Cassola, nel centenario della sua nascita (la prima edizione è del 1968 per Giulio Einaudi Editore, poi edito nel 1972 dagli Oscar Mondadori) che narra la vita quotidiana dalla stazione del litorale toscano di Grosseto e di altri paesi come se ogni giorno fosse un viaggio, raccontando un mondo perduto e l’Italia della provincia.

Per chi ha poco tempo e molto stress, volendosi prendere una pausa di evasione nella giornata, dopo pranzo, su un mezzo per andare al lavoro, prima di chiudere gli occhi la sera, per sentire ancora l’atmosfera estiva all’estate senza lasciare la città, la raccolta di racconti brevi, dove c’è anche un mio racconto, Un’estate a Roma di Autori Vari (Giulio Perrone Editore – L’Antologica, I edizione giugno 2016), è un libro fresco e godibile.

 

Ilaria Guidantoni

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